GATTA – UOMO versione del 10-01-20006 (217 anno homini) version scorri la pagina sino alla fine
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Le
cose scritte qui tutte insieme non le sapeva nessuno/a amico/a, solo alcune di
queste cose. Quindi se sbirri se ne vantavano prima di oggi, significa che sono
quelli che mi spiano il cervello.
Educazione:
sin da piccola MiciaLù è stata molto vivace e mi ha aiutato a resistere
all'isolamento abitativo 22 ore al giorno, mi ha sempre aspettato docilmente al
ritorno a casa.
Molto
buona e giocherellona, col tempo ha ridotto il numero di graffi e sbreghi alle
gambe e alle mani; mai però al viso.
Come
si avvicina cauta al mangiare (è leccese) così cautamente si avvicina a uno due
millimetri per il bacino, ma non me lo dà mai, sa, la furbona, che la riempio
io di baci proletari comunisti.
Non
ha paura dei carabinieri in casa, non se ne cura. Invece va in belva per
cimici, mosche, zanzare, ragni gattopardo.
Mangia
robiola, miele, prosciutto cotto, riso, panna, acqua, latte, biscotto al caffè,
apprezza goccetto di vodka, grappa Nardini di Bassano del Grappa, pappe varie
preferibilmente non al salmone o granchio, di pesce lo apprezza solo se a
pezzettini piccolissimi, biscotti alla verdura, erbagatta ...
Si
arrabbia se i piattini del mangiare non son puliti o se son con cose che non le
piaccioni, e allora il suo segno è di allungare le zampe a terra e tirarle, una
alla volta, verso di sè, come protesta.
Miagola
solo per affetto e necessità di gioco. Corre per il corridoio cone gatto
Silvestro, è capace di slalom e testacoda.
Salta
che sembra un'aquila in volo, ma con una grazia nel salto e nell'appoggio, con
una precisione, che mi fa pensare sia pilotata anch'essa dal microchip
appostomi segretamente nella testa.
E'
graziosissima, e a breve toccherà sterilizzarla, ma non si lamenta della
solitudine, anzi, una volta l'ho portata in chiesetta dei Leoni ed è scomparsa
nei pertugi piangendo disperata: troppo grande. Un'altra volta in un parco non
ne voleva sapere di uscire dalla sua casetta viaggiante.
Impara
le cose molto bene: sa che un rumore improvviso è pericolo di incazzatura del
Leone mannaro sottoscritto, però se vado a telefonare arriva con un guizzo e un
urletto, e si mette a ronfare: infatti sa se sono al telefono con una signora o
no, se è una telefonata affettuosa o di routine.
A
letto non cerca troppo sotto le coperte il luogo più caldo, e se lo fa è per
poco o per gioco. Poi si stufa e salta sul posto di comando, il tavolino più
alto. Da lì governa la siuazione. Se voglio giocare muovo le mani, e salta come
una pulce ballerina. Il suo preferito uso sornione con me a letto è di
spaparanzarsi sopra il mio corpo all'altezza dei fianchi, sopra la coperta,
anche da lì domina. Ma se becca il rumore di un moschino, salta subito a
caccia.
Alla
finestra rabbiosa digrigna i denti guardando uccellini o uccellacci. Invece da
un'altra finestra osserva e sta silente. In terrazzo gioca e ha i suoi rifugi.
In casa predilige i posti miei, o mi aspetta al ritorno come una signora che
attende il lavoratore stanco alla sera.
Ama
i sacchetti di plastica, non quelli di merda, e ci gioca dentro.
La
cassetta della cacca la tiene e pretende ordinata, ma butta fuori qualche
sassolino.
Quando
faccio il bagno controlla l'acqua, chissà cosa le ricorda,
chissà cos’ha negli occhi, chissà se ha
Pavlov o ai vivisezionisti gliene frega qualcosa.
Curiosa
assai al computer, ama
saltare sulle tastiere,
e
ha una particolare vertenza militare con i fogli
che
escono dalla stampante, non ne
vuol sapere proprio.
Vive in un altro mondo, migliore del nostro. E' femmina
(quindi meglio) della razza animale migliore del regno animale del nostro
mondo, e superiore alla nostra:
I
FELINI (non a caso odiati dai fascisti e dai retrò e dai bifolchi che li
assassinano senza sapere che rischio corrono per la propria salute … i gatti
non li si dimentica mai, cambiate città se ne avete uccisi, le loro anime si
stanno organizzando)