I SINDACATI DI BASE, LO SLAI COBAS E LA FEDERMAR AVVIANO LA VERTENZA PER LA SICUREZZA AL PORTO DI RAVENNA

 

La tragica morte di Luca Vertullo al Porto, il giovane lavoratore interinale al suo primo giorno di lavoro, grida forte la denuncia sull'assenza di condizioni di sicurezza al Porto di Ravenna.

L'orribile omicidio bianco rivela che per i padroni del Porto la sicurezza č un ostacolo a finire il lavoro nei tempi richiesti.

In questi anni per i lavoratori č stato l'inferno, come andare in guerra:

-sono aumentati i carichi di lavoro e i tempi da record per imbarcare

-sono esposti alla nocivitā delle merci sbarcate nei piazzali (amianto, clinker)

-č aumentato l'orario con i doppi turni e con l'uso dello straordinario

-sono aumentati la precarietā con l'utilizzo di lavoratori "in affitto" da parte dei nuovi caporali, le agenzie interinali e il ricatto occupazionale col terrorismo dei caporali di sempre (quadri tecnici).

Questa č la situazione che ha determinato l’ultimo omicidio bianco!

Le denunce dei lavoratori non hanno trovato i sindacati confederali pronte ad accoglierle, anzi, i confederali, ed in particolare la CGIL e la CISL, sono stati compartecipi di questo sistema di sfruttamento. Come possono tutelare i lavoratori quando essi stessi "somministrano" il lavoro come caporali? Dov'erano gli Rls a impedire l'esposizione dei lavoratori al rischio quotidiano?

 

Chi sono i responsabili di questo sistema di sfruttamento, terrorismo, omertā e ricatti?

 

La Direzione della Compagnia Portuale e la SAPIR, innanzi tutto, per il ricatto occupazionale

i confederali

l'AUSL, la Capitaneria e l'Autoritā Portuale

i padroni del Porto, SETRAMAR, LLOYD e MARCEGAGLIA innanzi tutto

 

Per questo stiamo preparando

-un esposto contro l'agenzia interinale INTEMPO, in quanto responsabile dell'inosservanza degli obblighi della 626 relativi al rapporto di lavoro di Luca Vertullo, contro il responsabile aziendale della sicurezza, ANTONIOLI Roberto, contro il presidente della Cooperativa Porutale, CASADIO Roberto, tutti perfettamente a conoscenza delle condizioni di totale insicurezza, pių volte denunciate dagli stessi lavoratori

-una richiesta d'incontri al Prefetto, al Sindaco per ottenere una postazione fissa dell'Ispettorato del lavoro al Porto e un numero telefonico sempre disponibile 24 ore su 24 a cui i lavoratori possano rivolgersi in caso di emergenza o per segnalare rischi per la sicurezza (attualmente dalle ore 14 non c'č nessuno reperibile, nč l'Autoritā portuale, nč la Medicina del Lavoro, nč l'Arpa)

 

Chiediamo da subito

 

-l'installazione della pesa per i trailers (semirimorchi) a Largo Trattaroli (traghetto)

-le dimissioni dei vertici della Sicurezza: Ausl, Autoritā portuale

-le dimissioni di Moroni (CISL) e Casadio Fulvio (CGIL) per incompatibilitā di sindacalisti e quadri tecnici

-le dimissioni degli Rls sindacali e del responsabile aziendale per la sicurezza

-la piena osservanza della 626 e del protocollo d'intesa per l'applicazione del dls 27 luglio del 1999 firmato il 23 febbraio del 2001

-la fine dei doppi turni e dello straordinario e avviare una lotta per un salario dignitoso

-la fine dei contratti precari

 

Facciamo appello ai lavoratori di firmare questa mozione (č una delega e le firme non compariranno all’esterno) per sostenere queste proposte

 

FEDERMAR- (3356688565)-SLAI COBAS (3398911853)-RdB/CUB (3337731647) 21-9-06