Un
intervento di Marco Sacchi su Indymedia Svizzera Italiana
http://switzerland.indymedia.org/it/2007/07/51385.shtml
All’intervento
ho aggiunto un commento nel quale ho
indicato:
La
sentenza che non è reperibile (almeno ieri e l’altro ieri a Roma) nella ricerca
delle sentenze con il nome della parte in causa-imputato, è quella di giudizio
definitivo per Aviano, del 27.3.1996, con la stranezza che c’è invece una
sentenza della Cassazione per un altro veneziano, mio omonimo, nato nel 1946,
divenuta definitiva il 28.3.1996, il giorno dopo, tanto da indurre più volte in
errore le segretarie della Cancelleria a causa del fatto che nell’elenco
visualizzato non compare la data di nascita (visualizzabile solo dopo aperta la
scheda). Nel post, indico che chissà che
casini sorgevano e sorgono per i numerosi casi di omonimia specie nelle grandi
città popolari (per esempio ci furono molti arrestati nel caso Tortora che
furono poi scarcerati proprio perché estranei ai fatti in quanto arrestati per
errore degli uffici giudiziari).
Dal
punto di vista giuridico, indicavo anche che nelle pagine Documenti, Revisione
e Consiglio d’Europa, vi sono tutte le sentenze del processo, e anche quelle
della CEDU e Consiglio d’Europa, che
invece in certi casi (come nel caso della sentenza 9.9.1998 CEDU) sono state
tolte pure dal sito del Consiglio d’Europa dove invece era reperibile
nell’archivio in linea sino ad un anno fa circa.
Dal punto di vista politico, precisavo che la questione del baricentro rivoluzionario era solo accennata nel volantino, mentre la ho maturata nel 2004 ai processi di Biella e Livorno, ed è già presente in qualche modo nel documento del processo d’appello di Trieste del 1995.
27-07-2007 13:34 Autore marco |
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Dal Computer della Cassazione non si trova una senteza riguardante Paolo Dorigo | |||
Potrebbe essere la trama di una spy
story, ma la sentenza della 27.03.96 riguardante Paolo Dorigo, manca dentro
il computer della Cassazione, c'era invece una riguardante a un suo omonimo
più vecchio di lui di 13 anni, anche lui di Venezia. Dal mio punta di vista c'è la volontà di cancellare tutto ciò che riguarda Aviano. Questo a prescindere che contro questa azione c'è stata tutta una lettura e una campagna tendente a denigrarla, metterla come un stupidagine, dire che è stata un'azione fatta male da dilettanti e così via. In realtà si è trattato di un'azione contro una delle maggiori basi U.S.A presenti in Europa. Ad Aviano (come in altre basi U.S.A) bisogna riccordarsi sono presenti testate nucleari (come a ben rilevato Maurizio Bassetti proprio in questa lista di discussione) e sono servite e servono tuttora come retroterra contro gli attacchi verso i paese dipendenti (vedere ruolo delle basi U.S.A, nelle guerre contro la Jugoslavia del '99 e contro l'Iraq) Aviano consiste una novità anche da un punto di vista politico, nel documento di rivendicazione per la prima volta con la sigla BR si onora esplitamente il maoismo e si critica la RAF. Che significato ha tutto ciò? In maniera più o meno cosciente i compagni che avevano condotto l'azione riconoscevano la superiorità della guerra popolare sulla guerriglia metropolitana, o meglio che in questo periodo la contraddizione principale è imperialismo/popoli oppressi. Contraddizione che si sta fondendo con quella principale borghesia proletariato, essendo la maggior parte della classe operaia è fatta da proletari dei paesi dipendenti. Non bisogna dimenticare che in quel periodo la RAF aveva unilateralmente cessato ogni azione, per poi nel '96 sciogliersi. In quella fase si era dedicata essenzialmente al carcerario. A pensar male si potrebbe pensare che ci fu una trattiva segreta con lo Stato inerente i prigionieri, e avute delle garanzie ha pensato bene di sciogliersi. Comunque il dato politico vero era il riconoscere che una fase per il movimento rivoluzionario dei paesi imperialisti era finito e un'altra era cominciata. Fase fatta che la centralità non apparteneva più alle organizzazioni rivoluzionarie dei paesi imperialisti (BR, RAF, AD) ma ai partiti comunisti marxisti - leninisti - maoisti dei paesi dipendenti. In sostanza l'europa non era più il baricentro dello scontro rivoluzionazio. C'è una circostanza aggravante per Paolo Dorigo, dal punto di vista degli apparati dello Stato: la denuncia di una sruttura che si può definire una Gladio carceraria e quella del controllo mentale attraverso strumenti tecnologici. Voglio ricordare la DSSA di Saya, perchè? La Dssa emrge dalle inchieste come una polizia parallera operante ufficialmente su più fronti: monitoraggio degli ambienti extracomunitari (pedinamenti, sorveglianza, identificazione fotografica) per individuare gli estremisti islamici, dare la caccia ai militanti o ex militanti della sinistra rivoluzionaria latitanti all'estero (come Cesare Battisti) fino ad arrivare ad occuparsi della protezione del Papa. A