Da indy 17-9-06

 

Rivolte CPT

Aggiornamento: nuova fuga dal CPT nella notte del 6 settembre.

Tra la mezzanotte e l’alba del 3 giugno il CPT di corso Brunelleschi è stato nuovamente teatro di una rivolta dei migranti reclusi, la seconda in meno di un mese. Nella notte tra l’11 e il 12 maggio i migranti si erano ribellati, uno dei loro era riuscito a fuggire mentre altri due erano stati pestati a sangue e trasferiti in carcere.
Non erano trascorsi che pochi giorni dall’elezione del nuovo presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, l’uomo che con il Ministro Turco ideò e firmò la legge che ha istituito i CPT per immigrati. La rivolta del 3 giugno è stata tra le più estese e determinate che si siano verificate all’interno del Cpt di Torino, sin dalla primavera del 1999, quando venne aperto.
Poche e frammentarie le notizie filtrate dall’interno della prigione. La scintilla che ha scatenato la protesta dei reclusi, pare, sarebbe stato il violento pestaggio di un egiziano che aveva tentato di evadere. Ne sono seguite ore di duro scontro, nel corso del quale 16 reclusi sono riusciti a fuggire facendo perdere le proprie tracce, mentre 7 poliziotti sono stati feriti.
I media imbeccati dalla questura, con l’intento di criminalizzare ulteriormente gli immigrati, mettono l’accento sulle distruzioni avvenute nel CPT e sul fatto che tra i rivoltosi vi fossero spacciatori e migranti che già avevano tentato la fuga da altri Cpt.
Un giornalista de La Stampa, Massimo Numa, è arrivato a dipingere i container immersi nel filo spinato di Corso Brunelleschi come hotel a cinque stelle, distrutti dai barbari in fuga.
Nella serata del 3 giugno alcuni solidali hanno tracciato scritte sui muri del cpt e lanciato slogan. Forte si è levato il grido “libertà”. Quella libertà che nessuna prigione può ingabbiare.

Il comunicato di solidarietà della Commissione antirazzista della FAI
Sulle evasioni di venerdi'
Nuovo CPTdi Torino a Lombardore?

*AGGIORNAMENTI* Ancora disordini e repressione al CPT
Nella notte del 28 giugno si cerca di nuovo la libertà

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