Il 16 maggio, all’Università di Torino, hanno luogo le elezioni
per il rinnovo della componente studentesca delle varie cariche elettive all’interno
dell’ateneo. Il 14 maggio, due giorni
prima delle consultazioni a cui partecipano 29 liste - Udu (vicina ai DS),
Azione Universitaria-FUAN (legata ai fascisti di AN), CUA (Collettivo
Universitario Autonomo, vicino al CSOA Askatasuna ed alla sinistra “radicale”
in genere), Obiettivo Studenti (vicina a Comunione e Liberazione) e decine di
liste civetta create per togliere consensi alle quattro liste più accreditate,
è previsto, al mattino, un volantinaggio nell’atrio di Palazzo Nuovo - sede
delle facoltà umanistiche - da parte dei fascisti, ed ovviamente i ragazzi del
CUA si organizzano per impedirlo. I
giovani fascisti arrivano molto prima dell’apertura, prevista per le ore 8:00,
dei portoni dell’università - notizia tratta dalla “Stampa” del 15 maggio a
pagina 68, articolo di Ludovico Poletto intitolato “Anni Settanta in replica
autonomi e fasci contro” - scavalcano la recinzione ed attendono, al sicuro
dagli “autonomi” del CUA, di cominciare l’opera di proselitismo protetti da un
ingente spiegamento di ‘forze dell’ordine’ che sono già schierate da un’ora a
difesa dei fascisti.
Verso le 9:30 ci sono i primi contatti fra i compagni del CUA e le
‘divise blu’ schierate a difesa dei 15 fascisti presenti al volantinaggio -
notizia tratta dalla “Repubblica” pagina locale II: da una parte vengono lanciate
alcune uova, ed accesi un paio di fumogeni, dall’altra viene fatta una carica
sproporzionata con annessa caccia all’uomo nei corridoi dell’Università; il tutto
per difendere un manipolo di topi di fogna dalla giusta punizione per aver
osato invadere uno spazio che per loro è da sempre ‘off limits’.
Infine, vergogna all’Udu che tiene a precisare di essere estraneo
ai fatti - <Stavamo facendo campagna elettorale nelle aule> - che, nel
non schierarsi apertamente sul fronte antifascista, legittima di fatto le
insensate richieste di agibilità politica da parte dei topi di fogna fascisti.
Stefano Ghio
Torino, 15 maggio 2007