Livorno 29/10/
processo a Paolo Dorigo
La difesa (Avvocati Trupiano e Simpatico) ne aveva chiesto l'assoluzione
perchè il fatto (l'aver incendiato un materasso dell'amministrazione
penitenziaria) non costituisce reato, se rapportato alla violenta
aggressione subita da Paolo due giorni prima ad opera di una "squadra" della
polpenitenziaria e nel corso della quale venne immobilizzato e fatto segno
di ripetuti pugni destinati alla tempia e che solo grazie alla resistenza
del prigioniero non andarono a segno. Nel bruciare quella coperta, egli
volle richiamare l'attenzione su di sè e probabilmente in tal modo si è
salvato la vita, tanto che dopo solo quattro giorni venne trasferito dal
quel carcere (Le Sughere) e da quel reparto (l'Opg).
"Giudice, se non avesse compiuto quel gesto dimostrativo con ogni
propabilità oggi non sarebbe nemmeno quà. Quel gesto fù compiuto quando era
carcerato per un reato mai commesso e per il quale è stato destinatario di
proposta di grazia ed oggetto di ripetute interrogazioni parlamentari in
Italia e presso il Consiglio dei Ministri europeo. Quì è lui l'imputato, per
l'Europa è imputato lo Stato Italiano, era allora, come ora, un sequestrato,
un prigioniero politico, reo di essere solo un comunista che non ha venduto
la propria identità politica", questo uno dei passaggi di Trupiano, mentre
Simpatico ha posto l'accento su quanto dichiarato dall'allora responsabile
sanitario del reparto di psichiatria, il Dottor Palladino, che nel corso
della propria testimonianza ha dichiarato che "Dorigo era intelligente e
simpatico, persona dotata di una cultura superiore alla media ed
assolutamente immune da qualsivoglia patologia psichica". "Perchè, allora"
ha aggiunto Simpatico "e su ordine di chi è stato trasferito nell'anticamera
del manicomio? con quale finalità, farlo passare per pazzo per poi
sopprimerlo?"
L'udienza si è protratta per cinque ore, nel corso delle quali Paolo ha
fornito con tanto di riscontri passaggi allucinanti su quanto avveniva in
quella sezione del carcere, depositando anche un memoriale e facendo
riferimento pure alla soppressione fisica di un altro detenuto dello stesso
braccio.
Il giudice, nel condannarlo ben al di sotto del minimo della pena e per aver
lui stesso ammesso di aver appiccato il fuoco, ha pure ordinato l'immediato
inoltro degli atti (denuncia e memoriale) alla procura sede per la relativa
indagine.
Simpatico ha dichiarato che ricorderà a lungo quella carezza sulla mano di
Paolo (in gabbia) da parte dell'anziano Dott. Palladino quale un gesto
nobile e carico di umanità ed oltremodo esemplificativo di quello che Paolo
dovette subire durante la sua permanenza a Livorno.
Gli avvocati Vittorio Trupiano e Sergio Simpatico tengono a precisare di
aver rilasciato dichiarazioni, al termine dell'udienza, solo ad una
giornalista della Nazione e del Manifesto, nulla avendo, viceversa,
dichiarato all'Ansa per cui proprio non comprendono come possano essersi
dichiarati soddisfatti di un verdetto comunque di condanna e contro il quale
in ogni caso verrà proposto appello.
La soddisfazione c'è, ed è grande, solo per la trasmissione degli atti alla
procura.
Paolo, visibilmente dimagrito, ha pubblicamente ringraziato e salutato col
pugno chiuso i compagni presenti che lo hanno a lungo acclamato prima che
venisse ordinato lo sgombero dell'aula.
Avvocati : Vittorio Trupiano e Sergio Simpatico
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