ICondividiamo
e rilanciamo le denunce
pubblicate nei giorni
dall'avvocato di Paolo
Dorigo che annuncia la
ripresa dello sciopero della
fame di Paolo e rilanciamo
il nostro appello per
riprendere una campagna
nazionale per la liberazione
di Paolo e solstenerlo in
questa nuova estrema fase
della sua lotta per la
verità.
Invitiamo tutti i compagni
solidali con i prigionieri a
prendere contatto e
coordinarsi per una nuova
mobilitazione straordinaria.
Per contatti
soropro@libero.it
Lo aveva annunciato da
tempo, denunciando un fine
occulto acchè non venissero
effettuate le perizie
decisive, quali quella a
mezzo del
sintonizzatore universale e
l'analisi genetica delle
cellule LUC non nucleate, ed
individuando nel suo
ricovero presso un ospedale
psichiatrico giudiziario la
vera finalità dei suoi
persecutori.
Aveva anche specificato e
concordato come tali esami
dovessero svolgersi presso
ospedali civili e non presso
centri clinici
dell'amministrazionepenitenziaria,
anticipando che in caso
contrario si sarebbe
rifiutato di sottoporsi a
perizia psichiatrica ed
avrebbe ripreso lo sciopero
della famefino alla morte,
non potendolo più
interrompere come lo scorso
22 luglio.
il suo collegio difensivo,
viceversa, ha sin
dall'inizio delle operazioni
peritali reso noto al perito
nominato dal tribunale di
sorveglianza di Perugia la
reperibilità del
sintonizzatore, senza
peraltro mai ricevere
autorizzazione e nemmeno una
semplice risposta in tal
senso, mentre vi è stato un
rifiuto per quanto riguarda
il particolare esame ematico
richiesto,
ciò nonostante che detto
tribunale avesse già
disposto di dar luogo a
tutti gli "esami
particolari" del caso.
Fatto stà che oggi,
precisamente alle ore 18,30,
abbiamo ricevuto da parte
del Prof. Francesca Barone,
perito incaricato dal
tribunale di sorveglianza di
Perugia, ed intestato
all'avvocato Ida Pileri ed
all'avvocato Vittorio
Trupiano, un fax dal
seguente contenuto:"con la
presente informo che il
giorno 29 settembre alle ore
9 mi recherò presso il
Carcere di Spoleto con il
mio consulente psichiatra di
fiducia Dott. Paolo
Catanzaro con lo scopo di
procedere ad esame
psichiatrico del detenuto
Dorigo Paolo. Distinti
saluti. Perugia,20 settembre
2004".
Bene, non essendosi
proceduto prima ad esame per
mezzo del sintonizzatore
universale, nè agli altri
esami richiesti, Paolo
rifiuterà questo esame.
Paolo non è pazzo!!!
Anche se è stato fatto
l'impossibile per farlo
diventare, non lo è e non lo
è mai stato.
Bene ha fatto a rifiutare il
trasferimeno presso il
centro clinico del carcere
di Pisa, benè farà a
rifiutare questa indagine,
appena in data 9 agosto gli
è stata proposta la grazia,
ed ora lo vogliono
sottoporre a perizia
psichiatrica per averla
rifiutata?
ma si facciano periziare
loro!
Queste non sono
affermazioni, bensì tutti
fatti documentati ed
accertati al pari del
recente tentativo nottetempo
di trasferirlo presso il
centro clinico in forza alla
casa circondariale di Pisa
nemmeno una semplice
risonanza magnetica nucleare
con mezzo di contrasto è
stata disposta, adducendosi
come motivo del diniego una
presunta pericolosità di
tale indagine, mentre viene
autorizzata, ma non
effettuata, addirittura una
perizia con sintonizzatore
universale!
Si consideri, infine, che in
data 9 agosto 2004
l'avvocato Vittorio Trupiano
è stato destinatario, pel
tramite di un alto organo
del Consiglio d'Europa, di
una proposta di grazia
presidenziale, rifiutata,
avanzata dalla
rappresentanza permanente
dello Stato italiano al fine
di porre un rimedio,sia pure
parziale, all'ingiusta
condanna e detenzione del
proprio assistito,più volte
definito parte lesa che stà
ancora subendo le
conseguenze di uningiusto
processo.
La stessa è stata rifiutata
perchè la grazia presuppone
la colpevolezza del
condannato, laddove nella
fattispecie risulta l'esatto
contrario trattasi, come è
evidente a tutti, di una
situazione generale davvero
scandalosa e grottesca, dove
è stato calpestato il più
elementare diritto
dell'uomo, compreso quello
alla salute, nonostante una
vasta mobilitazione
parlamentare e di massa a
sostegno delle sacrosante
ragioni di Paolo.
Chiederò, pertanto,
all'unica Autorità
Giudiziaria con cui posso
Interloquire, e, cioè, il
Tribunale di Sorveglianza di
Perugia, ed in conformità a
quanto disposto dal nostro
ordinamento giudiziario che
riconosce la validità e l'eseguibilità
delle sentenze pronunciate
da Tribunali internazionali
(leggasi Corte Europea)
nonchè la Convenzione
Europea, attribuendo loro
finanche la preminenza in
caso di legislazioni
discordanti, l'immediata
liberazione incondizionata
del prigioniero comunista
Paolo Dorigo, da oltre 10
anni detenuto a regime
speciale senza alcun
legittimo titolo, anche al
fine di scongiurarne la
morte.
Uniti
si vince