UNO BIANCA CRESCONO

E poi si parla di sicurezza

 

Modena - Nella banda c'erano due agenti della Questura di Modena e un investigatore dell'antimafia di Napoli. Tutti e tre con ruoli di vertice e il compito di reclutare pregiudicati da impiegare in rapine a mano armata che per mesi hanno terrorizato il Modenese. Le indagini sono iniziate nel 2000 la conclusione con la richiesta di rinvio a giudizio per 12 persone. Mentrei due poliziotti, rei confessi e trovati in possesso di pistole d'ordinanza modificate, da febbraio sono stati allontanati dal servizio. A tutti è stata contestata l'associazione a delinquere. Tra i complici, per un singolo episodio - una rapina a una gioielleria di Nonantola (Modena) - anche un carabiniere, che si era occupato di effettuare il sopralluogo dando anche una copertura per la fuga, essendo in zona per servizio.

Agenti che reclutanto pregiudicati per compiere rapine, carabinieri che si occupano di depistare (anche all'epoca dell'Uno Bianca ci fu un carabiniere che depistò quando ci fù l'ucisione di due colleghi al Pilastro). E non sono gli unici casi. Questo vuol dire che la malavita e le sue varie attività (rapine, estorsioni, spaccio di droga ecc.) è all'interno dello stato e dei suoi apparati. Se mettiamo assieme ai vari fatti di corruzione, il formarsi di comitati di affari se sorgono all'interno delle varie istituzioni che compongono lo Stato (dai ministeri, alle regioni, alle asl). Si può tranquillamente dire, che lo Stato borghese è in decadenza, grazie anche a un capitalismo drogato dove l'elemento speculativo finanziario è prevalente (è una parte abbondante del capitale finanziario è fatto da capitali di provenienza mafiosa).

Perciò si può concludere che ci stiamo avviando verso uno stato mafioso, malavitoso e fascista, occupato da bande istituzionalizzate spesso e volentieri in conflitto tra loro

SACCHI MARCO

5-12-2007