COMUNICATO N. 81

19-10-2005

Paolo Dorigo in Lotta contro la tortura del controllo mentale attuata dalla controrivoluzione nel suo caso e in molti altri casi nelle carceri

 

È giusto tenere separate le questioni che non sono propriamente sullo stesso piano; la tortura del controllo mentale, i trattamenti provocatori e la guerra sporca contro i prigionieri rivoluzionari, ravvivatisi, come dopo il 1978, anche dopo il 1999, sono oggi tuttavia estesi allo stesso movimento comunista, non solo a chi pratica o simpatizza con la guerriglia.

Nelle diversità di impianto politico e di prospettiva, comunque, la prospettiva – battaglia per il Partito comunista in Italia, e la prospettiva – battaglia rivoluzionaria vera e propria, che a mio modo di vedere non sono disgiunte, in ogni caso, in questa diversità, esiste comunque un dato che sottovalutare oggi sarebbe negativo. Ed è il dato che le provocazioni e paranoie repressive non sono solo questo, sono una strategia di contenimento vera e propria, a 360°, che la controrivoluzione mette in piedi o cerca di attuare contro tutti i compagni, tutte le realtà, e non solo contro quelle disposte formalmente in forme ostili, ma anche contro quelle, come il movimento comunista marxista-leninista-maoista, che alla luce del sole e tra i proletari portano avanti in maniera estremamente chiara ed onesta la politica comunista e proletaria nel nostro paese.

Lo stato emergenziale costruisce provocazioni e montature da sempre, da quando il proletariato italiano ha rialzato la testa con il 1968-1969 in poi, con modalità diverse ma coerenti all’impianto segreto di alleanza imperialista con gli USA. Quanto accade a me non è come dicevo un caso personale o vittimistico ma l’esplicarsi di contraddizioni interne ed appartenenti al movimento comunista e rivoluzionario. Negarlo significa arretrare. Nessuna volontà comunque, e mi scuso se è sembrato ciò, di coinvolgere altri strumentalmente in alcunché. Ritengo determinati problemi vadano socializzati in forme diverse, ed è ciò che faccio anche come metodo.

Un giorno, spero non troppo tardi, la VERITA’ RIVOLUZIONARIA SU CHI E PERCHE’ E CON QUALI APPOGGI E CONNIVENZE HA DECISO DI TORTURARMI PER FARMI RECEDERE DALLA MILITANZA POLITICA COMUNISTA, VERRA’ FUORI, e non sarà certo la verità ostile alla costruzione di un autentico Partito comunista in grado di dirigere il processo rivoluzionario delle masse e della classe operaia.

Saluti comunisti Vigilanza Rivoluzionaria

Paolo Dorigo