paolodorigo.it
11 maggio 2011
Le recenti elezioni amministrative a livello nazionale con varie città ora al ballottaggio tra fascismo di "centro-sinistra" e fascismo di "centro-destra" hanno portato a varie novità di rilievo, l'abbattimento del campo berlusconiano e la caduta della "Lega" (a parte la città di Verona, crocevia nazionale storico del narcotraffico), l'emergere dei "grillini", le ciarle sull' "antipolitica" e l'odio bavoso dei borghesi al potere per chi si è sottratto alla pagliacciata elettorale, oramai pari quasi alla metà degli aventi diritto al voto.
Questi ed altri sintomi dimostrano la caduta verticale della credibilità del regime.
Proprio in concomitanza con le elezioni, un dejavù presumibilmente del proletariato combattente nei confronti del padronato e della classe del management, ha dato luogo a notevolissimi sprechi di inchiostro e carta stampata, sulla origine o meno di chi ha sparato un colpo ad una gamba di un importante signore, tra cui gli interventi del noto Caselli. Costui si deve ficcare in testa di non aver salvato affatto l'Italia ma la sola borghesia imperialista per la quale ha lavorato così alacremente da autodefinirsi "un pazzo", per decenni. Costui deve mettersi in testa che non è un "giudice" che deve far politica DI CLASSE contro le emergenze sociali e deve riflettere sui risultati delle sconfitte che quelli come lui, il noto Dalla Chiesa, ed altri eroi come Ganzer, Craxi, Cossiga, Pecchioli ed altri, hanno inflitto con il potere armato dello Stato, sulla rivoluzione sociale iniziata nel 1968-1969 e tuttora il problema ancora da risolvere, l'unico, che le masse hanno, per imporre la democrazia e il diritto in questo Paese. Per cui lasciassero stare ad ogni piccolo evento che capita, la loro lettura storica. Essendo stati parte in causa (basti pensare a via Fracchia, IMPUNITI gli assassini che evitarono accuratamente un arresto indolore e PIANIFICARONO la strage), NON SONO LORO A DOVER DARE LEZIONI DI STORIA.
Tantomeno adesso, nella TAV-republic seguita alla BANANA-republic.
W LA REVOLUCION M LA REACION !