L'Italia poteva cambiare, era il 11 marzo 1977, l'assassinio di Stato di Francesco Lorusso ad opera dei carabinieri intervenuti a "difendere" le provocazioni del gruppo reazionario di "comunione & liberazione" spa all'interno dell'Università di Bologna, scatenò il movimento di classe in tutta Italia.

All'indomani una manifestazione -vietata dal boia Kossiga- a Roma vide 70.000 compagni (numero autentico) sfidare la repressione ed offendere il regime ed i poteri costituiti al servizio dei padroni, in una battaglia urbana di oltre 10 ore.

Doveva bastare questo a dimettere il boia Kossiga. Ma il boia Kossiga rimase al suo posto, anche un'anno dopo, anche dopo l'uccisione del "Presidente" Moro della Dc, principale associazione per delinquere dello Stato italiano, da parte delle Br.

Come mai Kossiga rimaneva al "suo" posto ?

Perché era il tenutario dell'accordo massonico-capitalista dell'accordo tra Confindustria, Dc e Pci, al servizio della borghesia che sarà poi imperialista, in Italia, e che già all'epoca era ben interna alla Nato.

1. Quotidiani della catena Espresso, 18-8-2010: Non abbiamo bisogno del giovane Casson per sapere ciò che ha indagato. Sapevamo nelle strede, nelle fabbriche e nelle scuole di tutta Italia, molto di più di ciò che lui ha "scoperto". Chiamare a testimoniare Kossiga fu un delitto di presa per il culo del Popolo, Kossiga andava solo che messo in galera !

2.  stessa fonte, 18-8-2010: "Morucci e Gallinari": "Fu l'unico a darci un ruolo politico".  In realtà la frase detta da Gallinari è un po' diversa, ma rappresenta Kossiga in forma buonistica: "Non giustificava (!!!) la lotta armata, ma cercava di spiegarla e di spiegarsi" !!! Kossiga partecipò a Gladio molto prima che le Br iniziassero a sparare, Gallinari ha le idee confuse, come sempre dal 1987 in poi. Morucci non ci interessa. Il "signorino" del 1979, la zanzara controrivoluzionaria denunciata dai prigionieri in lotta all'Asinara, era collegato ai servizi con la sua collega Faranda, e non ci interessa nulla ciò che dicono le persone collegate o dei servizi.

3. Miriam Mafai su "Repubblica" del 18-8-2010 ci interessa già meglio, ma la mette giù con gli "intrighi". Che c'entrano gli "intrighi" con il '77, il '77 è stato l'ultimo anno di luce in questa Repubblica. L'articolo della Mafai è incentrato su Gladio. Ma perché non per meglio dire, sulla Nato e sull'adesione italiana al "patto atlantico" ? Ma ancora adesso gli ex-pci non vogliono ammettere che la Nato, come loro stessi denunciavano negli anni '60, era un delitto ed una imposizione reazionaria la nostra adesione ad essa ? E la cessione di importanti parti di territorio e di città intere (Vicenza, Pordenone, ecc.) agli Stati Uniti d'America cosiddetti ?

4. Giuliano Amato su "Repubblica", stessa data, "fu lui a traghettare l'ex-Pci al governo". Se è per questo, Kossiga ebbe una grande parte nel dare sostegno alla politica del suo cugino Berlinguer, di trascinare il pci nel fango del tradimento della Classe Operaia e dei suoi Ideali pluricentenari.

5. Meglio l'atteggiamento di fondo del "Fatto quotidiano". Anche Nando Dalla Chiesa, nonostante la sua paternità che ben conosciamo, non sente di poter dire che l'Italia ha perso qualcosa con la dipartita del Kossiga.

6. Stupefatti, apprezziamo che "il manifesto" non abbia dato commenti dei soluzionisti, dissociati ed ex guerriglieri passati alla libera professione di controrivoluzionari, i quali hanno spesso visitato e frequentato Kossiga negli ultimi anni (appunto la Braghetti, Morucci, ecc.). Ne siamo abbastanza contenti.

7. Enrico Deaglio, su "l'Unità", caratterizza a livello personale il Kossiga, e la cosa si spiega. Deaglio, che all'epoca del '77 era ancora direttore responsabile del quotidiano dell'ex partito di Lotta continua, divenuto "indipendente" espressione della cordata di Sofri, non ha interesse a caratterizzare Kossiga dalle pagine dell'Unità stesse, (l'Unità che chiedeva del suo giornale, nel 1972, "chi li paga"), in termini di classe e del ruolo che lo stesso Kossiga rivestì nella "solidarietà nazionale". Se Kossiga veramente fosse il responsabile della uccisione di Moro, perché avrebbe allora portato avanti la stessa linea politica di Moro e Berlinguer, del compromesso storico a tutto vantaggio dei padroni ?  Forse che Moro era più pacifista o meno oltranzista nelle piazze di Kossiga ?  No, ricordiamo Pietro Bruno al pari di Francesco Lorusso !  Quindi, perché mettere "mistero" su "Gladio" ?  La Verità non esce nemmeno dall'Unità: Kossiga era un servo della Nato, un fascista camuffato da democratico. Che poi abbia fatto il pazzo, probabilmente perché inserito nel programma MK Ultra con qualche disfunzione, è secondario. Ciò che conta è che nessuno, ancora oggi, profitta della morte di Kossiga per parlarci di MK Ultra in Italia !

Paolo Dorigo

(18.8.2010)