Un
fatto è certo, con questo governo non si corre il rischio di annoiarsi: non
passa giorno senza che ci sia da contestare qualcosa al Dittatore Democristiano
e/o ai suoi scherani.
Il
20 giugno il “ciclista” Bolognese è intervenuto alla Camera, in occasione del
tempo dedicato alle domande scritte a risposta immediata, rispondendo alla sua
maniera - con omissioni e bugie di vario tipo - alle questioni, poste dai
deputati della cosiddetta “sinistra radicale”, circa la concessione dell’area
dell’aeroporto vicentino Dal Molin per la costruzione di una nuova base yanqui
e l’accordo segreto con il quale l’Italia si è messa sotto lo scudo stellare
voluto da Macchia Nera per minacciare la Russia del suo degno compare
Putin. Per quanto riguarda l’esatta
dinamica delle risposte date dall’ Emilian “cortese”, invitiamo a leggere gli
articoli del “manifesto” del 21 giugno, a pagina 6, a firma Matteo Bartocci e
Tommaso Di Francesco, che spiegano precisamente che razza di personaggio
abbiano di fronte i proletari ed i cittadini in genere: un bieco servo dei
poteri forti, rappresentati in questo caso dagli yanqui, ma la cosa vale anche
per i rapporti con il Vaticano (si veda in proposito la vergognosa vicenda dei
Di.Co.) e con Confindustria (si veda la vicenda della non abolizione, e al
momento neppure del superamento, della legge Biagi). Cicerone, al Senato romano, chiese a Catilina - il suo famoso
avversario “Usque tandem, Catilina, abutere patientia nostra?”, ossia “Fino a
quando, Catilina, abuserai della nostra pazienza?”.
Possiamo
tranquillamente girare la stessa domanda al Mortadella nazionale: la pazienza
dei proletari italiani in particolare, è in via di rapido esaurimento, lo
dimostra l’andamento delle ultime elezioni amministrative che hanno visto
l’Unione perdere una valanga di consensi.
Stefano
Ghio
Torino,
21 giugno 2007