Che cosa insegna la pratica sociale come prigioniero in lotta, come cittadino in cerca di lavoro, come artista eretico, e non certo ultimo, come militante sindacale della classe operaia, in relazione alla parabola oramai oltre la sua soglia iniziale (sotto), del cosiddetto "Partito della rifondazione comunista" ?
Insegna cose nuove e conferma alcune cose che prima già conoscevo.
Le conferme: la concezione della politica come scambio si ha sin da quando si dà una "voltura politica" di parte della nomenclatura del partito revisionista traditore del comunismo e della classe operaia, (PCI dopo il 1964, sul punto i due testi sulle divergenze tra il compagno Togliatti e noi del PCC), avvenuta all'inizio degli anni '90, come "forza di base" nella quale sono confluiti tutti, ma proprio tutti, quei compagni della ex sinistra rivoluzionaria che pensavano di poter cambiare le cose anche nella CGIL e anche nella base del PCI. Una erosione politica di questo patrimonio, per quanto discutibile ed eterogeneo, si ha a partire dalla conquista del potere da parte del centro-sinistra. CVD, dove c'è revisionismo, questo cerca sempre di approprinquiarsi del potere. Il revisionismo ha un tratto essenziale: non intende costruire la maturazione della società nella avanguardia legittimata dagli organismi della classe, intende gli organismi della classe "direttamente" come Partito. Questa grave deviazione fu non a caso di Togliatti con il "Partito di massa", che poi produsse nel 1977 e dopo, la delazione di massa alla polizia di stato Digos, contro le avanguardie del movimento studentesco, rivoluzionario ed in generale degli autentici comunisti che lottavano con ogni mezzo contro il capitale. Inutile dire che tutti i tentativi di "cambiare" dall'interno, e di "pesare" nella CGIL, o sono falliti o sono comunque sotto il controllo del nemico. Vedasi anche l'ultima festa di Rifondazione a Venezia, invito a Rinaldini, nessun invito a sindacati di base e di classe. Vedasi Bonzio, che ci promette interesse per fare una iniziativa sullo schiavismo in Fincantieri, e poi ci schiva in Fincantieri, la mattina dell'arrivo di Cofferati.
Le conferme: la concezione delle lotte in carcere come "poverini", come enti di beneficienza. Ma come: avete direttori carcerari, avete carabinieri, avete poliziotti, avete magistrati che fan parte del Vs.Partito, e non è che li mettete in campo quando i prigionieri denunciano le torture, no, cercate "la soluzione", e poi, una volta attuata "la soluzione moderata", silenzio stampa. La mia vicenda è esemplare. Vedasi le ns.critiche e denunce del comportamento diffamatorio di Russo Spena (7 dicembre 2007).
Le conferme: per nascondere le contraddizioni, con l'aiuto anche di Casarini, a suo tempo Bertinotti propose la questione della "violenza" in termini discriminanti. Da "comunisti" a "cristiani", insomma: offriamo l'altra guancia !!!
Le cose nuove: il revisionismo è marciume, è putrida politica camuffata da cose giovani, da colori e da falci e martello, ma la falce e martello non appartiene a chi vede il "miglioramento" solo come integrazione nel capitalismo e come ammorbidimento dell'imperialismo.
Le cose nuove: Rifondazione invita i suoi militanti a stare nella Cgil. Ogni tanto ne conosciamo qualcuno, ma solo i proletari senza tessera, vengono a costruire il sindacato di classe con noi. E sono prevalentemente immigrati. Il nostro paese, oltre che mafioso e semifeudale, sta comunque diventando anche un paese imperialista. E questo aspetto è parte della contraddizione generale.
Il problema che abbiamo allora non è certo quello di "cambiare" Rifondazione, ma di costruire un autentico PC marxista-leninista-maoista nel fuoco della lotta di classe, nell'espressione delle contraddizioni e degli antagonismi, non nella loro censura.
Il colmo è poi che quando attaccano dei rivoluzionari, oggigiorno, non li attaccano sul punto, ma con tutti i mezzi propri della borghesia. E questo attacco appartiene anche a Rifondazione: infatti continuano a tacere l'uso della tortura tecnologica in Italia. Che ne sappiano anche loro qualcosa di più di quanto non ammettano ?
Se vogliamo essere comunisti, ciò che ci deve distinguere innanzitutto non sono solo i principi che devono essere rispettati, ma anche il metodo entro cui questo rispetto si mette in pratica. E i nostri metodi non devono collidere minimamente con i metodi della borghesia.
Per questo la critica riguarda anche altri Partiti, innanzitutto coloro che iscrivono come membri di PC, persone da usare, che nemmeno sono state erudite della lettura base ed indispensabile, il Manifesto del Partito Comunista. Forse è per questo che hanno messo a titolo di un quotidiano, il manifesto, perché c'è gente che pensa che leggendo il manifesto automaticamente si è comunisti !!!
19-9-2009