COMUNICATO N.72

LOTTA CONTRO LA TORTURA DEL CONTROLLO MENTALE

01-05-2005

 

Ieri un nazista infame assassino e stupratore di donne, Izzo, famoso ai Parioli e al DAP, premiato in passato dallo Stato come collaboratore, come spesso è accaduto, è stato trovato, dopo scarcerato, responsabile della morte e in questo caso occultamento di due donne, madre e figlia, parenti di un altro collaboratore, ma credo non per questo, bensì probabilmente perchè usate come prostitute virtuali dai maiali pentiti infami che organi occulti di polizia usano per accoppiarli mentalmente ai prigionieri da torturare e spiare. Ora, due mesi fa, tra le varie minacce e cose che mi vennero dette (e che ai magistrati non interessa sapere), vi fu proprio che in una casa di campagna il fascista Izzo, che era del giro dei nazifascisti detenuti che mi torturano, aveva ucciso una donna e una bambina che loro stessi avevano usato nelle sedute di sesso virtuale (ossia sesso praticato da loro trasmesso via trasmissione del pensiero) collegate alla mia mente. Questo per atterrirmi, farmi recedere, dicendomi che per colpa mia già decine di persone loro stessi avevano dovuto assassinare.

E non tutti sanno, ma io lo scrissi, che il Semerari psichiatra che lavorava per il Ministero di giustizia, decapitato a Napoli nei primi anni '80, era un collaboratore dei “NAR” di Cavallini e Fioravanti.

Spesso nelle loro sedute di tortura si sono vantati di esserlo, pentiti, e di essere loro a fare sesso, anche da detenuti, con donne messegli a disposizione dalle forze della protezione dei pentiti.

C'era un pentito, Schettini, che si seppe, dopo aver ammazzato a pagamento 70 persone che nemmeno conosceva, si cantò decine e decine di nomi, e che poteva scopare con la moglie dentro gli uffici della Questura di Milano.

Oggi pare che i collaboratori di giustizia cosiddetti, dal Sandalo preso a far rapine come il Longo, quello della trappola a Moretti, fino ai killer più efferati di un tempo, possano essere definiti “ex-pentiti” e vengano mescolati ai bravi ragazzi che non li conoscono, in circuiti speciali come l'EIV; è il caso di “Johnny lo zingaro” Giuseppe Mastini, sinto collaborazionista e confermante le dichiarazioni dello zio pentito sinto Aldo Mastini, che parlò di alcuni sequestri in Veneto, da poco morto nel carcere delle Vallette di Torino; questo Johnny lo zingaro, amico di Cavallini peraltro, seppi era ciò che era solo dopo essermene andato in malo modo da Biella, dove credo ancora vivacchi, e in tutti i carceri speciali dove andai (Livorno, Spoleto, Sulmona). Pare che per coprirlo qualcuno nel '90 abbia mandato a dire che era un bravo ragazzo a un gruppo musicale, la Gang bang, che gli dedicò una canzone. Un po' come qualcuno male informò la Banda Bassotti che inserì Angelo Dalla Longa in una canzone per i prigionieri. E Angelo Dalla Longa sfruttava una prostituta cieca a Bassano del grappa (VI), lo capii quando ricollegai un suo racconto di una sua “fidanzata cieca” con una condanna per sfruttamento della prostituzione, avuta PRIMA di giungere beneaccetto da vari prigionieri, nel carcere di Cuneo. Cose che seppi solo leggendo l'informativa della polizia di prevenzione, dopo la chiusura dell'istruttoria di Aviano. Dico di Mastini qui perchè riferiva collettivamente, sbronzo, durante una cena di Natale, assurdità circa i suoi rapporti sessuali con una educatrice a Voghera, e perchè secondo lui quegli zingarelli che si accoppiavano senza l'accordo della loro comunità, andavano “crocefissi”, questo dimostra che delle donne non ha molto rispetto.

In effetti ho conosciuto vari detenuti che o alludevano, per vedere se anch'io “godevo” di tale trattamento (e io non capivo), al “dondolamento” (del pene), ottenuto con questi sistemi di telecontrollo carcerario (ma funzionano pure fuori, sempre con microspie o sostanze che generano radioattività), o che nascondevano con determinate posture in cella (in sezione si sa sempre cosa fa uno perchè in genere i blindati sono aperti, mentre per esempio a Spoleto quasi sempre sono tutti chiusi), questo genere di cosa: il sesso virtuale. In realtà me lo praticano come forma di tranquillizzamento, dopo che hanno avuto ordine di non farmi crepare, una volta a Biella, e dopo il 15 giugno a Livorno, così come a Spoleto dopo l'inizio di luglio. Sempre dopo un po' dall'arrivo, e sempre per evitare che le torture uditive e fisiche portassero all'infarto; ora con me cercano la morte lenta, impedirmi di far politica, spiare, offendere, insinuare bassezze, cercare di impoverire la mente e l'affettività, parlar male della compagna amata, delle persone care, ecc.

Per chi non conosce queste cose, e le capisce solo dopo, col tempo, l'approccio a questa tortura in perfetto stile MK-Ultra, è agghiacciante.

Ritengo i malavitosi pentiti e anche necrofili che ammazzano le donne quando escono dal carcere, spesso recidivi, siano persone coinvolte in questo genere di tortura e ritengo che la magistratura possa anche saperlo, perchè non si vuole far parlare questi cani schifosi dei veri motivi di questa strage di donne che viene un po' alla volta mascherata da casi singoli.

 

Paolo Dorigo

militante comunista prigioniero marxista-leninista-maoista

in detenzione domiciliare dal 25-3-2005 (dispositivo del 23-3-2005)

carcerato per attività rivoluzionaria dal 18-6-1977 al 27-9-1977, dal 8-2-1985 al 13-2-1986, dal 25-9-1987 al 13-7-1989, dal 23-10-1993 in poi