“il manifesto” del 31 maggio, a pagina 5, contiene un box dal
titolo “La camera prepara un taglio ai vitalizi dei deputati”: all’interno di
questo si riprende una dichiarazione dell’(in)Fausto che annuncia tagli ai
costi della politica <che riguarderanno anche il vitalizio dei deputati>.
Avremmo sperato che si trattasse di una virata in senso di serietà
e rigore da parte dei nostri carissimi (ma quanto ci costano!) rappresentanti,
ed invece era solo l’ennesimo ignobile teatrino volto a bastonare i ceti meno
abbienti, in particolare i lavoratori.
Come leggere diversamente le parole del governatore della Banca d’Italia
- Mario Draghi - che, guarda caso nello stesso giorno, invita il governo
italiano ad innalzare l’età pensionabile <per garantire la tenuta del
sistema>? Il Mortadella ed il suo
sgherro all’Economia - Padoa-Schioppa - devono aver pensato: “facciamo finta di
toglierci qualche privilegio, così poi possiamo difenderci dagli attacchi dei
proletari i quali, dopo l’ennesimo salasso, ci punteranno contro il dito
asserendo che tocchiamo sempre i loro interessi e mai i nostri privilegi: potremo
rispondere che abbiamo dato loro il buon esempio, non facendo maturare il
vitalizio a chi ha ricoperto meno di cinque anni di mandato”; per gli altri,
coloro che hanno fatto almeno un’intera legislatura (e sono la stragrande maggioranza)
non cambia nulla, ma intanto gli operai dovranno stare di più in fabbrica a
farsi sfruttare, e logorare fisicamente, mentre lorsignori dopo cinque anni vanno
in quiescenza con un vitalizio vergognosamente alto! Un altro esempio di che razza di governo dobbiamo sopportare è
dato dalla vicenda del contratto degli statali; come giustamente scrive
Francesco Piccioni a pagina 7 dell’edizione del ‘quotidiano comunista’ già menzionata,
sotto il titolo “Contratto statali senza nuove spese”, l’aumento medio lordo di
101 Euro per i lavoratori non è altro che un trucco: infatti esso decorre dal
1° febbraio, quindi è valido per soli undici mesi, mentre se si divide l’aumento
per i dodici mesi che ci sono in un anno diventano 93 Euro, ossia quanto il
ministro dell’Economia aveva messo in conto!
Inoltre, lo stesso TPS ha la faccia tosta di asserire che, dato che ha
ceduto ai sindacati sull’aumento ai dipendenti statali, <purtroppo restano
meno fondi per le altre priorità>: siccome, ahinoi, tutto si può dire di
Schioppa meno che sia un ingenuo, bisogna dedurre che abbia ragione il
segretario della Funzione pubblica della Cgil - Paolo Nerozzi - quando dice al
titolare del dicastero dell’Economia: <a lei non affiderei mai il mio portafoglio>,
intendendo con questo dimostrare la sua completa sfiducia nell’operato del
ministro. Anche alla luce di quest’ultima
affermazione ci chiediamo cosa stiano ancora aspettando i sindacati confederali
per dichiarare lo sciopero generale contro questo governo, in difesa dei salari
e delle pensioni dalle adunche mani dei Draghi Schiopp(ettanti).
NON ESISTONO GOVERNI AMICI DEI PROLETARI, e questo esecutivo ne é
la prova più evidente.
Stefano Ghio
Torino, 01 giugno 2007