DOVE SI ABBATTE LA SCURE DELLASICUREZZA ?
COME AL SOLITO SUI PROLETARI !
E i fatti più recenti che hanno caratterizzato quest'ottobre nero, in Umbria e
non solo, ne sono una chiara dimostrazione.?
Domenica 14 ottobre: AldoBianzino viene trovato morto nel carcere di Capanne, dov'era detenuto in isolamento da 2 giorni. Solo dopo una settimana la stampa locale inizia a parlarne perché l'esame autoptico rivela "lesioni compatibili con l'omicidio". L'assassinio in carcere di Aldo Bianzino richiama l'attenzione sulla natura e la funzione reale di questa istituzione totale: l'annullamento di un uomo che nessuna colpa aveva se non quella di coltivare marjuana per uso personale.?
Martedì 16 ottobre: scatta l'operazione "Rosso di
sera". La montatura giudiziaria parte dalla Magistratura di Potenza
e interessa tutta la rete dello Slai Cobas per il Sindacato di Classe. 25
compagni, lavoratori, precari, disoccupati (a Taranto, Ravenna, Palermo,
Milano, Bergamo, Marghera, Potenza, Napoli, Perugia) sono indagati per i reati
di cui agli artt. 270bis e 272 c.p.p. e alcuni operai della Fiat di Melfi
vengono per questo licenziati. Sotto accusa è l'attività sindacale degli
inquisiti nelle principali fabbriche del paese, dalla Fiat di Melfi, sulla
quale pende un'inchiesta per i danni biologici subiti dagli operai a causa del
TMC2 (inasprimento dei ritmi di lavoro) , all'Ilva di Taranto, che gode del
primato nazionale degli omicidi bianchi. Ma in generale, come si evince dagli
atti di accusa, sotto attacco sono le libertà di espressione e di
organizzazione dei proletari e dei comunisti per costruire una forza di massa
in grado di rovesciare il sistema del capitale e costruire una società giusta,
senza sfruttamento, morti sul lavoro, precarietà, caro-vita, oppressione e
repressione. A Perugia è indagata una compagna della Rete Antifascista
Perugina, impegnata, tra l'altro, nelle lotte per la difesa del territorio dal
saccheggio militare e padronale, contro la privatizzazione dell'acqua e per la
conquista di spazi sociali.
? Martedì 23 ottobre: con accuse simili si scatena a Spoleto l'operazione
"Brushwood". 5 giovani sono arrestati e una sesta persona è
indagata. L'arresto dei giovani è accompagnato da un incredibile e
sproporzionato spiegamento di forze di "sicurezza" e da una risonanza
mediatica a dir poco sospetta, come se con questi arresti si volessero coprire
le denunce e le mobilitazioni che in Umbria, disvelano il malaffare politico
che alligna all'ombra delle giunte di centrosinistra, criminalizzando le
battaglie per la salvaguardia dell'ambiente che i cinque compagni hanno
contribuito ad animare. Alcuni degli arrestati sono infatti compagni conosciuti
e stimati in città e regione per essersi schierati e aver lottato sempre a viso
aperto contro gli scempi perpetrati in nome del profitto di speculatori locali
e multinazionali. Il carattere persecutorio di tale montatura mediatico-giudiziaria
è confermato dal fatto che uno dei compagni arrestati, Michele, già lo scorso
marzo aveva denunciato di aver ricevuto provocazioni e minacce da parte dei
carabinieri e, in agosto, aveva risposto con serenità, determinazione e
schiettezza alla campagna di criminalizzazione preventiva lanciata dalla stampa
locale, smentendo gli articoli allusivi con cui già allora si cercava di
mettere in relazione gli anarchici spoletini ai fatti per cui oggi sono
accusati di "terrorismo". Nonostante la sempre più evidente
strumentalità dell'operazione Brushwood, 4 dei cinque compagni rimangono in
carcere, lo stesso carcere dove ha perso la vita Aldo Bianzino.
Lanciati nella loro rincorsa alla destra sul terreno dell'autoritarismo e delle
leggi liberticide, in troppi a "sinistra" stanno tacendo su quello
che accade in Umbria, e non solo. Con il pretesto della sicurezza si mettono a
rischio i più elementari diritti democratici di tutti e tutte e si tenta di
nascondere il drammatico peggioramento delle condizioni materiali di vita di
milioni di lavoratori e di famiglie.
E' evidente che in tale clima di attacco generalizzato del capitale, l'uso
sempre più spregiudicato dell'articolo 270 bis c.p.p., "associazione
sovversiva con finalità di terrorismo o eversione dell'ordine
democratico", mutuato dal fascista codice Rocco, rappresenta uno dei
principali strumenti di deterrenza delle lotte sociali e di criminalizzazione
del proletariato.
PERCHÉ SONO I PROLETARI CHE VANNO IN GALERA, NON CERTO I RICCHI, I POTENTI, I
CORROTTI, GLI SFRUTTATORI!
VERITA' E GIUSTIZIA PER ALDO BIANZINO
LIBERTA' PER I GIOVANI ARRESTATI
SOLIDARIETA' AI LAVORATORI INQUISITI
COMPAGNI E COMPAGNE UMBRI