FREGATURE

 

A luglio 2007 la Sogin - Società per la Gestione degli Impianti Nucleari - ha completato lo spostamento delle scorie radioattive stipate nella piscina Eurex nel comune di Saluggia (in provincia di Vercelli), dove sono ben l’81 per cento del totale sul suolo italiano, al vicino deposito Avogadro. Questo è un sito altamente insicuro per la salute della popolazione della zona, poiché si trova a pochissima distanza dalle falde dell’acquedotto del Monferrato e rischia seriamente di contaminarle, visto che non è a tenuta stagna. Nel corso degli ultimi anni gli abitanti della zona hanno formato un Comitato Cittadini Saluggesi che si proponeva come obiettivo di scongiurare il pericoloso trasporto delle barre di uranio e ne chiedeva il ridislocamento al di fuori del territorio comunale, sostenuto anche dai comitati spontanei sorti nei paesi vicini: da Rondissone (il Comitato Spontaneo Arcobaleno) a Livorno Ferraris, a Torrazza Piemonte, tanto per citarne alcuni.  Inoltre, in occasione delle manifestazioni tenutesi per sostenere attivamente le richieste dei comitati (due, che hanno visto la partecipazione di centinaia di persone), questi sono stati costantemente affiancati, così come per il lavoro di controinformazione, da alcune realtà della sinistra antagonista quali il CSA Mattone Rosso di Vercelli o il Collettivo Senza Tregua di Novara.  Il governo, come sempre, è rimasto totalmente sordo alle esigenze della popolazione ed ha portato a compimento quanto aveva previsto. Per depotenziare e far fallire la protesta, l’esecutivo ha proposto - in piena campagna elettorale per il rinnovo del consiglio comunale - un indennizzo economico per i residenti; nonostante queste promesse, i cittadini saluggesi hanno bocciato sonoramente la giunta comunale uscente, capitanata dall’esponente del Pd (quota DS) Franco Barbero, eleggendo sindaco l’assessore provinciale Marco Pasteris, esponente di una lista civica di estrema destra (lui stesso è un nazi-alleato). Occorre riconoscere che il Mortadella ed i suoi accoliti sono riusciti nel loro intento di porre un termine alle proteste, di fatto il Comitato al momento non esiste più; diciamo al momento perché, se è vero che non ci sono più state mobilitazioni, da parte del governo è venuto meno l’impegno a risarcire il danno esistenziale di cui soffrono, ed ancor di più soffriranno in seguito, gli abitanti della zona. Attraverso un giochino furbesco ed assolutamente vergognoso, a Saluggia viene assegnata una quota pari al 15 per cento del totale delle compensazioni previste per tutti i siti di stoccaggio di rifiuti radioattivi presenti in Italia: peccato che qui non ci sia solo il 15 per cento del materiale, ma ben l’81 per cento!

Il governo, attraverso la sua Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e del Territorio, ha «ritenuto di effettuare le valutazioni in base al parametro legato, più che al valore assoluto dell’attività totale, al suo ordine di grandezza, cioé il suo logaritmo decimale» (vedasi il quindicinale locale “La Gazzetta”, edizione del 1° ottobre, pagina 17): forse non sarà una punizione dovuta al siluramento del sindaco ‘democratico’ uscente, ma ci assomiglia tanto! Non è difficile, a fronte di tutto questo, prevedere un ritorno in auge della battaglia dei cittadini, in qualche modo preannunciata dal responsabile provinciale di Legambiente-Pro Natura Gian Piero Godio sulle stesse pagine, anche in considerazione del fatto che, quando le scorie - che saranno presto (forse) trasportate in Francia per essere riprocessate - torneranno in Italia, gli unici depositi ancora attivi saranno quelli di Saluggia (si stanno per iniziare i lavori per costruirne altri due), essendo a quel punto Bosco Marengo (provincia di Alessandria) e Trino Vercellese (provincia di Vercelli) ormai chiusi da tempo (il primo dal 2009, il secondo dal 2018 - ma, secondo alcune voci accreditate dal governo, dal 2013).

Continueremo a seguire ed a supportare questa battaglia ambientalista fino alla sua conclusione, che non potrà che vedere la vittoria delle masse autorganizzate contro la miopia di un governo sordo, cieco e, soprattutto, bugiardo.

Stefano Ghio

Torino, 09 ottobre 2007