CARCERE DURO –
SPORCIZIA – ISOLAMENTO – PER PIEGARE PRIGIONIERI POLITICI
NULLA DI NUOVO MA FORSE SONO SISTEMI UN PO’ DATATI
CHE BISOGNO HANNO DI UTILIZZARE QUESTI TRATTAMENTI NONCHE’ IL SEQUESTRO DEI
FOGLIETTINI E DEGLI APPUNTI DEGLI IMPUTATI
?
ABOLIZIONE DEI
REATI ASSOCIATIVI (270 270 bis)
SCIOGLIMENTO DELLA
DIA-DIGOS E DEI ROS
L’ “EMERGENZA” E
LA “PREVENZIONE ANTI-TERRORISMO” E’ TERRORISMO
Da http://piemonte.indymedia.org/article/868
Si sta svolgendo in questi giorni a Milano
l'udienza preliminare contro i compagni arrestati il 12 febbraio scorso.
2° Comunicato dell’Associazione di Solidarietà
Parenti e Amici degli arrestati il 12/2/2007 sull’udienza preliminare
L’udienza del 19/12/2007, quarta della preliminare, contro i compagni arrestati
nella cosiddetta “Operazione Tramonto”, prevista nel calendario come quella
conclusiva, si è invece protratta fino a tardo pomeriggio e si è aggiornata al
21/12.
Le escandescenze della pm Bocassini ogni qualvolta qualcuno, imputato o
difensore che sia, pronuncia la parola “processo politico” mettono sempre più
chiaramente in luce la profonda natura politica di questo processo.
Nella seconda e terza giornata di udienza sono stati fatti sequestrare agli
imputati appunti manoscritti e, più volte, è stata sollevata dagli avvocati la
questione della negazione, agli imputati, del diritto alla difesa della propria
identità ed è stata fatta la richiesta della restituzione dei materiali.
Nell’udienza del 19/12 la questione è diventata ancor più palese ed ha
provocato forti proteste in aula.
Cronaca del 19/12
Di fronte alla possibilità di un’udienza per l’8/1/2008 e al trasferimento,
fino a quella data, degli imputati nelle carceri d’origine, intervengono alcuni
imputati.
Come parenti facciamo presente che alcuni compagni provengono da carceri
distanti come l’Ucciardone o Poggioreale mentre altri, vergognosamente, con
gran dispendio di denaro pubblico e con condizioni allucinanti di viaggio,
vengono portati, con scorta, ad ogni udienza dalla Toscana, dalle Marche e dal
Friuli.
Interviene Scantamburlo Andrea per denunciare le pessime condizioni che si
vivono al carcere di San Vittore, dove è stato ricondotto il 27/11/2007 dagli
arresti domiciliari che gli erano stati concessi: isolamento, igiene nulla,
compagnia di topi e scarafaggi.
Interviene poi Davanzo Alfredo che denuncia l’isolamento in cui si trova
dall’arresto mettendo in luce la natura politica di questo barbaro trattamento
a cui sono sottoposti molti prigionieri politici in Italia, ma anche in Europa
e nel mondo.
Per questo, in appoggio alla mobilitazione proposta da “International Platform
against isolation” a sostegno della lotta dei prigionieri turchi, i compagni
iniziano uno sciopero della fame e chiedono che tutti gli imputati vengano
tolti dall’isolamento.
Davanzo mette inoltre in luce come, sia l’isolamento che il divieto di incontro
che la stessa composizione delle gabbie nell’aula, siano un continuo tentativo
di attacco politico all’identità dei compagni incarcerati. Al suo gesto di
leggere un testo, chiedendone la messa agli atti, scatta immediatamente
l’espulsione dall’aula congiuntamente con quella di Sisi Vincenzo che aveva
solo detto di lasciarlo parlare.
Anche gli altri imputati se ne vanno per protesta.
Espulsioni immotivate, secondo la difesa, poiché nessun reato è stato commesso
e nessuna motivazione plausibile è stata espressa dalla pm.
Viene eccepita nullità sulla prosecuzione dell’udienza per violazione del
diritto di difesa visto l’illegittimo impedimento a due imputati di partecipare
al processo e viene richiesta la revoca dell’espulsione. Gli avvocati G.
Pelazza e S. Clementi escono dall’aula.
...Escandescenze della pm Bocassini che chiede l’invio di copia degli atti
dell’udienza per eseguire segnalazione al Consiglio d’Ordine per il
procedimento disciplinare del caso nei confronti dei legali.
L’udienza continua su alcune istanze presentate dagli avvocati per richieste
inerenti a concessione di arresti domiciliari e viene aggiornata al 21/12.
La cronaca di questa giornata, come anche quella delle precedenti e, in
particolare di quella del 12 dicembre con un’ampia mobilitazione all’esterno
dell’aula bunker, sono state censurate dai mass media che tanto avevano scritto
per demonizzare i compagni subito dopo gli arresti.
Una dimostrazione questa della paura politica sia della solidarietà sia
dell’esempio di compagni che nelle aule dei tribunali non sono disposti a farsi
distruggere nella loro dignità e identità piegando la testa.
La paura della parola processo politico da parte della pm Bocassini mette a
nudo proprio come questa inchiesta sia un pesantissimo attacco repressivo
contro militanti comunisti, compagni di movimento, operai e studenti
avanguardie nel posto di lavoro o di studio e, in questo senso, sia un attacco
a tutto il movimento di classe.
Invitiamo tutti a diffondere l’informazione su questo processo e a continuare
ad estendere la solidarietà.
No all’isolamento! Sosteniamo la lotta dei compagni contro l’isolamento!
Milano 20/12/2007
parentieamici@libero.it