Con Paolo Dorigo, fino
alla liberazione!
29 ottobre 2004
Tribunale di Livorno
Via de Lardarel 88
ore 10.00
Paolo Dorigo, prigioniero comunista marxista-leninista-maoista da 11anni
sequestrato dallo stato italiano in virtù di una sentenza che le stesse
stituzioni borghesi europee hanno definito illegittima, subirà un nuovo
processo per "danneggiamento di proprietà dello Stato".
Il reato è aver dato fuoco per protesta contro i pestaggi le terapie
forzate e i soprusi cui veniva sottoposto nella sezione psichiatrica
penale del carcere di Livorno.
Quello stesso materasso in cui veniva costretto a dormire da 15 giorni
senza lenzuola!
Condannato senza prove a 13 anni e 6 mesi per una molotov contro la
recinzione della base USAF di Aviano, quella stessa da sono partiti i
bombardieri genocidi in tutte le ultime guerre USA/Nato, in tutti questi
anni Paolo ha continuato la sua lotta di militante comunista, di
internazionalista generoso di irriducibile nemico della borghesia e i
suoi
aguzzini, resistendo e denunciando le ingiustizie e le torture subite,
da ultime tecniche di tortura e controllo mentale a mezzo di microchip
istallato nel suo cranio.
Sono queste le colpe che vogliono fargli pagare!
Paolo ha chiesto di essere sottoposto, in struttura sanitaria esterna al
carcere, ad esami clinici mirati, che chiariscano le cause dei disturbi
che accusa, rischiando così di essere smentito dai fatti e di passare
per pazzo.
Eppure questi esami, promessi a parole il 22 luglio, dopo due mesi di
sciopero della fame del detenuto, non sono mai stati eseguiti!
Non è certo Paolo ad aver paura della verità!
Paolo sospese il 22 luglio lo sciopero della fame (durato 52 giorni), ma
annunciò che dal 22 settembre lo avrebbe ripreso se l'limpegno a
effettuare quegli esami non fosse stato mantenuto.
Ora Paolo è in sciopero della fame FINO ALLA MORTE e il 29 ottobre sarà
in aula a Livorno
Come già avvenne a maggio in quella stessa aula, quando Paolo trasformò
l'udienza che lo vedeva imputato in un ennesimo vibrante atto di accusa
contro i suoi aguzzini e commovente esempio di solidarietà
internazionalista, è importante stringersi intorno a lui, in una rara
occasione di contatto.
Per esprimerlo non ci sono parole migliori di quelle scritte da
compagne/i
di Perugia, che riportiamo:
"Facciamo che quell'aula non sia vuota quel giorno,
che si riempia di tanta rossa solidarietà proletaria
a colorare i suoi ricordi di luce e gioia rivoluzionaria
nel buio tetro della prigione
Che i pugni chiusi si scaglino contro gli aguzzini, i magistrati e il
palazzo di giustizia
Che Paolo senta tutto il nostro calore, il nostro affetto, la nostra
determinazione.
Emozioniamolo ancora con la nostra partecipazione.
Perché Paolo vive ora solo di solidarietà,
dei nostri sorrisi a pugno chiuso e della nostra lotta.
Siamo noi, i compagni rivoluzionari la sua speranza, non l'improbabile
benevolenza d' un magistrato di sorveglianza.
La lotta per la liberazione dei rivoluzionari prigionieri è una lotta
politica prima che giuridica e si conduce come si può:
noi, da liberi, possiamo moltissimo.
Paolo, da prigioniero, può pochissimo ma fa moltissimo: riprendendo lo
sciopero della fame fino alla morte, ci ha invitato ad una nuova, più
forte
e decisiva mobilitazione.
Anche perché non è del tutto vero che quando si muore si muore soli. La
morte di un compagno è una mutilazione, più dolorosa se non c'è stata
prima
una partecipazione, un lottare insieme: "solidarietà non vuol dire solo
subire insieme".
Ma Paolo è vivo, resiste e lotta tenacemente con tutta la sua integrità
di comunista rivoluzionario, rivendicando il diritto a condizioni
carcerarie
rispettose dei diritti umani e solidarizzando con le lotte di altri
prigionieri rivoluzionari e con le lotte di liberazione nel mondo".
Continuiamo la battaglia per la liberazione incondizionata di Paolo
Dorigo!
Libertà per tutti i prigionieri rivoluzionari!
Fermiamo la tortura, la repressione, lo stato di polizia!
Soccorso Rosso Proletario
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