Il br Paolo Dorigo: «Tortura bianca» Denunce dei Verdi
A. Man

Si muove qualcosa anche in parlamento in difesa del detenuto Paolo Dorigo, che si definisce «prigioniero politico comunista», rifiuta i benefici carcerari e dal `93 sta scontando 13 anni per l'attentato alla base americana di Aviano (Pordenone), rivendicato a firma Brigate rosse. Dopo la pronuncia favorevole alla revisione del processo ottenuta dalla corte europea dei diritti dell'uomo (la sua difesa non potè interrogare in aula un pentito), dopo l'apertura di un procedimento penale presso la procura di Livorno in base alle denunce di «tortura» bianca, ieri il deputato Paolo Cento dei Verdi ha presentato un'interrogazione al ministro della giustizia Roberto Castelli, affinché il quarantenne Dorigo - attualemente in carcere a Spoleto - possa almeno curarsi. «Già dal maggio 2002 - scrive Cento - aveva chiesto di poter effettuare una risonanza magnetica e una Tac entrambe al cranio per gravi forme di emicranie e disfunzioni del sistema uditivo. Dal 17 novembre 2002 Dorigo ha iniziato uno sciopero della fame per protestare contro questo assurdo trattamento e l'impossibilità di poter svolgere gli accertamenti medici».

Se Dorigo sta male, secondo il suo avvocato Vittorio Trupiano, è anche a causa delle torture subite nelle carceri di Livorno e Biella, che l'hanno spinto qualche anno fa a gravissimi atti di autolesionismo. «La `tortura bianca' - denuncia il legale, che ha da poco ricevuto il mandato ed ha incontrato il detenuto il 18 dicembre a Spoleto, dove a quanto pare sta meglio - è quella che non lascia segni e viene attuata per tramite di sofisticatissimi mezzi tecnologici: deprivazione sensoriale, isolamento diurno e notturno, impedimento a dormire di notte, ora d'aria saltuaria, sedativi e botte che non lasciano tracce». Su questo indaga la procura di Livorno, che ha aperto un fascicolo. «A Spoleto - riferisce ancora Trupiano - Dorigo non è più sottoposto a trattamenti inumani e degradanti, ma porterà per sempre i segni di ciò che ha subito».

Il Manifesto del 24/12/2002

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