IL
PIEMONTE NON E’, E NON DEVE DIVENTARE, UN GRUVIERA!
Continua
il pressing degli enti locali liguri per la realizzazione del Terzo valico.
La
neo-sindaco di Genova - notizia tratta dal “Secolo XIX” del 30 giugno a pagina
4, articolo di Gilda Ferrari intitolato “Vincenzi: una legge regionale per il
Terzo valico” - pretende che la regione Liguria «faccia una legge che ci
permetta di individuare il main contractor e la stazione appaltante. Il Comune
intende farsi carico della realizzazione dell’opera».
Il
costo dell’opera - allo stato attuale - ammonta a 6.900 milioni di Euro, il che
porta ad una spesa annua di 230 milioni per 30 anni, considerando un mutuo
agevolato al 4% di interesse, che saranno ovviamente a carico dei cittadini
genovesi: chissà come saranno contenti i proletari di pagare maggiori tasse al
Comune per finanziare una linea totalmente inutile quale la TAC (alta capacità,
la linea dove dovrebbero correre le merci) Genova-Tortona - chi avesse dei
dubbi in proposito si vada a vedere la cartina a lato dell’articolo che spiega
bene il tracciato - che serve soltanto gli interessi del miliardario
proprietario dell’Impregilo - ex main contractor dell’opera - Marcellino Gavio
che, per uno strano scherzo del destino, sta proprio a Tortona, dove ha anche
tutti gli interessi economici!
“Supermarta”, così è soprannominata la sindaca, afferma che «il 50% del
gettito portuale aggiuntivo finanzierebbe l’opera»; peccato che una parte del
traffico merci verso il Piemonte sia previsto che passi sotto un tunnel di
collegamento tra il porto di Genova e l’alessandrino a discapito della linea
TAC: questo progetto, come scrive Miriam Massone a pagina 15 del “Nostro
Giornale” - settimanale di Gavi, in Val Lemme - nell’edizione del 30 giugno,
«sarebbe complementare al Terzo valico» e prevederebbe «una linea di trasporto
a tre binari inserita in un tunnel formato da una galleria lunga 20 chilometri
per agevolare l’attraversamento dell’Appennino. Il progetto dovrebbe
autofinanziarsi con i ticket pagati dai container per l’attraversamento, dopo
un intervento iniziale di circa 3 miliardi di Euro».
Ci
piacerebbe tanto conoscere dove intendono far sbucare il tunnel in questione,
visto che - ad oggi - Lerma (cittadina del Basso Ovadese) sembra esclusa, e ci
piacerebbe anche sapere quale sarebbe il senso di questo scempio ambientale,
visto che la nuova linea finirebbe ben lontana dal TAC Genova-Tortona, la qual
cosa la renderebbe totalmente inutile.
Infine:
perché di questo progetto non se ne sente assolutamente parlare?
Forse
i nostri beneamati rappresentanti hanno deciso che le popolazioni del basso
Piemonte debbano essere messe davanti al fatto compiuto, per evitare che si
ripetano i fatti della Valsusa e zone limitrofe, dove da anni è in corso una
gloriosa lotta popolare contro il massacro del territorio? Se è così, si sbagliano di grosso: la
resistenza popolare si estenderà anche alle zone del basso Piemonte.
Stefano
Ghio
Torino,
01 luglio 2007