Dal presidio del 15 Luglio a Perugia

             

Oggi a Perugia una nuova tappa della campagna per la liberazione di Paolo Dorigo, a sostegno della coraggiosa lotta di questo comunista detenuto che da 45 giorni è in sciopero della fame per ottenere quegli accertamenti diagnostici che da almeno due anni rivendica, per fare finalmente chiarezza e verità sulla tortura e controllo mentale che denuncia di subire.

Intorno alle 11, presso il tribunale di sorveglianza di Perugia si è tenuta l'udienza che ha dato mandato ai periti, d'ufficio del tribunale e di parte
della procura generale e della difesa di Paolo, di effettuare le perizie del caso.

Paolo, che ha partecipato all'udienza, ha trovato a salutarlo al suo arrivo al tribunale decine di compagni del Soccorso Rosso Proletario, del Centro Giovanile Bobby Sands, del Campo Antimperialista, del Centro sociale ex-mattatoio , che già dalle 9 presidiavano il tribunale per fargli sentire ancora una volta il calore della loro solidarietà, per mostrare che non è solo nella sua lotta, come parte della liberazione per liberarlo.

PAOLO LIBERO! hanno gridato i compagni a Paolo, apparso ovviamente provato dal digiuno, ma ancora più fiero, combattivo e lucido di sempre: ha salutatoa pugno chiuso e compagni e, a mezzo dei legali, ci ha fatto pervenire l'ennesimo comunicato, consultabile presto sul suo sito.

Quanto all'esito dell'udienza, a porte chiuse, sono stati incaricati diesperire le perizie una docente di medicina legale dell'Università di
Perugia e uno psichiatra ed è stata fissata la data del primo colloquio che questi intratterranno con Paolo, nel carcere di Spoleto il 22 luglio
prossimo.

Paolo ha perciò deciso di continuare a non assumere cibo.

Sulla base a questi colloqui, i periti si pronunceranno in seguito sul luogo e tipologia dei successivi esami diagnostici da effettuare.

Già il dove si vorranno effettuare è decisivo sulla decisione di Paolo di continuare ancora, fino alle estreme conseguenza, lo sciopero della fame: è  assolutamente evidente che se decidessero di realizzarli carcere non ci sarebbero le condizioni materiali per accertare la presenza dei microchip di controllo mentale che Paolo denuncia e quindi non di accertamenti si
tratterebbe ma dell'ennesimo rifiuto di fare chiarezza.

Allora la nostra mobilitazione, già oggi urgente, diventerebbe emergenza.

Nel frattempo, continua la campagna: prosegue la raccolta di firme per la petizione per la scarcerazione di Paolo lanciata dal Bobby Sands che, oggi stesso in serata ha organizzato una conferenza stampa a Spoleto alla presenza di Giovanni Russo Spena, che nel pomeriggio ha guidato una delegazione di parlamentari, firmatari di un'interrogazione e petizione parlamentare sul caso, che visitato il detenuto in carcere.



                                                                                                        LIBERTA' PER PAOLO DORIGO!

                                                                                LIBERTA' PER TUTTI I PRIGIONIERI RIVOLUZIONARI!

                                                                        UNIRE TUTTI I COMPAGNI COLPITI DALLA REPRESSIONE!

                                                                                                FERMIAMO LO STATO DI POLIZIA!



                                                                                                           
 

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