DAI GIORNALI:
14 CITTADINI DEL MONDO ARRESTATI
DOPO EVASIONE DAL CPT DI CROTONE, ALTRI 14 IN LIBERTA'
6 MESI DI ISOLAMENTO DIURNO OLTRE A 5 ERGASTOLI A
5 COMPAGNI CONDANNATI A BOLOGNA: A COSA SERVE L'ISOLAMENTO DIURNO ? A
PREPARARE LA
TORTURA DEL CONTROLLO MENTALE ? NAZISTI A VOI, CHE TORTURATE I
PRIGIONIERI RIVOLUZIONARI !
LA CASSAZIONE DA' RAGIONE ALL'AVV.PELAZZA
DIFENSORE DI UNO DEGLI IMPUTATI PER LA INCHIESTA "COR": L'ATTRIBUZIONE
DI ASSOCIAZIONE TERRORISTICA (SOVVERSIVA 270 bis) ERA ECCESSIVA E NON
MOTIVATA (dicembre 2004)
contenuto
mail (anarcotico)
AGGRESSIONE
FASCISTA A FORTE PRENESTINO: UN COMPAGNO FERITO
NICARAGUA
TORINO TAV
SIT IN DI FORLI’
:::::conferenza
stampa ore 12 al csoa forte prenestino:::::
Assalto
fascista al Forte Prenestino
Stanotte
alle h 01:45 un branco di fascisti ha assaltato
il Forte
Prenestino: un ragazzo è stato gravemente ferito.
Giovedi'
2 giugno, notte inoltrata, al forte sta
finendo una festa,
iniziativa tranquilla.
Alle ore 1.45 un branco di circa venti persone armate di bastoni
penetrano nel piazzale antistante al forte urlando "duce" e
aggredendo
chiunque si trovi nei paraggi.
Dopo
essersi accaniti su motorini e automezzi
parcheggiati entrano nel
tunnel principale: cinque minuti di delirio e furia, lanci di bottiglie
sassi nel tentativo di fare male.
La resistenza opposta dai primi occupanti riusciti a fronteggiarli
impedisce il peggio, ma nella colluttazione un ragazzo resta a terra.
Una pugnalata gli ha trapassato la gola.
Contesto:
per il 4 giugno Forza Nuova ha
dichiarato l'intenzione di
manifestare nel quartiere di centocelle: corteo e comizio di Roberto
Fiore, con la scusa di contrastare l'invasione degli immigrati
e salvaguardare i prodotti italiani.
Una provocazione vista la coincidenza con la data in cui ricorre la
liberazione di Roma dai nazifascisti.
Questo
intollerabile oltraggio trova la ferma
opposizione di una
composita rete antifascista che, appoggiata dal municipio locale,
indice
una manifestazione "gioiosa e colorata" proprio dove i fascisti
avrebbero voluto sfilare.
Dopo
alcuni giorni di pressione la determinazione
degli antifascisti
impone alla prefettura di recedere l'autorizzazione del corteo di F.N.
che era stata rapidamente concessa.
Due
giorni prima della "gioiosa
manifestazione" che festeggia la
scacciata dei nazifascisti, eccoli di nuovo, armi alla mano.
Dopo
la corsa all'ospedale le condizioni del
giovane ferito restano
gravi, ma fortunatamente e' fuori pericolo.
Resta in osservazione dopo un primo intervento chirurgico.
Questo
gesto non ci intimidisce, e rende ancora
più solida la nostra
intenzione di contrastare con ogni mezzo la scellerata strategia della
nuova destra, foraggiata da quella vecchia.
Per
il momento ci limitiamo a chiamare a raccolta
tutte le strutture e
tutte le individualità antifasciste cittadine oggi, 3 giugno
alle ore 19
all'interno del Forte Prenestino, per stabilire collettivamente una
risposta adeguata.
Una
risposta corale per aprire un percorso che
ponga fine a queste
provocazioni e impedisca che le ideologie alla radice di questo orrore
trovino ancora espressione.
