COMUNICATO NAZIONALE SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE
DALLA FIAT MIRAFIORI UN SEGNALE PER TUTTA LA CLASSE
OPERAIA E I LAVORATORI.
La contestazione ai massimi dirigenti sindacali confederali alla Fiat
Mirafiori rappresenta un fatto sindacale e politico di grandissima
importanza. Giustamente gli operai contestano la finanziaria del governo
Prodi, l'insieme della politica all'insegna della precarietà e del sostegno
alla Confindustria di Montezemolo anche presidente Fiat.
Quello che hanno contesto gli operai è il "sindacato amico", principale
puntello della politica del governo nelle fila dei lavoratori.
Gli operai Fiat hanno dato una risposta generale anche all'azione specifica
dei dirigenti sindacali, Epifani in testa, di attacco frontale fino ai
limiti della scissione a quelle voci nel movimento sindacale, rappresentate
anche in seno alla Fiom, che non si rassegnano alla politica di un governo
di 'sinistra' a parole, ma di continuità con il governo di centrodestra nei
fatti.
Nell'attacco che c'è stato alla Fiom da parte di Epifani, l'elemento
principale è legato alla questione di "apertura ai cobas", e quindi, di
fatto, sono i cobas l'obiettivo di questo attacco; non certo come realtà
effettivamente forte in fabbrica attualmente, ma come esigenza latente e
veicolo di organizzazione e lotta degli operai e lavoratori.
E' l'ora della lotta proletaria contro il governo Prodi, come necessità
obbligata per evitare che settori di massa e di classe operaia possano
cadere nella demagogia reazionaria dell'opposizione Berlusconi-Bossi-Fini.
Occorre, quindi, portare con forza il significato e l'esempio della
contestazione a Mirafiori in tutte le fabbriche del nostro paese e
sviluppare una politica unitaria di base che coinvolga maggioranze o
rilevanti minoranze dei lavoratori; quella politica unitaria e di base che
ci ostiniamo a definire e racchiudere programmaticamente nella proposta dei
Cobas per il Sindacato di Classe.
- La difesa del salario, con il ripristino della scala mobile;
- l'abolizione della Legge Biagi con la lotta concreta per il passaggio a
tempo indeterminato di tutti i contratti precari;
- la difesa della salute e della sicurezza, soprattutto nelle 'fabbriche
della morte', applicando e allargando l'attuale quadro normativo della 626,
imponendo le postazioni dell'Ispettorato in fabbrica e il blocco degli
impianti e delle lavorazioni che mettono a rischio la vita degli operai;
- La difesa del posto di lavoro a fronte delle ristrutturazioni e
delocalizzazioni delle aziende;
la lotta contro il TMC2 e i sistemi di sfruttamento scientifico, a partire
dal gruppo Fiat
sono i temi su cui la lotta è necessaria, possibile e può vincere, ma se ci
si organizza fuori e contro la politica collaborazionista dei vertici
sindacali confederali, con autonomia e indipendenza di classe.
Da parte nostra, dalla Fiat Sata a Termini Imerese, dai Cantieri Navali di
Palermo all'Enichem di Ravenna, dall'Ilva di Taranto alla Dalmine di
Bergamo, siamo impegnati a fare la nostra parte di lotta, proposta e
organizzazione.
SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE
cobasta@libero.it
8.12.06
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