28-11-2005 Comunicato SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE

NESSUNA MEDIAZIONE SUL SALARIO E SULLE CONDIZIONI DI LAVORO

 

I metalmeccanici, in quanto parte più combattiva della classe operaia, sono chiamati ancora una volta a mettere in campo la loro forza, per respingere l’attacco che i padroni e il governo vogliono portare alle condizioni di tutti i lavoratori. Come dice Rinaldin (Fiom): “..la nostra lotta contrattuale si incrocia con le deicisioni del governo relative alla finanziaria: scelte precise di riduzione dei servizi, dei diritti e del potere d’acquisto dei lavoratori e dei pensionati”.

 

Confindustria  con la riforma del modello contrattuale presentata al Governo chiarisce la linea dei padroni: “contratti, più flessibilità  e più soldi”, e auspica un “patto costituzionale”  fondato su più partecipazione dei sindacati e meno conflitto, con “regole per distribuire il reddito ma anche per produrlo”.

Federmeccanica la mette in pratica e usa il rinnovo del contratto per la parte salariale come arma di ricatto per far passare tra i metalmeccanici l’aumento dell’orario di lavoro, della flessibilità e della precarietà con l’applicazione in pieno della legge Biagi.

Le “proposte” operative dei padroni sulla flessibilità, discusse al tavolo parallelo sul mercato del lavoro voluto dai sindacalisti (per “regolamentare” la precarietà e l’apprendistato),  si fondano su una maggiore quantità effettiva delle ore di lavoro e una migliore distribuzione degli orari (meno riposi, più straordinari,orario plurisettimanali),  attraverso forme di assunzione che sappiano favorire la migliore operatività del mercato del lavoro in funzione delle esigenze produttive.

 

Mentre la Fiom ha sottolineato, a parole, la propria indisponibilità a scambi tra aumento salariale e condizioni di lavoro, Fim e Uilm hanno espresso interesse nell’avviare sperimentazioni.

“Siamo convinti  che la competitività del paese passa attraverso un buon contratto dei lavoratori metalmeccanici.Troveremo soluzioni giuste e intelligenti che rispondono alle esigenze produttive e tutelino anche quelle dei lavoratori: questa è la sfida.”  Ragazzi (Uilm) 11 novembre Mi

La Fim con Caprioli valuta che questi incontri ristretti “hanno già impresso una prima svolta al negoziato” e aggiunge “per fare il contratto entro natale è necessaria, oltre ad una buona riuscita delle lotte, una discussione seria e franca nei gruppi dirigenti di fim-fiom-uilm e poi con i lavoratori”.Di fronte a questa situazione  le dichiarazioni dei vertici sindacali sono ben esplicite sulla deriva della trattativa che svuota la lotta dagli obbiettivi di classe dei lavoratori che sono:

 

UN FORTE RECUPERO SALARIALE, IL PASSAGGIO DI TUTTI I LAVORATORI A TEMPO INDETERMINATO DOPO UN ANNO, L’ABOLIZIONE DELLA LEGGE BIAGI,

LA REINTRODUZIONE DELLA SCALA MOBILE CONTRO IL CAROVITA,

IL PASSAGGIO AUTOMATICO DEL LIVELLO DOPO 5 ANNI….

 

La trattativa si è sempre più allontanata dalle rivendicazioni degli operai metalmeccanici che con determinazione lottano subendo attacchi repressivi dal governo e manganellate dalla polizia; le delegazioni ristrette di burocrati che spingono per chiudere entro dicembre e accettano di discutere gli argomenti dei padroni non possono che portare a mediazioni al ribasso.

 

Inoltre le rivendicazioni di fondo dello sciopero sono inadeguate perchè individuano il problema in un altro Modello Industriale Possibile in cui lo sfruttamento sia più democratico. Quando invece è attraverso la “contrattazione” della competitività e la “democrazia” delle esigenze produttive che si è arrivati a spremere sempre più  gli operai per poi chiudere le fabbriche, con precarietà e licenziamenti, alimentando la guerra tra operai dei vari paesi per portarci sempre più alla miseria.

 

Una politica anti-operaia iniziata dal governo amico di falsa sinistra che oggi non vuole abolire la legge biagi ma regolarla e che ha aperto la strada al governo Berlusconi con la riforma delle pensioni, il lavoro interinale, il declino del salario, l’attacco a sanità e scuola pubblica……

 

Dobbiamo ricostruire dal basso il vero sindacato di classe, facendo nascere cobas ovunque - fondando le decisioni su obiettivi, forme di lotta, piattaforme e accordi  sul potere decisionale delle assemblee operaie e delle assemblee territoriali. Lottiamo per la caduta dell'attuale governo Berlusconi, autonomamente dai partiti parlamentari e contro  ogni governo dei padroni.

 

SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE

 

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