Non
passeranno, MAI.
www.forteprenestino.net
--
csoa forte prenestino
via federico delpino - centocelle - roma
segreteria 06.21807855 dal lun al ven 18.00/21.00
www.forteprenestino.net - mail to: forte@ecn.org
tram 5-19-14
bus 542
03
giu 2005, 12:03:37 |
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Subject: |
[newsletter]
Aggessione fascista al Forte Prenestino |
Assalto
neofascista questa notte al Forte Prenestino, ferito
alla gola un redattore di Radio Onda Rossa
Alle
ore 01.45 di venerdi 3 giugno ignoti neofascisti hanno dato l'assalto,
nel
quartiere romano di Centocelle, al Centro Sociale Forte Prenestino. Gli
aggressori, una ventina in tutto, armati di bastoni e coltelli, sono
penetrati
all'interno dell'edificio al grido di "DUCE DUCE", distruggendo cose
e aggredendo le persone che incontravano.
Alla fine del raid un redattore di Radio Onda Rossa risultava colpito
da una
ferita d'arma da taglio alla gola in modo grave, sebbene le sue
condizioni non
sarebbero più critiche. Bernardo è ora ricoverato presso
un nosocomio romano.
Nell'esprimere
la massima solidarietà ai compagn@ del Forte Prenestino
ribadiamo la ferma
volontà di contrastare, con ogni mezzo necessario, chi, con la
violenza
squadrista, vorrebbe mettere a tacere la coscienza antifascista della
nostra
città.
La Radio resta impegnata nel realizzare, a partire dalle prossime ore,
ogni
forma di denuncia di chi ha voluto rispondere, con questo atto, alle
mobilitazioni tese a impedire, nell'anniversario della liberazione
della città
di Roma, agli aderenti a Forza Nuova di reiterare la loro propaganda
neofascista e razzista nel quartiere romano di Centocelle.
Abbiamo più volte denunciato dai microfoni della radio, in
queste ultime
settimane, l'escalation di provocazioni e violenze neofasciste: dal
tentativo
di incendio dell'abitazione di un compagno di Primavalle, alla bomba al
centro
sociale Astra, alle aggressioni nel quartiere del Pigneto.
Facciamo, oggi, appello a tutte le forze antifasciste a mobilitarsi,
nelle
prossime ore, per dar vita, nella giornata di sabato, a una prima
risposta di
massa in piazza.
A Bernardo giovane generoso e coraggioso, naturalmente, va tutta la
nostra
solidarietà e il nostro affetto.
La
redazione di Radio Onda Rossa
Fonte: http://italy.indymedia.org/news/2005/06/802822.php
02
giu 2005, 12:00:10 |
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Subject: |
[newsletter]
NICARAGUA: comunicati in italiano |
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La
Dichiarazione di "Stato d'Emergenza Economico" da parte del Presidente
Bolaños, che di fatto sospende tutta una serie di diritti
costituzionali alla cittadinanza (tra i più importanti il
diritto alla protesta e alle manifestazioni contro i Poteri dello Stato
e il diritto di poter ricorrere ai tribunali quando un cittadino valuta
che si stanno violando i propri diritti), ha immediatamente scatenato
la protesta di molti settori della società e degli stessi
deputati. Nonostante
il Presidente Bolaños e i suoi ministri continuino a dire che la
sospensione dei tre articoli della Costituzione riguarda solo gli
effetti economici per poter fissare le tariffe dell'energia, che
salvaguardino le fasce più deboli della popolazione di fronte
alla crisi energetica, questi articoli sono di fatto sospesi e se il
Parlamento approvasse il Decreto di Stato Emergenza, la cittadinanza si
troverebbe in balia di eventi imprevedibili. Contro
tale misura, che sarà votata giovedì 2 giugno dalla
Asamblea Nacional, si sono immediatamente schierate numerose
organizzazioni della società civile (più sotto i
comunicati del Centro Nicaraguense de Derechos Humanos (Cenidh) e della
Coordinadora Civil), la Union Nacional de Estudiantes de Nicaragua
(Unen) e i partiti più importanti del paese (Fsln e Plc). Nei
vari comunicati e dichiarazioni si attacca il fatto che siano stati
sospesi tre articoli della Costituzione che nulla hanno a che fare con
la crisi economica, ma che limitano enormemente la libertà di
