Dal
comunicato ASP del 24 dicembre 2006
Il
20 dicembre scorso si è concluso a Perugia il processo di primo grado contro i
compagni turchi del DHKP-C Avni Er e Zeynep Kilic da due anni e 8 mesi in
carcere preventivo. I due comunisti rifugiati politici in Italia furono
incarcerati il 1 aprile 2004 durante un'operazione repressiva di dimensioni
internazionali organizzata dalle autorità turche in collaborazione con le
autorità di vari stati europei, Italia in testa. Il giudice perugino che ha
sostanzialmente accolto le tesi del Pubblico Ministero che accusa il compagno e
la compagna di appartenere ad una organizzazione terroristica, ha condannato Avni
e Zeynep rispettivamente a 7 e 5 anni di carcere. Con queste aberranti condanne
si è conclusa, per il momento, una delle tante vicende di persecuzione politica
contro i comunisti in Italia.
Con la condanna dei due comunisti turchi, i giudici del tribunale di Perugia
hanno di fatto eseguito una chiara direttiva politica ricevuta prima dal
governo della banda Berlusconi, notoriamente "allergico" ai
comunisti, e successivamente dall'attuale governo Prodi-D'Alema-Bertinotti.
Ambedue questi governi hanno praticamente condiviso una scelta politica di
stretta collaborazione con il fascista e sanguinario governo turco di Erdogan
con cui scambiano affari (armi, chimica, tessile ed altro) per oltre 12
miliardi di euro all'anno. Una scelta politica questa di persecuzione contro i
comunisti e contro tutti gli oppositori anticapitalisti e antimperialisti, in
perfetta linea con la bestiale "guerra al terrorismo" inaugurata
dagli imperialisti USA guidati dalla banda criminale Bush dopo l'11 settembre
2001.
In particolare contro i due compagni turchi questa linea persecutoria si è
ulteriormente consolidata con la visita ad Istanbul del capo del Vaticano,
l'integralista Ratzinger. In quella visita il capo degli sciamani della chiesa
cattolica, che blatera di pace in giro, non ha speso una parola sui diritti
umani violati e la pratica della tortura in uso alle autorità turche contro gli
oppositori. Il Vaticano, in quanto ad anticomunismo, ha effettivamente e
storicamente enormi responsabilità nella politica italiana, che si lega più che
bene all'attacco contro le conquiste economiche e sociali dei lavoratori e
delle masse popolari in questi ultimi trent'anni.