I LAVORATORI DEL COBAS DALMINE ESPRIMONO LA PROPRIA SOLIDARIETÀ ALLE POPOLAZIONI DELLA VAL SUSA E SI SCHIERANO DALLA LORO PARTE.

 

Indegne sono le dichiarazioni del ministro Lunardi, che ha affermato: “La popolazione della Val Susa si metta l’anima in pace: la TAV si farà”, e, come intendessero farla, lo si capisce dallo sgombero violento del presidio popolare, avvenuto nella notte tra il 5 e il 6 dicembre.

Le cariche delle forze dell’ordine, a suon di manganelli, si sono scagliate anche contro cittadini inermi, contro un’intera popolazione e i suoi sindaci, trattati con disprezzo e violenza.

La TAV non è necessaria, devasta ambiente e salute; la TAV, come il ponte sullo Stretto,  discariche, gassificatori, ecc, non si possono fare: non si possono sacrificare le nostre vite alla logica del profitto.

È la stessa logica che guida, in fabbrica, i padroni, che antepongono i propri profitti a qualsiasi cosa, comprese la salute e la sicurezza degli operai e la loro stessa vita, come dimostra il continuo aumento delle morti in fabbrica.

La “nocività del capitale” è la causa dell’aumento esponenziale di malattie e di decessi, come, per esempio, quelli causati, in questi anni, dall’amianto.

Ribadiamo che, per noi, la salute non ha prezzo e contestiamo ogni ipotesi di risarcimento economico in cambio della devastazione del territorio.

 

Nel caso del lurido individuo che risponde al nome di Lunardi, inoltre, la cosa è ancora più grave, dato che costui, in spregio al “conflitto d’interesse”, ha  concreti interessi nella costruzione dell’opera.

Ma in questo paese si vuole uno Stato di polizia e un pugno di ricchi e affaristi deve poter decidere in spregio alle elementari norme di democrazia.

Né ci aspettiamo qualcosa di diverso da chi critica gli eccessi delle forze dell’ordine, ma sostiene, comunque, la necessità della TAV per la “competitività del paese”.

Sosteniamo, quindi, la posizione di tanti lavoratori della Valle, iscritti a Cgil-Cisl-Uil, che hanno pubblicamente rivendicato la volontà di non rinnovare la tessera sindacale, qualora il sindacato non si schieri nettamente a sostegno delle rivendicazioni della popolazione.

 

Lo Slai Cobas Dalmine Per Il Sindacato di Classe da subito si è mobilitato e, nella data emblematica del 12 dicembre – anniversario della strage fascista e di stato del 1969 contro la democrazia e le masse popolari – scenderà in piazza con studenti, lavoratori e cittadini contro la strage della salute, del territorio, della democrazia che si vuol fare in Val Susa e in tante parti del nostro paese.

 

Invitiamo i lavoratori e tutte le realtà solidali alla popolazione della Val Susa a essere partecipi, con i propri contenuti, alla mobilitazione indetta dagli studenti a Milano, alle ore 9.30, con partenza da Largo Cairoli.

 

Lottiamo per il cambiamento, prendendo esempio dalla determinata mobilitazione che, oggi 8 dicembre, ha riconquistato il presidio di Venaus, precedentemente sgombrato dalla polizia.

 

NO ALLO STATO DI POLIZIA

DIMISSIONI DI PISANU E LUNARDI.                                                          8 dicembre 2005

 

Slai Cobas Dalmine

Per Il Sindacato di Classe     335 5244902    cobasdalmine@infinito.it                    fip081205