espressione, di mobilitazione, di protesta e di difesa. Si
critica pesantemente la scelta di Bolaños di aumentare la
tariffa energetica del 11.83% e di aver dichiarato che il 75% della
popolazione verrà protetto dagli aumenti in quanto consuma meno
di 150 Kw/h al mese. Gli
viene anche criticato il fatto di star facendo il gioco delle
multinazionali, in questo caso di Union Fenosa che ha il monopolio
della distribuzione dell'energia elettrica, accettando le richieste
fatte di aumenti sproporzionati con le possibilità economiche
della gente che, è bene ricordarlo, per oltre il 70% vive con
meno di due dollari al giorno. Un'altra
critica è il fatto di non voler in nessun modo toccare gli
interessi della multinazionale ESSO, la quale è praticamente
l'unica importatrice di petrolio e l'unica che lo raffina in Nicaragua,
vendendolo poi alle generatrici di energia elettrica ai prezzi che
più le convengono. In
mezzo a tutto questo, non bisogna dimenticare la grave crisi
istituzionale che vive il paese con lo scontro aperto ormai da molti
mesi tra Potere Esecutivo e quello Legislativo e la prossima nomina dei
direttori dei nuovi istituti della Proprietà e dei Servizi
Basici che, di fatto, tolgono al Presidente Bolaños il controllo
su questi importanti settori, passandolo ai deputati. Lo
Stato d'Emergenza bloccherebbe di fatto queste nomine e anche la
possibilità di revoche da parte dei deputati della carica ad
alcuni ministri (anche questa facoltà è frutto di alcune
delle ultime leggi e riforme costituzionali approvate dalla Asamblea
Nacional e totalmente rifiutate da Bolaños). Sia
la società civile che gli studenti universitari hanno già
detto che nei prossimi giorni organizzeranno proteste di piazza,
invitando la gente a scendere nelle strade per sfidare la limitazione
al diritto di espressione sancito con la sospensione dei tre articoli
della Costituzione. I
deputati dei gruppi parlamentari sandinista e liberale, hanno
già annunciato che domani, giovedì 2 giugno,
respingeranno il Decreto e il Presidente Bolaños ha risposto "di
avere un'altra carta nascosta da giocare". E'
importante ricordare che con lo Stato d'Emergenza, Polizia ed Esercito
potrebbero essere chiamati in causa in difesa di questa misura. In
mezzo a tutta questa confusione e tensione, la crisi economica non si
ferma e il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) ha già
annunciato che il Nicaragua rischia di uscire dal programma di
finanziamenti e i principali paesi donanti presenti in Nicaragua hanno
fatto sapere che la rottura con il Fmi provocherebbe la sospensione di
tutti gli aiuti internazionali. (
testo Giorgio Trucchi) CENTRO
NICARAGUENSE DI DIRITTI UMANI Il
Centro Nicaraguense di Diritti Umani (CENIDH), indignato davanti
all'insolita decisione del Presidente Enrique Bolaños Gayer, di
decretare lo "Stato di Emergenza Economica" mediante sotterfugi legali
che pretendono sospendere diritti e garanzie della popolazione
nicaraguense, esprime il seguente comunicato: 1.
- in
base agli articoli 150 numerale 9 e 138 numerale 28 della nostra
Costituzione Politica, finché l'Assemblea Nazionale non approvi
modifiche o respinga il decreto, esso non ha validità. Per
cui, il Presidente deve astenersi da adottare
decisioni riferendosi ad esso. 5.
-
il CENIDH sollecita all'Assemblea Nazionale che respinga il Decreto di
Emergenza Economica per considerare la cosa non necessaria e
sproporzionata alla realtà del Nicaragua ed una chiara
violazione ai diritti umani. Coordinadora
Civil COMUNICATO Al Popolo
Del Nicaragua La
Coordinadora Civil come parte della Società Civile Nicaraguense
respinge il Decreto di Stato di Emergenza Economica emesso dal Governo
del Nicaragua, perché costituisce una violazione ai diritti
umani ed una posizione di forza davanti al Potere Legislativo e agli
altri Poteri dello Stato che, come il Potere Esecutivo, si stanno
scontrando tra di loro senza importargli gli effetti
negativi sulla scarsa governabilità democratica e sul
costante deterioramento delle condizioni di vita della
popolazione.
3.
