Ore
15:28 del 17-10-2005
A
proposito della prima parte del comunicato che segue:
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A PAOLO DORIGO E PER
CONOSCENZA A TUTTI I LETTORI DELLE LISTE A/MAIL
A NOI NON INTERESSANO LE PROVOCAZIONI POLIZIESCHE E GIUDIZIARIE
RESPINGIAMO OGNI TEORIA COMPLOTTARDA E PARANOIE REPRESSIVE
LA NOSTRA BATTAGLIA DI COMUNISTI MAOISTI ITALIANI E' TRENTENNALE LIMPIDA E
TRASPARENTE NEL FUOCO DELLA LOTTA DI CLASSE IN STRETTO LEGAME CON LE MASSE
PER CUI INVITIAMO UFFICIALMENTE PAOLO DORIGO E CHIUNQUE A NON MANDARCI
COMUNICATI MATERIALI CHE NON CI INTERESSANO E A NON COINVOLGERE A NESSUN TITOLO
LA BATTAGLIA PER IL PARTITO COMUNISTA IN ITALIA, SOCCORSO ROSSO PROLETARIO ECC.
IN VICENDE DEL TUTTO SECONDARIE E TRASCURABILI PER LA LOTTA PROLETARIA E
DI CLASSE NEL NOSTRO PAESE
SIAMO COME SEMPRE SOLIDALI CON PAOLO E LA SUA LUNGA BATTAGLIA CONTRO LA
PERSECUZIONE, E TUTTE LE FORME DI CONTROLLO MENTALE CHE COLPISCONO I
PRIGIONIERI POLITICI E GLI OPPOSITORI COMUNISTI RIVOLUZIONARI SOTTO OGNI
LATITUDINE
SU QUESTO NON VOGLIAMO PIU' RITORNARE
PROLETARI COMUNISTI
ro.red@libero.it
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Paolo
Dorigo in Lotta contro la tortura del controllo mentale attuata dalla
controrivoluzione nel suo caso
COMUNICATO N.80
17-18 ottobre 2005
PARTE 1 SULL’USO DEI PENTITI
PARTE 2 LA GUERRA
SPORCA DI BASSA INTENSITA’
PARTE 3 SUI FALSI
GRUPPI COMBATTENTI
I
Ho appreso
alcuni elementi certi che mi permettono di accusare non più solo lo stato e la
pattuglia di confidenti e dissociati che nel carcere di Biella contribuirono
alla preparazione della tortura del controllo mentale (cfr. in http://www.paolodorigo.org/2002-2004_Querele%20e%20denunce/2004_09_22_-7-QUerela_Guariniello_46a%20stesura_.pdf
che rivendico interamente, e che semmai è lacunoso in alcuni riferimenti ad
alcuni sospetti collaborazionisti) ma anche quelle persone che, con un passato
nelle OCC come pentiti e collaboranti ma anche in alcuni casi come dissociati,
continuano oggi dentro il partito di rifondazione, purtroppo, il loro sporco
doppiogiochismo con il regime borghese. Non è altrimenti possibile la montagna
di indizi che denuncio da tempo, se non leggendo in questo modo la “militanza”
di fabiana chiarin, riciclata da rifondazione, la quale, senza nemmeno
conoscermi di persona, nel 1982 mi denunciò sotto verbale di aver fatto parte
di un nucleo interno all’autonomia, con altri compagni notissimi al movimento
di massa, che sarebbe stato dedito sin dal 1976 a rapine di autofinanziamento.
Non ricorse in appello, e vende la bugia di aver scontato 6 anni di carcere,
mentre ne ha fatti molto meno, e nel 1983 era già fuori, in una intervista a un
giornale settimanale locale dichiarò che la lotta armata era finita e che lei
aveva sbagliato. Successivamente trovò posto in rifondazione e me ne schifai,
ma capii che rifondazione non ammetteva il “terrorismo” e ci passai sopra. Oggi
però vengo a sapere che è in rapporti con un militante della solidarietà di
classe proletaria e credo che lei abbia venduto merda per oro e che questa
attività abbia a che fare con gli stessi strani rapporti dei confidenti
biellesi, giampaolo manca per primo, il quale aveva ricorso nel 2002 ad un
avvocato che in passato aveva non solo difeso il pentito vittorio oliviero, ma
lo aveva anche accompagnato a casa dopo la sua scarcerazione (casualmente ero
sul loro vaporetto appena dopo la sua scarcerazione nel periodo in cui avevo
una ragazza al lido). Successivamente si apprese che l’ospite di casa busacca-chiarin
(antonio savasta) è stato assunto dal comune di Venezia e la cosa mi ha sempre
fatto pensar male ed evitato di chiedere lavoro NEL comune di Venezia,
chiedendo lavoro dappertutto ma non chiaramente di istituzioni, avendo io la
interdizione perpetua dai pubblici uffici. Interessarsi a che gli infami non
abbiano nulla a che vedere più con la classe operaia ed il proletariato è una
buona norma politica che nulla ha a che vedere con le visionarie accuse del
1985 del prode mastelloni (quello che voleva arrestare arafat).
