Il ‘coming out’ è una espressione inglese che segna la
confessione, da parte di qualche personaggio pubblico, di qualcosa che attiene
alla sua sfera privata (N.B.: generalmente questa cosa viene definita ‘outing’,
ma è una espressione errata, poiché l’outing è la confessione, da parte di
qualcuno, di un atteggiamento privato di altri). Paolo Ferrero è una delle
poche teste pensanti presenti in Rifondazione, ed è proprio per questo che
troviamo strana l’intervista che il titolare del dicastero della Solidarietà
sociale ha rilasciato a Frida Nacinovich, una giornalista di “Liberazione” che
la propone all’attenzione dei lettori nell’edizione del 29 luglio, a pagina 2,
del giornale di via del Policlinico.
L’esponente rifondarolo confessa di non essere - e tantomeno di
voler diventare - comunista, quando afferma:
«Un nuovo movimento operaio passa per la ricostruzione di un’idea
di comunità fatta di tante cose. Tra un impianto bolscevico e uno ecumenico che
accetta le differenze come fisiologiche, io scelgo il secondo». Con questa
affermazione viene allo scoperto il lato preponderante della personalità del
politico pinerolese: egli infatti è un cristiano di culto valdese - come
peraltro la stragrande maggioranza della popolazione della zona di cui è
originario - ed antepone le proprie convinzioni religiose a qualunque altra
cosa: lo fa parlando di una «unità plurale (che) non deve essere vissuta come
un disagio, ma come superamento dei paradigmi novecenteschi sbagliati», ossia
esattamente attraverso lo stesso schema che fece nascere e proliferare
quell’ammasso eclettico e senza principi che fu Democrazia Proletaria. Occorre ricordare al ministro che Lenin
affermava che «il Partito epurandosi si rafforza», intendendo che una delle principali
caratteristiche di un Partito Comunista deve essere l’omogeneità dei suoi
aderenti attorno ad una idea precisa, che non può che essere l’applicazione
rigorosa (nel terzo millennio - n.d.lr-ge) del marxismo-leninismo-maoismo
tenendo conto delle condizioni reali presenti concretamente nel paese in cui si
opera. In questo senso va respinta
anche un’altra affermazione di Ferrero, quella secondo cui «Rifondazione deve
continuare ad esistere, non solo per ragioni di memoria, ma perché non è
esaurito il tema della rifondazione del comunismo»: non è il comunismo a dover
essere rifondato, ma semmai un vero Partito Comunista marxista-leninista che,
nella realtà italiana, manca dallo scioglimento del glorioso P.C.d’Italia (m-l)
avvenuto nel 1991.
Stefano Ghio
Torino, 30 luglio 2007
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RICOSTRUIRE
IL PARTITO!
I compagni di Linea Rossa – Genova / Il Partito, sono impegnati
per la ricostruzione del Partito Comunista - necessità ineludibile come ha così
bene sintetizzato il compagno Ghio – Linea Rossa – Genova è consapevole delle
difficoltà da superare, numerose sono le realtà comuniste che, se pur a noi
vicine, lavorano in modo disordinato e confuso a questo progetto di
ricostruzione del Partito comunista marxista-leninista. Lo scioglimento del
P.C.d’Italia marxista.leninista nel 1991 è stato un grave errore tattico,
conseguenza di un analisi strategica errata, ascrivibile a chi ha ai lavori del
V° congresso ha spinto in questa direzione nell’illusione di ottenere il
riconoscimento della nostra organizzazione dai promotori del progetto
rifondarolo (nella stragrande maggioranza di provenienza revisionista e
trotzkista). Oggi, infatti, alcuni di quei personaggi, hanno ottenuto
incarichi/cariche di partito o sono stati eletti nelle liste rifondarole, incarichi e riconoscimenti ottenuti
perché hanno abiurato la loro precedente militanza politica nel P.C.d’Italia
(marxista-leninista). Al contrario, la maggioranza dei compagni
marxisti-leninisti del disciolto P.C.d’Italia (m.l) che avevano aderito
all’invito del congresso di scioglimento del Partito ed erano entrati,
iscrivendosi, ognuno singolarmente per le rispettive realtà locali, nel partito
di rifondazione “comunista”, sono nell’odierno usciti da questa organizzazione
e sono decisi a lottare per ricostruire il vero Partito Comunista. Proponiamo
per questo l’avvio di una assemblea costituente dove le realtà comuniste
marxiste-leniniste-maoiste si ritrovino per mettere in moto il progetto di
ricostruzione.
Una scintilla può incendiare una prateria! Al lavoro compagni!
Linea Rossa – Genova / il Partito
Genova, 30 Luglio 2007