Matteo e Giovanna avevano un
sogno: la vita
Due
vite, un’unica storia …
Viareggio (Lu), 8 novembre 2004: Matteo Valenti, operaio di 23 anni, mentre lavorava, da solo, da 20
giorni come apprendista alla “Mobiliol”
è investito dalle fiamme a causa di un incendio. Ricoverato al Centro grandi
ustioni di Genova, muore dopo 4 giorni.
Montesano (Sa), 5 luglio 2006: Giovanna Curcio, operaia di 15 anni,
lavorava da 4 giorni alla “Dimaltex”.
Muore asfissiata nell’incendio di uno scantinato (adibito a fabbrica) con
un’altra operaia di 49 anni. Un incendio come quell’8 Marzo 1908 a New York, quando numerose operaie, durante
l’occupazione di un cotonificio in difesa del posto di lavoro, furono rinchiuse
nella fabbrica e bruciarono vive.
E’
passato un secolo e queste storie sono sempre all’ordine del giorno; oltre un
secolo da quando, nel nostro paese, fu istituita la prima legge per la tutela
del lavoro femminile e minorile (1902); due secoli da quando lo fu in
Inghilterra (1802).
Ogni
anno in Italia muoiono sul lavoro 1.200 - 1.300 lavoratori e lavoratrici. Cifre
che salgono vertiginosamente con i morti aggrediti nel fisico e nella salute:
basti pensare, ad esempio, alle morti per amianto, agli infortuni permanenti,
alle malattie professionali …
Oggi
esiste una legislazione in materia, ampiamente disattesa, oltre al fatto che vi
sono articoli di legge o di Codice che, anziché tutelare concretamente
lavoratori e lavoratrici, depenalizzano, fino ad azzerare, le gravi responsabilità
dei datori di lavoro.
Tutto
perché il sistema di prevenzione e di protezione costa. E in una società che
pone al centro del sistema il profitto padronale, sicurezza e salute sono optional. Così questi diritti vengono
quotidianamente calpestati.
Il
20 dicembre 2005, a Viareggio, dopo varie iniziative di denuncia e di
mobilitazione, si è costituito il Comitato
popolare “Matteo Valenti” per
accertare verità e fare giustizia, per sensibilizzare i giovani sulla sicurezza
e la salute nei luoghi di lavoro con l’obiettivo di ostacolare e rimuovere condizioni
e cause che provocano gli “omicidi bianchi”.
In
questi mesi il Comitato ha promosso
una raccolta di firme (circa 3.000), presìdi, assemblee, manifestazioni e
incontri, ha prodotto video, volantini, manifesti, ecc. per non dimenticare
questa assurda morte, perché ci sia un processo rapido (l’Udienza preliminare è
fissata per mercoledì 20 settembre), per far assumere ad ogni realtà a cui
compete impegni concreti, coerenti ed efficaci in materia di prevenzione e
protezione nei luoghi di lavoro.
Comitato popolare “Matteo Valenti”
per la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro
12
luglio 2006
(ricevuto
da Linearossa)