Una cosa non difetta al signor Franco Giordano, quel piccolo
personaggio che di mestiere fa il segretario nazionale di Rc-Se: l’attitudine
alla battuta di spirito. Come definire altrimenti la sua dichiarazione,
sostenuta dal resto della cosiddetta “sinistra radicale” - all’indomani dell’incoronazione
di Uolter Veltroni alla segreteria del Pd - secondo la quale «bisogna avviare
entro l’anno il tesseramento del nuovo soggetto politico (la federazione della
cosiddetta “sinistra radicale”, n.d.a.), aprire subito gli stati generali per
la costituente; rischiamo di essere schiacciati nella tenaglia Pd-sindacati,
serve un cambio di fase. Se ci sono resistenze è ora che vengano fuori».
Come può questa mezza figura asserire una cosa del genere, quando
sono mesi che sia “Sinistra critica” - l’area trozkista facente capo al Sen.
Franco Turigliatto e all’On. Salvatore Cannavò - sia “L’Ernesto” - l’area leninista
facente capo al Sen. Fosco Giannini ed all’On. Gian Luigi Pegolo - insistono
nel ritenere, ricordandolo pubblicamente ad ogni occasione possibile, che la federazione sia un errore esiziale
per Rifondazione o, come dice il Sen. marchigiano (vive ad Ancona, n.d.a.)
Giannini, si tratta di «liquidazionismo» (a questo proposito si veda “il
manifesto” del 16 ottobre, pagina 4, articolo di M.Ba. intitolato “Sinistra
preoccupata. La ‘cosa’ come?”)? E’
proverbiale lo “smemorato di Collegno”, una cittadina della prima cintura di
Torino: ora, viste le dichiarazioni del segretario rifondarolo, diverrà
altrettanto famoso lo “smemorato di Bari”.
Torino, 16 ottobre 2007