IRIFONDAZIONE
COMUNISTA VENEZIANA E DEL VENETO CHIEDE LA SCARCERAZIONE DI PAOLO DORIGO.
LA SOSPENSIONE DELLA PENA ED IL SUO TRASFERIMENTO IN UNA STRUTTURA
SANITARIA ADEGUATA
Il veneziano Paolo Dorigo, da dieci anni carcerato
e oggi detenuto presso il carcere di Spoleto, rischia di morire avendo
avviato uno sciopero della fame che dura oramai da 22 giorni e che ha
dichiarato di voler portare fino alle estreme conseguenze.
Condannato per fatti di terrorismo, il suo stato
fisico e mentale rischia di essere definitivamente compromesso,
nonostante la richiesta avanzata dagli avvocati di sospensione
dell’esecuzione della pena per motivi di salute e nonostante che il
Consiglio d’Europa abbia definito il detenuto: “parte lesa che sta ancora
subendo le conseguenze di un processo non giusto”.
PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
-Federazione provinciale di Venezia
-Comitato regionale Veneto
Polo Dorigo dopo insistenze ripetute da parte degli
avvocati difensori sarà visitato da un consulente tecnico del Tribunale
per effettuare gli accertamenti clinici per stabilire l’origine dei
tremendi disturbi che affliggono Dorigo dal 2001 ad oggi, ma tale
incarico sarà conferito al CTU del tribunale il prossimo 15 luglio e ciò
significa che verrà stabilito un calendario per effettuare tali
accertamenti che allungherà ulteriormente la carcerazione e in queste
condizioni, corrisponderà ad una condanna a morte per Paolo Dorigo
Da oltre due anni gli avvocati chiedono inutilmente
al magistrato di sorveglianza di Spoleto anche solo un permesso affinché
il Dorigo si sottoponesse, anche a sue spese ed anche piantonato, ad esami.
Dorigo, quindi, parte lesa per l'Europa, viene
trattato in Italia in modo disumano, denunciando di essere stato
sottoposto a pratiche del tutto simili alla tortura (Dorigo accusa di
essere stato sottoposto ad elettroshock e chiede di verificare l’infondatezza
del sospetto di essere stato vittima di pratiche ancora più micidiali,
quali l’introduzione forzata di sistemi elettronici di disturbo mentale)
Dorigo, da parte sua, scrive ai suoi avvocati:
"sono in sciopero della fame fino alla morte, per ottenere esami
medici e perizia con sintonizzatore universale, allo scopo di porre fine
al trattamento di controllo mentale a cui sono sottoposto".
Il Partito della rifondazione Comunista ritiene
inaccettabile questa situazione, lesiva dei diritti di ogni essere umano.
Mai in nessun caso e per nessuno il carcere deve essere l’anticamera
della pena di morte anche se indirettamente procurata.
Chiede l’immediata scarcerazione di Paolo Dorigo ed
il suo trasferimento presso una struttura ospedaliera per l’esercizio non
coatto del diritto alla vita e quindi all’immediato svolgimento di tutti
gli esami necessari ad istaurare adeguata terapia.
PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
-Federazione provinciale di Venezia
-Comitato regionale Veneto
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