ITALIA/EUROPA
«Un altro processo per l'ex brigatista Paolo Dorigo»

Paolo Dorigo, condannato a tredici anni e mezzo nel processo per l'attentato senza vittime alla base Usa di Aviano del 2 settembre 1993, ha chiesto la revisione del processo in base alla pronuncia della Commissione europea per i diritti dell'uomo. La commissione aveva infatti riconosciuto, nel 2002, la violazione dei diritti processuali di Dorigo in relazione alla mancata possibilità di far controinterrogare in aula i testi a carico. L'istanza di revisione è stata depositata a Venezia, corte d'appello competente in quanto il processo venne celebrato a Udine, dall'avvocato napoletano Vittorio Trupiano che difende Dorigo. Ad Aviano venne lanciata una bomba a mano e vennero sparati alcuni colpi di pistola che danneggiarono solo la recinzione della base Usa. L'azione venne rivendicata a nome delle Brigate rosse e fu l'unica volta che questa sigla apparve tra l'89 e l'omicidio di Massimo D'Antona (20 maggio 1999). Dorigo, 44 anni, è in carcere da oltre dieci anni e ha denunciato in passato gravi maltrattamenti e torture subite nelle carceri di Biella e Livorno, ottenendo l'apertura di procedimenti penali tuttora pendenti. A Spoleto, dove è rinchiuso da diversi mesi, ha lamentato gravi disturbi fisici e in particolare all'udito, affermando di essere controllato con strumentazioni elettroniche e chiedendo accertamenti medici che, per il momento, non sono stati ancora eseguiti. Sul suo caso sono state presentate interrogazioni parlamentari da Paolo Cento (Verdi) e Giovanni Russo Spena (Prc). E' tenuto lontano dagli altri detenuti e da ultimo, durante il sequestro della macchina da scrivere che usa per comunicare con l'esterno, ha avuto una colluttazione con un sostituto commissario di polizia e affronta per questo un nuovo procedimento penale. L'associazione Antigone ha segnalato il suo caso al comitato europeo per la prevenzione della tortura del consiglio d'Europa.

Il Manifesto del 15/7/2003


Errata corrige di Paolo Dorigo

E' inesatto dire che sono un "ex-", sono e mi sono sempre dichiarato prigioniero politico comunista.
Secondariamente, non sono affatto tenuto lontano dagli altri detenuti, godo della solidarietà dei compagni di detenzione, ma sono "disperso" politicamente in quanto nell'ultimo anno il DAP sta provvedendo a disperdere singoli compagni in diverse carceri, e mi impedisce di tornare a Biella come ho chiesto.
Per le torture che subisco porto avanti uno sciopero della fame articolato sin dal maggio scorso.

Paolo Dorigo
militante comunista prigioniero
CR Spoleto, 15.7.03

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