A GRANDI PASSI VERSO IL SUICIDIO

 

Quella dell’11 luglio è una giornata calda, e viene resa ancora più bollente da alcune novità che vengono riportate dai quotidiani del giorno successivo. Innanzi tutto c’è la patetica ‘marcia’ dei giovani margheritini - in tutto una cinquantina - verso le sedi sindacali per ricordare alla Cgil, in primo luogo, che ci sono anche loro, e di non mettere troppo i bastoni tra le ruote al governo che vuol fare il bene delle giovani generazioni: peccato solo che Padoa-Schioppa, Pane e Cicorie e Veltroni mirino a contrapporre i giovani agli anziani soltanto con l’intento di risparmiare sulle pensioni e per eliminare i diritti dei lavoratori per aiutare, ma questa non è certo una novità, i ‘poveri ricchi’, i padroni.

Speculare a questa è la marcia dei giovani della Cisl (chissà che frotte di giovani, peccato non ci sia dato sapere nulla di questa manifestazione) verso la sede dell’Ulivo, evidentemente con l’intento di obbligare i democratici ad ascoltarli su qualche tema a loro caro: ricordiamo che il sindacato da sempre vicino alla vecchia DC è forte nel pubblico impiego, ma questo significa ben poco, non conoscendo affatto la piattaforma sulla quale è indetta la mobilitazione.

Sul fronte della cosiddetta “sinistra radicale” si registra l’ennesimo cedimento di Rifondazione ai ricatti dei neo-democristiani del Pd: siccome, in questi giorni, sia lo Smilzo sia Veltroni hanno accelerato verso la sostituzione dell’attuale governo con uno che escluda la cosiddetta “sinistra radicale” a favore di un’intesa con i loro fratelli dell’Udc di Casini, cosa hanno pensato bene di dichiarare i soloni di via del Policlinico?  Bene lo scalino a 58 anni, senza automatismi di altri scalini se nel 2010 i risparmi non fossero quelli sperati, e no alla revisione dei coefficienti di rivalutazione delle pensioni: in pratica Giordano ed i suoi si allineano alle posizioni di Mussi e di Diliberto che dicono di «affidarsi alla trattativa sindacale» e di «escludere una rottura con la maggioranza come nel 98».

Se qualcuno avesse avuto ancora dei dubbi in proposito, sarebbe bastato presenziare al dibattito del 14 luglio alla festa della Fiom torinese dove sia Paolo Ferrero che Cesare Salvi hanno ribadito a chiare lettere questa posizione comune a Rc-Se e Sd.

Crediamo che queste posizioni non possano essere avallate dai senatori ‘ribelli’ (Turigliatto e Rossi) - se non altro per coerenza - e, visti i rapporti di forza in senato, ci sono buone probabilità che questo esecutivo vada a casa e la cosiddetta “sinistra radicale” si suicidi.

Stefano Ghio

Torino, 15 luglio 2007