Diffido per
sicurezza della classe operaia e del proletariato, invitando anche a
rivisitazioni storiche di ampia portata ma non certo a dare sostegno a chi ha
collaborato con lo stato, raccontando cose in più a quelle “che già sapevano”
(stessa balla di dalla longa angelo, di cui i verbali al nuovo processo
dovranno essere letti INTERAMENTE e non a spizzichi), a frequentare questa
“compagna” e a quelli come lei. Le donne vanno difese, ma non le donne che si
vendono. E accusare me nel 1982, che nemmeno mi conosceva, non era altro che
collaborazionismo. Non può addurre nessuna scusa né giustificazione per quella
accusa, peraltro falsa. Al massimo all’epoca andavano di moda gli espropri
proletari di massa nelle grandi strutture di distribuzione.
Saluti comunisti
e Vigilanza Rivoluzionaria
LA
GUERRA SPORCA DI BASSA INTENSITA’
Una pattuglia di
provocatori al soldo dell’imperialismo, si diverte a “gestire” atti che non è
chiaro se sono ad essi connessi autenticamente a meno, che sono rivolti contro
il popolo. Una banda di Superciuk che colpiscono le auto del popolo di Roma,
per terrorizzare nel più intimo la popolazione civile romana, forse in chiave
pre-golpista, forse preparando i servizi deviati una strage che gli
sconsigliamo vivamente di attuare perché quando li prendiamo poi, dentro o
fuori le galere, non è che li consegnamo vivi ai caramba o alle guardie
carcerarie. Li scuoiamo vivi, gli stragisti. Occorre imparare a farlo. Le
stragi di Piazza fontana e Peteano, sono sempre servite ad accusare anarchici e
compagni rivoluzionari di cose schifose, come il colpire alle spalle gente
comune attribuendo ad altri la colpa, e i responsabili sempre sono stati
risultati fascisti e servizi. Poi il giochino è passato alle carceri, con l’uso
di servizi deviati e personaggi o innocenti o colpevoli, ma utilmente collocati
in una certa area. Con la caduta del muro di Berlino, gli stronzi si sentivano
più sicuri, e così è nata la “falange armata” e poi le stragi indiscriminate
del 93 a seguire la battaglia occulta stato borghese illegale mafioso – stato
borghese illegale di stato, che si è risolta nella liquidazione di Falcone, che
stava facendo tremare Roma, e di Borsellino, suo socio di guerra. Questi
squilibri, occultati ai media ed al paese, sono stati sempre esaltati invece da
atti criminali stragisti. La stessa politica di piazza fontana è ora
internazionale, ed ecco l’11 settembre 2001. In Italia non lo hanno ancora
fatto, e li sconsigliamo dal provarci, come han fatto invece in clima
elettorale in Spagna. Siete merde, state nelle fogne. Questo a gran voce devono
gridare i compagni ai fasci soprattutto a quelli che abusano del loro tesserino
di caramba, di guardia gom, di polizia. Non ci provate. State lontani dai
quartieri proletari, non bruciate le auto dei lavoratori, che poi noi bruciamo
voi. Perché non abbiamo né i soldi della assicurazione (*) né quelli per
ricomprarcela nuova. Questa strategia negli ultimi anni prima di questi falsi
volantini “guerriglia comunista– prospero gallinari” assurda oltretutto nei
riferimenti ideologici e a realtà esistenti nel paese, ha avuto delle tappe
importanti, e tutte demenziali: Unabomber, 1994-2005, Friuli e Veneto
orientale; il Pirellone, falso suicidio, in realtà persona non troppo serena,
pilotata via controllo mentale a distruggere proprio il piano nobile del
palazzo della regione Lombardia; la falsa rivendicazione a “Carlo Pulcini-NTA”
del vile falso attacco al Tribunale di Venezia dell’agosto 2001, vile perché
lontano dall’edificio, falso perché contenutisticamente ambiguo, e perché
stranamente subito speculato dal papalia nei miei confronti SENZA CHE AL
CONTEMPO VI FOSSE ALCUNA ISCRIZIONE DELLA MIA PERSONA ALLA SUA PROCURA
(documenti alla mano); adesso le auto dei poveracci lavoratori e quartieri non
centrali certo di sicuro, di Roma. La borghesia assassina fa parte della
borghesia, che non ne vede bene i connotati perché altrimenti impegnata (del
resto Freda e Ventura erano sottovalutati da Moro e Forlani), ma agisce in
maniera sempre più vile. Il popolo non è fesso, e capisce anche senza i miei
comunicati. Questa parte serve a prendere le opportune distanze dall’uso
politico delle provocazioni (magari con la giustificazione che non si è in
grado di fare altro per liquidare dalla faccia della terra i “rompicoglioni”
comunisti; non vi rompiamo i ciglioni, ma vi roviniamo la vita, i coglioni
sotto non li avete), tantopiù che mi hanno spedito a casa questa provocatoria
lettera, che ho mandato per conoscenza a compagni e avvocati con le mie
annotazioni sopra. Vi sconsiglio dal perseguitarmi e dal continuare ad
illudervi di poter bilanciare e gestire il conflitto di classe. Vi inchioderemo
alle vostre responsabilità con chiodi d’acciaio.