La risposta alla crisi energetica deve passare attraverso la risposta
alle innumerevoli proposte sorte dalla società civile tali come,
la revisione dei contratti firmata tanto con le imprese che
processano i combustibile, quanto con Unione FENOSA e le imprese
generatrici e di trasmissione, i loro margini di guadagno, il controllo
sulla mancanza di investimenti nel sistema per evitare fughe tecniche,
sull'inefficienza amministrativa e su diverse riscossioni che
contravvengono la legge. Il problema non si risolve con decreti
che limitano la partecipazione e la generazione di
risposte. |
03
giu 2005, 05:41:34 |
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Subject: |
[newsletter]
Comunicato anti tav tac |
TAV
- TAC MILANO - LYON
La città di Torino la Valle di Susa
e lo
Stato italiano
Le
lotte contro il TAV condotte dagli abitanti della Valle cominciarono
ad echeggiare in città quando il 5 marzo '98 a Collegno furono
arrestati
Sole, Silvano e Baleno e sgomberato lo squat di Collegno dove vivevano.
La storia è nota a tutti. Ma solo adesso, a sette anni di
distanza e solo
a livello locale, alcuni personaggi che non sono anarchici, cominciano
a
prendere prudentemente posizione e riconoscono la montatura politica
contro i tre. Così il direttore del Corriere di Luna Nuova, in
Valle, così
Marco Revelli sulla prima pagina della cronaca di Torino di Repubblica.
Meglio tardi - molto tardi - che mai. I nostri due compagni sono
rimasti
impiccati (Silvano s'è fatto 4 anni di carcere) dal peso delle
accuse di
eco-terrorismo orchestrate dal PM Maurizio Laudi, che asseriva
sfacciatamente davanti ai flash dei giornalisti di possedere "prove
granitiche", dai ROS dei Carabinieri e dall'antiterrorismo della
Polizia,
con la regia dei servizi segreti. False accuse, crollate persino
davanti
alla Corte di Cassazione di Roma, ma accuse da ergastolo, capaci di
gettare chiunque nella disperazione. Quelle accuse erano state
congegnate
in un'autentica montatura giudiziaria per foraggiare la pletora di
magistrati e di sbirri sfaccendati (abbiamo in Italia le "forze
dell'ordine" più numerose d'Europa). Infatti poi lo Stato ha
puntualmente
premiato i suoi assassini, come peraltro ha sempre fatto, ricordate
Calabresi e D'Ambrosio.
Quei
morti impiccati sono stati fortemente voluti molto in alto per
imporre un avvertimento "forte" a tutti quelli che potrebbero
contrastare
- con i fatti - i progetti di speculazioni ultramiliardarie dello Stato
e
dei suoi padroni.
Sole
e Baleno sono stati suicidati per avvisare gli abitanti della Valle
di Susa, dove questa contrarietà è molto forte, che chi
si oppone
attivamente a progetti come il TAV, finisce male, molto male.
Questo
è il linguaggio dello Stato. Ma ora una serie di
inquietanti
segnali ci fanno pensare che lo Stato voglia ripercorrere questa
strada.
A Torino le occupazioni di un apposito spazio di controinformazione su
TAV
e Olimpiadi, sono state sgomberate con insolita celerità,
arrivando al
punto di devastare e radere al suolo le case sane - oltre che abitate -
che hanno ospitato l'Ecosservatorio 1 e 2. Si tratta di un ulteriore
inasprimento repressivo senza precedenti in città nel corso di
20 anni di
occupazioni. Per questo ora abbiamo occupato l'ex Arsenale di Torino,
ed è
difficile che questo l'abbattano. L'Ecosservatorio 3 è
all'Arsenale. Ma è
evidente che si cerca di far tacere una voce che parla di un argomento
che
soprattutto a Torino deve restare tabù. Inquieta che un
politicante con
qualche potere come Chiamparino, ritenga sia indispensabile "mettere in
un
angolo gli estremisti" per far passare il TAV in Valle.
