Proletari comunisti: grave montatura giudiziaria

 

È partita una montatura giudiziaria da parte della Magistratura di potenza che interessa tutta la rete dello slai Cobas per il Sindacato di Classe ma che, come si evince dalle prime notizie apparse sulla stampa, sembra avere come bersaglio anche “proletari comunisti”. Come si sa il nostro giornale si batte a livello nazionale e internazionale, per un partito comunista di tipo nuovo, di ideologia marxista-leninista-maoista, ed è in rapporto con tutti i partiti, organizzazioni, lotte di liberazione dello stesso orientamento nel mondo. Questa è attività ormai trentennale pubblicamente conosciuta e ampiamente documentata. Chi sostiene proletari comunisti di solito è iscritto allo Slai Cobas prima e allo Slai Cobas per il Sindacato di Classe ora, perché riteniamo che quella per il sindacato di classe sia una battaglia importante per i lavoratori. Chiaramente, la nostra linea, fondata sulla centralità operaia e delle ,lotte dei lavoratori, prevede un ampio lavoro di propaganda e agitazione nelle grandi fabbriche del nostro paese e, tutti conoscono l’importanza in questo senso della Fiat di melfi e dell’Ilva di Taranto. Siamo fermamente convinti che gli operai non debbano stare tutta la vita a difendersi dagli attacchi dei padroni e dei loro governi, sia di centrodestra che di centrosinistra, e che debbano costruire la loro forza di massa sul piano politico per rovesciare il sistema del capitale e costruire una società giusta, senza sfruttamento, morti sul lavoro, precarietà, caro-vita, oppressione e repressione. Una società socialista. Ed è giusto, necessario e legittimo che gli operai più avanzati costruiscano una tale forza e realizzino questo obiettivo storico, costruendo il loro partito. È anche questa la ragione per cui ci accingiamo, in occasione del 90° anniversario della Rivoluzione d’Ottobre, che nel 1917 portò al potere gli operai e realizzò la prima esperienza di costruzione del socialismo, a realizzare una assemblea-manifestazione nazionale insieme ad altri gruppi comunisti che condividono gli stessi ideali, (Roma, 10 novembre, ore 16, Villaggio Globale). I padroni e il loro governo attuale criminalizzano i comunisti e noi l’esempio più recente, mentre mafiosi, la casta politica ricca e corrotta, i padroni che uccidono nelle loro fabbriche, con le loro leggi, sono in libertà o affollano le aule parlamentari. Moderno fascismo e Stato di polizia vogliono rendere eterno questo sistema ed è necessario che la classe operaie, le masse proletarie, i democratici, gli antifascisti e gli antimperialisti contrastino questo disegno e queste montature. Noi, da parte nostra, non possiamo fare altro che difendere la nostra identità ideologica e politica, la libertà di organizzazione, di opinione e di propaganda comunista, intensificando il nostro lavoro nel fuoco della lotta di classe e in stretto legame con le masse.

Proletari comunisti,

17 ottobre 2007