Il direttore del carcere di Spoleto è un bugiardo!
mail:  
 

OGGI SUL CORRIERE DELL'UMBRIA IL DIRETTORE DEL CARCERE DI SPOLETO HA AFFERMATO TESTUALMENTE CHE "POCHE SETTIMANE FA SONO STATE FATTE DELLE ANALISI CHE HANNO DIMOSTRATO CHE DORIGO NON HA ALCUNA MICROSPIA. E' UNA BUGIA: DORIGO STA SCIOPERANDO PROPRIO PER AVERE QUELLE ANALISI!

 

In un articolo pubblicato oggi sul Corriere dell'Umbria, nel suo contesto ampiamente veritiero, notiamo esterefatti che il direttore della casa di reclusione di Spoleto, nel corso di un'intervista, ha dichiarato che Paolo nelle ultime settimane ha effettuato tutti gli esami clinici del caso e che gli stessi hanno smentito la presenza di chips nel cranio del prigioniero comunista.
Solo che le presunte affermazioni del dott. Padovano non vengono riportate virgolettate, sicchè non riusciamo a comprendere se le stesse siano state realmente da lui profferite o se, viceversa, gliele ha imboccate la giornalista che ha firmato l'articolo.
Nell'uno o nell'altro caso, comunque, teniamo a precisare che l'ultima tac effettuata su Paolo è vecchia di oltre un anno e venne effettuata in day-hospital presso l'ospedale civile di Spoleto, per cui non riusciamo proprio a comprendere come, se nemmeno è stato conferito incarico al CTU del Tribunale di Sorveglianza di Perugia, ciò sia potuto accadere, inoltre senza la presenza dei periti di parte e dei difensori.
Segregato in regime di alta vigilanza, sottoposto a ferrea censura, non abbiamo notizie dirette da Paolo da almeno 10 giorni, allorquando apprendemmo che era già dimagrito di oltre sei chili.
Quanto al resto delle dichiarazioni rilasciate dal dottor Padovano, ci dispiace che solo oggi si sia espresso magnificando gli interessi poliedrici del detenuto, che solo oggi si sia accorto della sua viva intelligenza, della sua cultura, dei suoi interessi in ogni branca del sapere.
Se ne fosse accorto anche solo venti giorni prima, il magistrato di sorveglianza di Spoleto non gli avrebbe imposto la censura della sua corrispondenza per altri sei mesi, motivando tale provvedimento con la pessima personalità del condannato e delle persone a cui è solito scrivere, nonchè con la pericolosità sociale dello stesso, motivazioni, è ovvio, queste redatte solo dopo aver letto il rapporto al proposito inviatole proprio dal direttore.
Quanto, infine, alla convinzione del Dott. Padovano che Dorigo non abbia corpi estranei nel cervello e che questo suo errato convincimento sia all'origine di ogni suo male, è ovvio che ognuno è libero di pensarla come vuole, anche noi ce lo auguriamo, ma se è così, dica, allora, che Dorigo è pazzo e ne sottolinei a maggior ragione l'assoluta incompatibilità col regime carcerario. Il direttore evidentemente ignora che l'incarico peritale del 15 luglio p.v. riguarderà proprio l'origine dei disturbi uditivi del detenuto.
Invitiamo quanti, e sono tanti, in questi giorni gli stanno manifestando la loro solidarietà a rimanere perfettamente calmi ed a manifestare il loro affetto in modo assolutamente pacifico e civile, come, del resto, nella tradizione che ispira i vari movimenti che si stanno mobilitando per Paolo.
Era inevitabile che si dovessero fare i conti con le provocazioni, così come sono chiare anche le finalità delle stesse.
Peccato solo che nessuno abbia detto o scritto che "la parte lesa Dorigo stà ancora subendo le conseguenze di un non giusto processo" (cfr.:così è stato definito Dorigo dal Consiglio d'Europa), mentre in Italia è solo un pluripregiudicato, condannato per atti di terrorismo, interdetto in perpetuo dai pubblici uffici.
I difensori Avvocati Vittorio Trupiano e Sergio Simpatico

 

I

<< indietro