Ancora
più grave che un'ex-ambientalista come la Bresso, con lo stesso
nobile scopo del compagno sindaco di Torino, parli anticipatamente di
bombe, come i pompieri di Viggiù che arrivano prima
dell'incendio. E come
spiegarsi che tutte le inchieste sul presunto "terrorismo" locale
finiscano nelle mani dello squalificatissimo PM Maurizio Laudi, che ha
già
dato prova di grande spregiudicatezza nel costruire castelli accusatori
inesistenti. Lui stesso additava in un'intervista di settembre a Luna
Nuova i futuri obiettivi del "terrorismo": Olimpiadi e TAV. A fine
maggio
è squillato ripetutamente il campanello d'allarme per la
libertà di tutti.
Si tratta dell'arresto avvenuto in varie città d'Italia di
decine di
anarchici. Arresti fortemente e palesemente voluti nelle alte sfere,
per
avallare la traballante politica emergenziale del Ministro degli
Interni
Pisanu, che, non potendo sfoggiare il pericolo del "terrorismo"
islamico
(zero attentati in Italia), deve inventarsi un "terrorismo" locale,
per
giustificare le sue legioni di sbirri.
In
un paese in piena recessione, dove i poveri si moltiplicano a getto
continuo, è pur necessaria qualche restrizione delle residue
libertà
individuali. E il Ministro comincia dagli anarchici. Se nessuno
reagisce
andrà avanti. Tutti questi segnali messi insieme fanno
pensare che lo
Stato delle stragi stia preparando qualche sporca manovra, sulla
falsariga
di quella precedente, per spaccare il fronte molto forte e finora
piuttosto unito degli oppositori al progetto TAV. Inventando
"terroristi"
da denunciare, estremisti da isolare ecc.
Ma
questa volta non sarà più un feroce avvertimento,
bensì un attacco
diretto alle componenti attive del movimento anti-TAV, per disgregarlo.
Il
movimento dovrà stare molto in guardia e dotarsi di strumenti
per
prevedere, combattere e far cadere le montature nei suoi confronti.
Un
passo avanti, un segno di maturità nel percorso di autogestione
e di
azione diretta di un movimento popolare, che via via si allontana dalla
pratica devastante - non solo per l'ambiente - della delega
politica.
Turin,
31 maggio 2005
ecosservatorio
n.3 arsenale occupato
fenix osservatorio astronomico contro la repressione
asilo squat principe di napoli - to nord -
barocchio squat garden west coast
03
giu 2005, 05:59:18 |
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Subject: |
[newsletter]
alcuni volantini distribuiti al presidio di mercoledì a
forlì |
Volantini
distribuiti all'esterno del carcere di Forlì mercoledì
1° giugno 2005
La
democrazia totalitaria mostra il suo volto
Ecco,
i mostri sono stati individuati, arrestati, sgominati.
I "terroristi" hanno avuto quello che si meritano: carcere,
controllo, repressione.
Questi anarchici, che con quei pacchi bomba e quegli attentati si dice
"terrorizzino" i cittadini (che in realtà subiscono ben altro
genere
di minacce quotidiane), sono stati finalmente consegnati alla
giustizia.
Giudici, poliziotti e giornalisti ci hanno svelato che dietro quei
volti
sorridenti e affabili si celavano individui pericolosi, bombaroli e
potenziali
assassini.
D'ora in avanti potremo tutti dormire sonni tranquilli!
Questo
è il ritornello dei mass-media.
Ma perfino i giornalisti, che nei loro articoli modellano fatti e
opinioni per
confezionare quella verità che serve al potere, con i loro
sporchi resoconti
non possono mascherare, quando si passa dai titoloni altisonanti ai
contenuti,
l'inconsistenza degli elementi su cui si basano le accuse mosse a
questi
anarchici.
Colpevoli di essersi occupati di portare solidarietà e aiuto
materiale ad altri
ribelli rinchiusi nelle patrie galere anche attraverso la redazione di
Crocenera Anarchica, un bollettino di informazione su repressione e
carcere.
Colpevoli di disprezzare i potenti e i loro cani da guardia.
Colpevoli di aver passeggiato nel centro di Bologna nelle calde notti
estive,
di essersi telefonati spesso o addirittura semplicemente di essersi
collegati
ad internet nell'orario sbagliato, quindi sospetto, no anzi indubbio
segno dei
loro piani criminali.
