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LA CONTROINCHIESTA CONTINUA - IL NOME OMESSO DALLA DENUNCIA ALLA PROCURA DI TORINO DEL 22-9-2004

(cfr. http://www.paolodorigo.org/2002-2004_Querele%20e%20denunce/2004_09_22_-7-QUerela_Guariniello_46a%20stesura_.pdf )

Il proletariato si era già sbarazzato alla metà degli anni '80 di circa 1000-2000 dissociati che avevano spergiurato di ripudiare la violenza come strumento di lotta politica (ovviamente non avevano chiesto di fare altrettanto allo Stato ed alla borghesia).

Ma alla metà del 1999 alcuni ex di PL, che peraltro mantenevano ancora buoni rapporti con l'esponente della borghesia imperialista Segio Sergio, oggi star di mezza misura dell'editoria e del cinema, venivano arrestati per delle rapine fatte insieme a degli esponenti (fascisti pure) della malavita lombarda.

Nel 2000, a febbraio-marzo, uno di loro, Fabio Canavesi, del bergamasco, uno ancora "fiero" di essere stato di quella organizzazione di opportunisti e traditori che si chiamava "Prima linea", (cfr. http://www.paolodorigo.it/1993_10_30_Stampa_dissociati.jpg       http://www.paolodorigo.it/Riciclaggiodiinfami-Sandalo2.htm http://www.paolodorigo.it/wwwstellarossainfo/comunitaristi_e_nazimaoisti.pdf           http://www.paolodorigo.it/I_DISSOCIATI_FANNO_%20I_GALLETTI.html  ), stava in galera e si dava le arie perché "rischiava l'ergastolo" (che poi non ebbe) per la rapina stupidissima e fallimentare di via Imbonati nella quale un poliziotto ci lasciò le penne per niente. Stava però a Novara al carcere speciale ma al braccio "A", da sempre riservato ai collaborazionisti ed ai detenuti comuni. Solo due mesi prima del trasferimento a Biella dei prigionieri politici e di alcuni comuni politicizzati del braccio "B", venne portato con loro insieme allo svizzero Camenisch.

Venne trasferito non ricordo bene dove, al momento del trasferimento dei politici e comuni politicizzati del braccio "B", e giunse solo alla metà di luglio 2000, a Biella.

Inizialmente pareva simpatico. Ma in realtà mi accorsi subito che si faceva portatore di provocazioni. In un caso di cui sono abbastanza certo, prendeva le difese "alludendo", ad un collaboratore dei servizi segreti militari ed ex ufficiale dell'esercito, tale Chiesa che stava ad Opera, e che non ero più riuscito ad acchiappare dopo che aveva fatto il furbo, nel 1998, alla Biblioteca di Opera dove si svolgevano alcuni corsi. In un'altro caso, durante una socialità, esclamò parole di infamia verso i maoisti di Rossoperaio ! Ciò nonostante, diversi politici della sezione pareva gli affidassero un ruolo di "portavoce" rispetto alla Direzione del Kampo. Quando poi io ed altri facemmo delle richieste di miglioramenti sulla saletta socialità e la palestra, pareva che fosse stato "esautorato" da chissà quale "compito". La mattina alle ore 7, immancabilmente, bisbigliava al cancello con la guardia di turno. Spesso, nel portarmi il mangiare quando era di corvée lui, gli tremavano i polsi. Una volta, in saletta, si giocava a calcio balilla, ma io in quel momento stavo solo guardando, arriva la posta, e gentilmente la guardia per non scomodarlo, dopo avermi dato la mia, mi sporge anche la sua. Va su tutte le furie ! Si dava le arie, insomma, e a volte provava anche a cercare lo scontro. Io, che per arrivare dai compagni di cui avevo conosciuto a Novara il sentimento di classe che li animava, avevo fatto pure scioperi della fame, cercavo di evitare di scontrarmi con detenuti stronzi, ed evitavo. Rimane il fatto che fu lui a concordare l'arrivo di Mastini Giuseppe, infame di professione ed amico di vari dei Nar a Roma, di Sacchetti Marino, ex carabiniere e capo della "Banda Brenno", di Mariotti Roberto, novarese-russo ex dirigente Montedison (in Sicilia) ed Olivetti (a Mosca), condannato per spionaggio, ed altri, tra cui la merda ambulante Manca Giampaolo, servo del potere e "boss" della "mafia del Brenta". Sull'interesse di questi soggetti esiste numerosa documentazione nella denuncia e successive indirizzate nel 2004 alla Procura di Torino, e che il potere ovviamente censurò e nascose, dato che mettevano in discussione la VERA natura del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria. Ma rimane anche il fatto che invece, sia un detenuto albanese, sia un detenuto tunisino, vennero fatti andare via: andavano d'accordo con me !

Ciò che è interessante, è che il Canavesi rimane fuori dalle mie denunce sino ad oggi, ossia chi mi tortura ed interferisce ha fatto di tutto per mettermi "timore", come se questo personaggetto fosse un "compagno", cosa che NON E'.

Soluzionisti e dissociati infatti NON SONO COMPAGNI, SONO TRADITORI DEL PROLETARIATO CHE PER ESSENZA ED IDENTITA' O E' RIVOLUZIONARIO O NON E'.

E non si piò essere rivoluzionari e contrattare giorni di liberazione anticipata, affidamenti in prova ai servizi sociali, ed altre amenità, in cambio di essere "buonini" e di controllare "i pazzi" ed "i pericolosi" perché non mettanto "a repentaglio" la condizione di "tutti", già "così pesante".

Infatti in due altre occasioni il Fabio mi dette da pensare. Una volta a voce alta, come per rivendicare un sequestro di persona (il sequestro della mia mente ?) esclamò: "adesso possiamo chiedere un riscatto" !  Un'altra volta, avevo appena finito come regalino di capodanno del 2001, di preparare un coltellaccio, ed ero rimasto apposta all'aria meno tempo, o non ci ero andato (era mattina ed a volte le guardie mancavano dalla sezione di mattina).

Che fossi super controllato, lo dimostra che batto e ribatto, preparo il ferro, e poi chi ti viene a chiedere "eri tu che facevi quel rumore" ?  Una guardia ?  NO, proprio lui, Fabio Canavesi. Ecceziunale veramente !

Da quanto sopra spiegato, vengo a dire che chi tragica o si mette a collaborare a tragicazioni su compagni prigionieri (ovviamente costruite per il placet della Procura pordenonese che iniziò questa forma di guerra sporca sin dal mio arresto anzi da prima dando valore alle calunnie di un infame giocoliere zoppo di nome Angelo Dalla Longa), è un provocatore fascista, qualsiasi sia la camicetta che si ricama sopra il nero che porta nell'anima.

E che sono certo che, non solo Mastini, Sacchetti, Manca e Mariotti, ma anche Canavesi, SAPEVANO DEL TRATTAMENTO che subivo, e collaboravano con le guardie affinché io non facessi delle pazzie.

Infatti loro, pare, "non sapevano" che io NUN NE SAPEVO NULLA.

Fino al 12 maggio 2002 quando iniziarono e continuano da allora, le torture esplicite (uditive comprese).

Saluti comunisti a chi mi vendicherà qualora non ci potessi riuscire da solo

Paolo Dorigo

9 novembre 2009