Volantino in distribuzione alla manifestazione di
Vicenza del 2 dicembre 2006
NO AL
DAL MOLIN, CONTRO LE BASI USA/NATO/ITALIA!
CONTRO
LA POLITICA DI GUERRA DEL GOVERNO PRODI-D’ALEMA-BERTINOTTI!
“Ma il governo non doveva ridurre le servitù
militari?” hanno detto i comitati per il NO alla costruzione della nuova base
USA entro l’area dell’aeroporto Dal Molin di Vicenza. E invece, ancora una
volta, questo governo dimostra di ripudiare, invece che la guerra, le
sacrosante proteste delle popolazioni contro la militarizzazione del loro
territorio (così come del resto ha fatto il precedete governo Berlusconi),
anzi, aumenta le spese militari con la nuova Finanziaria, rifinanzia le
missioni all’estero, invia un contingente militare in Libano e lascia i soldati
in Irak a difesa dei padroni del petrolio e del governo fantoccio-USA che ne cura
gli interessi, così come non ci pensa proprio di ritirare i soldati
dall’Afghanistan.
La mobilitazione popolare
di massa con blocchi stradali, scioperi studenteschi, con l’invasione
dell’aereoporto, ha portato alla luce tutti i traffici meschini che governi di
destra e di sinistra, parlamentari, sindaco e consiglieri stavano facendo sulla
loro pelle, da Berlusconi al ministro della Difesa di Prodi, Parisi, dal
sindaco di F.I. Hullweck di Vicenza all´assessore Cicero di A.N. Una protesta
di massa che ha fatto uscire allo scoperto anche Cisl e Uil, schierati per il
’sì’.
OGGI 2 dicembre
questa mobilitazione di massa si incontra proprio a Vicenza con il movimento
anti-imperialista, per unire la lotta contro l’imperialismo italiano e contro
il governo Prodi che ne è espressione con quella delle popolazioni
“militarizzate” per la presenza delle Basi della morte.
La manifestazione del 18
per la Palestina a Roma ha messo in evidenza quanto sia necessario sempre più
approfondire l’autonomia di questo movimento in distinzione dai partiti
governativi e dai loro corifei opportunisti tra le masse e indica la necessità
di nuove forme di lotta, misurarsi con il problema del Partito proprio a
partire anche dalla costruzione, come scrive il Partito Comunista maoista, di “un
altro movimento contro la guerra imperialista, contro il ruolo
dell’imperialismo italiano in Irak/Afghanistan/Libano, contro le basi
USA/NATO/ITALIA, a sostegno della resistenza palestinese, irakena, afghana,
libanese!”.