In effetti non solo non sono state mostrate prove di un loro
qualsivoglia
coinvolgimento negli attacchi in questione; non solo quelli che vengono
indicati come indizi sono comportamenti e battute decisamente comuni
per chi
non è completamente lobotomizzato dalla tv; in alcuni casi non
è stato loro
contestato nemmeno alcunché di specifico: le loro idee e le loro
amicizie sono
più che sufficienti.
Il
clamore suscitato dalle operazioni anti-"terrorismo" ha una duplice
funzione: distogliere l'attenzione dai mille episodi che mostrano
l'insofferenza diffusa verso un ordine democratico che sempre
più mostra il suo
volto totalitario e mettere a tacere ogni voce che osa criticare senza
nessun
tipo di mediazione le nefandezze e lo sfruttamento su cui si regge.
Perché più si aggravano le condizioni di sopravvivenza
imposte dalle leggi del
profitto, più forte e spietata deve essere la risposta del
potere per fermare
le lotte e rompere la solidarietà che lega tra loro oppressi e
ribelli.
Se le prove non ci sono bastano i sospetti.
Gli immigrati nei Centri di permanenza temporanea si stanno ribellando
con
tutte le loro forze, devastando i luoghi in cui sono reclusi, tentando
fughe e
rivolte, giungendo, quando si sentono perduti, ad auto-mutilarsi per
sfuggire
alle deportazioni. In tanti, anarchici e non, li sostengono battendosi
perché
non esistano più campi in cui rinchiudere gli indesiderabili.
L'impossibilità di far fronte al costo spropositato della vita,
degli affitti,
spinge sempre più ad occupare quelle case vuote da anni che
garantiscono la
speculazione, mostrando che la ricchezza dei pochi è basata
sulla povertà dei
tanti e sulla loro remissione.
Alla stessa maniera popolazioni di interi paesi manifestano con
fermezza la
loro opposizione alle nocività costringendo, in qualche caso, i
governi a
cambiare i piani di inquinamento programmato.
Quando le lotte si moltiplicano e corrono il rischio (!) di diventare
efficaci,
quando i sottomessi iniziano ad alzare la testa e a mettere in comune
le forze,
allora occorre colpire più duro, spezzarne alcuni per intimidire
tutti.
Contro
sfruttamento, lager e polizia la solidarietà è un'arma.
Le loro minacce non fermeranno le nostre lotte. Liberi tutti
anarchici
Mercoledì
1 giugno ore 20 Presidio al carcere di Forlì
via della rocca 6
Lunedì
6 giugno ore 20,30 Cena benefit (tel. 051-6146887)
presso il circolo Iqbal Masih, via della Barca 24/3, bologna
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Se
avete preso per buone le verità della televisione
Nelle
ultime settimane sono state arrestate 22 persone, di cui 4 a Bologna,
accusate
di aver
costituito-promosso-partecipato-ad-associazioni-con-finalità-di-terrorismo-ed-eversione-dell'ordine-democratico.
Più di 200 case sono state messe a soqquadro, alla ricerca di
pentole a
pressione, maglioni di lana, computer, stampanti, buste da lettera
(sic).
Queste
persone,
"sospetti"
"anarchici"
"terroristi"
. sono colpevoli. Lo sono, se criticare la società nella quale
viviamo è un
reato.
In
realtà le recenti operazioni anti-terrorismo hanno lo scopo di
imbavagliare le
voci di quanti si mobilitano contro l'attuale ordine sociale. Un ordine
fatto
di sfruttamento, segregazione, lavori da schiavi, lager ed espulsioni
per i
migranti, repressione, controllo e carcere per chi reagisce, sciopera,
lotta.
Sempre più persone vengono rinchiuse senza processo, senza
prove, e a volte
addirittura senza la formulazione di alcuna accusa. E' sufficiente
additarle e
dipingerle come terroristi.
Nel
vostro quartiere sono spariti almeno 2 o 3 vicini di casa. Spariti.
E qualche centinaia sono stati intimiditi dalle minacce della polizia.
Occorre
reagire.
Contro l'isolamento e il terrore poliziesco la solidarietà
è un'arma!
Alcuni
individui preoccupati
Lunedì
6 giugno ore 20,30 Cena benefit
presso il circolo Iqbal Masih, via della Barca 24/3, bologna - Tel
051-6146887
Mercoledì
8 giugno ore 19 Presidio al carcere di Forlì
via della Rocca 6