RITENGO DI
ESPRIMERE QUESTE COSE CON SERENITA’ E TRANQUILLITA’ POICHE’ E’ LO STATO DEVIATO
ED IMPERIALISTA CHE FA USO DI TORTURA E STRUMENTI DI MISTIFICAZIONE E CONTROLLO
DEL PENSIERO A GESTIRE QUESTO TEATRINO ALLO SCOPO DI “FAR POLITICA CON LE ARMI”
SULLA PELLE DELLE MASSE E CONTRO LE POSSIBILITA’ DI LIBERAZIONE DELLE MASSE DALL’OPPRESSIONE.
LA RIVOLUZIONE
E’ CHIARA ALLE MASSE E NON LE COLPISCE IN NESSUN CASO.
III
www.paolodorigo.it www.paolodorigo.org
SUI FALSI GRUPPI
COMBATTENTI – CREAZIONI DEI SOLITI FASCISTI
Lo spionaggio da parte del regime
nelle carceri e fuori ha prodotto per molti appartenenti alle forze dell’ordine
ed ai servizi deviati, e per le persone di cui si sono serviti e si servono,
una serie di conoscenze, certo distorte perché non provenienti dalla pratica
sociale, ma secondo loro “utili” a distruggere la lotta armata per il comunismo
costruendo delle false realtà combattenti da giocare sul piano dello
spionaggio, della provocazione, della confusione, con i servigi dei media più
allineati (la maggioranza di quelli locali e i principali giornali ed emittenti
nazionali).
Dal nazismo offensivo verso Mao
Tse-Tung nella sua accezione frediana di “nazimaoismo” (1967-1970 circa) alla
strage di Piazza fontana tirata agli anarchici per ben 3 anni col placet dei
grandi media, a quella di Peteano costruita da nazisti alle dipendenze dei
servizi segreti militari (1972), dai falsi volantini firmati br che le br
smentivano sistematicamente all’epoca che fu, agli attentati fascisti rivendicati
telefonicamente a gruppi comunisti (quello al Gazzettino di Venezia, 1978, o la
stessa strage di Bologna, 1980), da gruppi come il Fac bolognese (1986) a
gruppi più frequentemente apparsi dopo il 1999, si assiste oggi ad una sorta di
pratica “emulativa” che rimanda da una parte alla necessità di protagonismo da
parte di soggetti piccolo-borghesi agganciati ai servizi segreti sin
dall’università se non da prima, così come a vere e proprie nuove provocazioni
in grande stile, tali a volte da ingannare persino qualcuno sulla base di
informazioni medianiche imprecise ed enfasi alla operazione (esempio l’azione
al Tribunale di Venezia del 2001, firmata falsamente Nta, ma anche la realtà
stessa degli Nta è poi apparsa stranamente sul terreno giuridico non essendoci
stata rivendicazione di identità e processo pubblico in alcun modo rilevante),
così come con la grave provocazione fascista e militare insieme, deviata, che
sta sviluppandosi nella capitale negli ultimi mesi, con l’incendio casuale di
auto di gente comune, lavoratori, ecc. In quest’ultimo caso ho anche preso
chiaramente posizione essendosi permessi questi sbirri deviati di mandarmi a
casa un volantino a firma (apocrifa certamente) “Guerriglia comunista”, un
gruppo che negli anni ’70 colpiva gli spacciatori di eroina, scioltosi da oltre
25 anni. Forme di “sabotaggio
sociale” assurde e strane anche per il “chi” le commette, come quando a Mestre
un ex-collaborativo nel processo alle Br venete, fu accusato a più riprese (e
credo anche condannato a lievi pene) per l’incendio di decine e decine di
cassonetti delle immondizie. Forme di “protagonismo al contrario”, perché
oggetto ne sono i cittadini e la gente comune, non i potenti.
Dietro a tutto, la “licenza di reato”
ai servizi, di fatto concessa anche se vietata per legge, che permetterebbe
così, con un governo del genere, a servizi deviati o componenti deviate di
forze di polizia, che spesso hanno dato i natali a loro
appartenenti poi divenuti detenuti, di compiere reati impunemente.
Dietro, ancora, la strategia di
“guerra sporca di bassa intensità”, che nei piani della borghesia al potere
serve a “destabilizzare” la guerriglia o le istanze rivoluzionarie.
Per chi si appoggia sulle masse e
sulla prospettiva rivoluzionaria, solo provocazioni da denunciare.
Per
la guerriglia autentica, che oggi in Italia è limitata alle sole Br in pratica,
e per chi la pratica, un problema in più di un impianto politico di difficile
sopravvivenza in questa realtà.
militante comunista prigioniero m-l-m in detenzione domiciliare
per motivi di salute