Strade deserte

Bella giornata

Sole pallido

Città strade

Asfalto bucato

La natura copre tutto

Dove non copre, scorcia

Allunga nella nostra fantasia

Quella speranza

Che non muore mai.

 

Gente che sta a letto,

Che si trastulla

Che vive una realtà isolata,

Pensando di esistere

Perché esiste Internet,

Oppure

Che si nasconde

Al vicino spione,

Mistero della fede

Questa condizione

Per cui la gente

Non deve sapere

E deve solo dei propri debiti

Occuparsi

Ma non preoccupatevi

Se entrate nelle forze armate

Avrete mutui agevolati.

 

Qualche gruppetto

Di ciclisti

Pochi che corrono

Edicole vuote

Piazze semi-deserte.

 

Per forza,

dopo che han tradito,

che han venduto,

che han ingannato,

che han cambiato casacca

e ruolo sociale,

adesso non le convocano

nemmeno più

le Piazze.

 

Qualcuno spazza davanti

A casa

O al negozietto.

 

Molti purtroppo

Lavorano

Anche oggi.

 

Macchinazzi borghesi

Sfacciati ammassi

Di plastica ed idiozia

Cocaina e sfarzo

Amanti quindicenni

E sadomasochismo

Preparano gli sci

Per una giornata

D’élite.

 

Passa un motoscafo

Sulla strada

Con un fuoribordo

Nuovo di pallino

Alla sua guida

Un attempato

Presidente di cooperativa

Con la famigliola

E la sua falsa coscienza.

 

Antonio non risponde

Al campanello

Subisce ancora

Anche oggi.

 

E se ne vergogna.

 

Così certuni pensano d’aver vinto

E tronfi, agitano le gonnelline

Delle loro neo-candidate.

 

San bene che han vinto altrove

Che del suffragio gl’interessa

Nulla

Ma non sanno  

Ed è qui la sventura

Che ciò che han vinto

Ce lo riprenderemo tutto

Danni compresi

Sempre che della natura

Sarà rimasto qualcosa.

 

Che bel primo maggio

I bulloni non bastano più.

 

1.5.2009