VERGOGNA

L’(in)Fausto, anche dall’alto del ruolo di presidente della Camera, non si smentisce e, il 25 aprile, rilascia una dichiarazione - dal palco in piazza del Duomo a Milano dove finisce l’usuale corteo in ricordo del giorno della Liberazione dal nazifascismo - che definire vergognosa ed ignobile appare un tentativo di sminuirne il senso.  <Il 25 aprile è il luogo dell’accoglienza, in quel giorno è stata conquistata la democrazia e il modo per farla vivere è il rispetto per tutti, quali che siano le differenze>.  E’ ignobile che questo signore invochi il rispetto per tutti - quindi necessariamente anche i nazialleati e tutti i fascisti più o meno travestiti - e poi si contraddica ordinando al servizio d’ordine del suo partito, o quantomeno avallandone silenziosamente la manovra, di impedire ai ragazzi del centro sociale milanese “Il cantiere” di contestarlo, rallentando la corsa del loro camion in modo da farlo arrivare in piazza del Duomo a manifestazione finita.

Segnaliamo che i nazialleati hanno fatto subito tesoro delle parole dell’(in)Fausto, per bocca del loro capogruppo alla regione Liguria - Gianni Plinio - che, come riporta il “Corriere mercantile” del 26 aprile a pagina 3, esclama <E’ vergognoso non rendere omaggio anche ai caduti della RSI>: il fascio, anche se in doppio petto, non si smentisce mai!

A questo punto qualche lettore potrebbe pensare che l’(in) Fausto non fosse a conoscenza della probabile contestazione da parte del “Cantiere”: ci si deve spiegare come mai questi sia entrato nel corteo solamente dopo piazza San Babila, dove era un presidio antifascista pronto a contestare lui e gli altri finto-pacifisti, evitando così i fischi e le urla - e persino qualche spintone - che invece sono toccati ai vari Cossutta e Majorino (quest’ultimo segretario cittadino dei morenti DS).  Ma non si vergogna proprio più di nulla?

Stefano Ghio

Torino, 26 aprile 2007

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