“Le nouvel observateur”, settimanale della sinistra francese, nel
suo numero 2234 del 30 agosto riporta un articolo che riteniamo utile
sottoporre all’attenzione dei lettori perché presenta la nuova frontiera della
falsa sinistra nei paesi capitalisti avanzati.
In particolare in esso si anticipano le future mosse della storica
formazione trockijsta (fu fondata in seguito ai moti del maggio del 1968),
legata al Segretariato unificato della IV Internazionale, Ligue Communiste Révolutionnaire
(Lcr).
L’articolo in questione ha, come titolo, “Fare tabula rasa della
Ligue”, e all’interno del pezzo viene esplicitato che la dirigenza intende
creare «un nuovo partito» che sarà, come dichiara François Sabado ‘stratège’
della Lcr, «il partito di Olivier (Besancenot, il postino che corse alle ultime
elezioni presidenziali, n.d.a.), e ineluttabilmente egli ne sarà il leader».
Che genere di partito sarà lo spiega lo stesso Besancenot:
«sarà un partito legato alle lotte che sposerà le migliori tradizioni
della sinistra e le rivolte contemporanee...dai bambini senza documenti
(enfants sans papiers) alla politicizzazione dei giovani delle banlieues»; il
fine di questa nuova creatura - scrive l’estensore dell’articolo Claude
Askolovitch - sarà quello di «riempire tutto lo spazio a sinistra del Partito
Socialista...realizzare il partito della ‘vera sinistra’».
Come si vede, è straordinario il parallelismo tra quanto succede
in Francia nel maggior partito della gauche (il revisionista PCF è al suo
minimo storico e non può assolutamente ambire al ruolo egemone nella sinistra transalpina)
e quanto si va delineando in Italia, dove Rc-Se cerca di attuare la stessa
strategia di accorpamento della cosiddetta “sinistra radicale” per poi
mantenerne l’egemonia - relegando PdCI, Verdi e Sd al ruolo di semplici
comprimari grazie alla forza dei numeri che assegna al partito bertinottiano la
maggioranza assoluta dell’elettorato della cosiddetta “sinistra radicale”. Chiudiamo avvertendo i proletari, siano essi
italiani o francesi, a stare molto alla larga da questi personaggi che, al di
là delle belle parole, non faranno MAI i loro interessi, bensì quelli della
loro classe di appartenenza: la borghesia.
Stefano Ghio
Torino, 07 settembre 2007