UCCISA IN GREMBO

Il “Corsera” è il più autorevole quotidiano borghese in Italia, e lo testimonia il fatto che è in edicola dal 1876, il che ne fa uno dei quotidiani più vecchi del panorama della carta stampata italiana.

Venerdì 4 maggio il quotidiano milanese di via Solferino dà spazio al dibattito delle forze che stanno alla sinistra del progetto ultracentrista del Pd attraverso un articolo, pubblicato a pagina 5, di Maria Teresa Meli intitolato “Mussi al bivio tra Rifondazione e lo Sdi: decido io chi sposo”.

Questo pezzo ha il pregio innegabile di smascherare i veri intenti degli esponenti della ‘sinistra’ borghese: a parole, infatti, tutti i leader delle varie formazioni - Rc-Se, PdCI, Verdi, Sd (Sinistra democratica, la sinistra ex-DS che non ha aderito al nuovo Pd), Sdi e parte del Nuovo Psi - si dichiarano favorevoli all’unione di tutte le forze in un unico contenitore (adesso anche Rc-Se si dice pronta ad entrare nella Confederazione della Sinistra, senza aggettivi, che il PdCI propone come casa comune già da diverso tempo, e non solo dall’ultimo congresso come scriveva il giorno prima il quotidiano rifondarolo “Liberazione” a pagina 4 in un articolo non firmato dal titolo “Il soggetto unitario della sinistra.  Per i sondaggisti già vale il 16%”) ma poi nella pratica si comportano in modo opposto.

Il segretario dello Sdi - Enrico Boselli - afferma che i due disegni, socialista e rifondarolo, sono inconciliabili e che quindi vi sono e vi saranno due soggetti politici distinti a sinistra del Pd: uno socialista-riformista e l’altro della “sinistra radicale”; una parte dei Verdi, la componente che fa capo a Paolo Cento, sembra intenzionata a lasciare il proprio partito per approdare a Rc-Se; lo stesso Mussi avverte la necessità di specificare che sarà lui a decidere se stare con Boselli o con Giordano, dando quindi per scontato che saranno due i raggruppamenti della ‘sinistra’ borghese.

La Confederazione di tutta la ‘sinistra’ borghese senza aggettivi è già morta ancora prima di nascere, o semplicemente i socialisti stanno soltanto attendendo l’annunciato fallimento del progetto della Se per poi raccogliere i cocci restanti, in modo da contrattare posti di comando, nel partito e nelle istituzioni, da una posizione dominante?

Stefano Ghio

Torino, 04 maggio 2007

 

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