23 ottobre: presso un lussuoso albergo nella zona asfaltata e tangenziale di Marghera, la cosiddetta "sinistra" operaia si è data convegno.

Parlare di Marghera, al solito per giustificare le proprie colpe e corresponsabilità in una situazione drammatica principalmente per un assunto: perché non si vuole agire coerentemente al fatto che la lotta di classe è al primo posto nella trasformazione sociale.

Ancora non sappiamo dopo il "doge" borghese e controrivoluzionario Cacciari, tronfio nel suo anticomunismo acquisito, quale sarà il "candidato" della "sinistra".

Sappiamo che all'Holiday Inn a NOI di SLAI Cobas per il sindacato di classe non ci hanno invitato. E noi giustamente, non ci siamo andati. Sapevamo già la tiritera quale sarebbe stata.

Ci stupiamo però dell'interesse di Luciano, del noMose, verso tale convegno. Che poi era orientato principalmente alla chimica, come se oggigiorno si potesse ancora affrontare la "questione industriale" in maniera "settoriale"...

24 ottobre: presso un centro civico che il Comune vorrebbe svendere a privati, contro l'interesse di tutta Marghera e della miriade di associazioni culturali, sportive, nonché sindacali e di comunità di immigrati, alla Monteverdi, si è svolta la assemblea degli immigrati dei Cobas. Vi hanno partecipato cinquanta lavoratori e lavoratrici, senza alcuna pubblicità di regime (La Nuova parlava di due cosette al Rivolta e al "ControVento" o qualcosa del genere, ma non della ns.assemblea).

25 ottobre: a Milano si è tenuta una partecipata assemblea di rivoluzionari e comunisti con la partecipazione della redazione della rivista Sol Rojo, del Movimento Popolare Perù. E' stata fatta una grande demistificazione sia che ha spiegato le Lod e la soluzione politica, sia che ha spiegato il ruolo dei media e la forza ed estensione della guerra popolare.

Da questa assemblea sono uscite chiare alcune cose: se in Italia esistesse già il Partito della Rivoluzione, non saremmo in merda fino a questo punto; inoltre, se si spiegano a compagni di ogni età e corrente, le cose per bene, su come e cosa è la guerra popolare ed il maoismo, i compagni-e capiscono.

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Continua la infame altalena dei rimpalli e delle fughe, intanto la Classe Operaia è sempre meno difesa e sempre più esclusa dai processi decisionali.

Paolo Dorigo non può dare il meglio di sé mettendo in ginocchio il traffico e gli uffici dello sfruttamento ogni giorno, perché ogni sua mossa è conosciuta da un manipolo di esseri spregevoli che fanno uso di tecnologie militari assai sofisticate. Ma esprime tutto il suo odio ed il suo disprezzo per chi sfrutta ed opprime, spinge alla morte, al suicidio, al delitto passionale, alla pazzia ed alla malattia, un numero crescente di cittadini rei di non far parte di alcuna combriccola di regime.

Paolo Dorigo auspica una nuova Resistenza. Ed un chirurgo che lo aiuti per poterVi partecipare, ché se non la inizia lui, non la inizia nessuno in questo mare di merda chiamato "benessere italiano".

28.10.2009