cpao di questo servizio è Gaetano Saya, fondatore del nuovo MSI. Si dichiara agente coperto e quando lo arrestano, rifiuta di rispondere all'interrogatorio per non tradire "il segreto Nato" (tutto era cominciato dall'inchiesta sul reclutamento dei mercenari per l'Iraq, cosa che la Dssa se ne occupava). Infatti, tra il personale vantato dal Dssa, alcuni provenivano da Gladio e sopratutto dalle forze dell'ordine, sia di agenti in servizio o da poco in congedo. La fretta in cui il ministro degli Interni (all'epoca Pisanu) liquidava la Dssa come una "banda di pataccari", tradivva le reali intenzioni ci coprire tutto. Risulta che gli uomini della Dssa avevano le chiavi per entrare liberamente nel centro elaborazione del Viminale, oltre a disporre di placche e pass che davano loro libero accesso in questura come in altre sedi, usando auto di servizio. Non solo: il materiale illustrativo della Dssa circolava liberamente all'interno dei vari corpi, dove avveniva il reclutamento tra i Gom della penitenziaria. Questo cosa significa? che le denuce di Paolo e delle altre vittime riguardano una struttura clandestina polizieso e militare. Non dimentichiamo che un obiettivo della Dssa era quello di formare un Nucleo interforze di polizia, capace di riunire in un'unica paramilitare, fuori da ogni controllo politico del parlamentom strutture paramilitari e apparati dello Stato. A Termini c'è la caserma di Castro Pretorio dell'esercito, all'interno c'è la targa Interforze, che non è una sruttura solo dell'esercito ma della polizia e dell'esercito. Quindi c'è uno scambio tra esercito e polizia. Questa struttura usa armi tecnolgiche avanzate in quanto sicuramente dal mio punto di vista, si occupa dei lavori sporchi. Sruttura che ricatta la classe politica. E' una tesi avventata, non dimentichiamo che nel 1964 all'epoca di De Lorenzo Nenni e Moro al sentire della minaccia di Golpe preferirono rinunciara a ogni tipo di riforme e coprire tutto. Sacchi Marco |
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Una struttura criminale "coperta" | 2007-07-27 14:55 | ||
L'azione di Aviano avvenne nel 1993, in
un periodo in cui la lotta rivoluzionaria in Italia sembrava definitivamente
sconfitta: in questo contesto va valutata, al di là delle accuse di
avventurismo, se non altro per il tentativo di lanciare un segnale (anche se poi pagato a carissimo prezzo dai compagni autori di quell'azione). Quanto all'esistenza in Italia di una struttura criminale "coperta", ma saldamente inserita negli apparati dello Stato (ROS, Servizi, ecc.) e con solidi collegamenti internazionali (CIA), struttura che pratica ampiamente la tortura tecnologica e la persecuzione illegale dei comunisti e, soprattutto, condiziona pesantemente l'intera classe politica mi pare non vi possano piu' essere dubbi. L'unico dubbio, eventualmente, riguarda il fatto se i politici (TUTTI) siano ricattati o, piu' probabilmente, complici. |
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Maumao | |||
Il baricentro rivoluzionario | 2007-07-27 15:55 | ||
Non darei per scontato che il
"baricentro dello scontro rivoluzionario" si sia definitivamente spostato dall'Europa ai paesi emergenti sotto la guida dei partiti maoisti (che indubbiamente stanno conseguendo grandi successi in molti paesi, a cominciare dal Nepal). Con l'immigrazione crescente e la precarizzazione del lavoro salariato, l'Europa sta conoscendo nuovi sfruttamenti e nuove contraddizioni che potrebbero esplodere all'improvviso. In questa prospettiva, occorre costruire un partito comunista (marxista-leninista-maoista) realmente rivoluzionario. |
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Stella rossa | |||
E le banlieu francesi? | 2007-07-27 16:24 | ||
Non dimentichiamo la grande fiammata, nel 2005, delle banlieu francesi, che hanno espresso un fortissimo potenziale di lotta, senza però trovare uno sbocco, proprio per la mancanza di una organizzazione e di una guida rivoluzionaria. | |||
Pol Pot | |||
i dati | 2007-07-27 18:25 | ||
Le sentenze, compresa quella della CEDU
di Strasburgo, e quella ultima della Cassazione del 1-12-2006 (che c'è nel
pc della cancelleria della Cassazione) sono anche in alcune pagine del sito
la pagina Documenti la pagina Consiglio d'Europa e la pagina Revisione tutte linkabili da http://www.paolodorigo.it/index-links2.htm Volevo precisare che la sentenza mancante nell'elenco (ricerca alfabetica parte in causa-imputati) della Cassazione penale (ma non nell'archivio, fisicamente cioè) è quella di conferma delle precedenti, ossia del giudizio definitivo, 27.3.1996 La cosa strana è che risulta invece del giorno dopo, 28.3.1996, una sentenza per non so nemmeno quali reati, contro un mio omonimo su processo del Tribunale di Venezia, omonimo nato nel 1946. Nell'elenco, le segretarie non vedono la data di nascita, ma solo nomi e cognomi. Figuratevi certi casi di omonimia che effetti, magari nelle città popolari con i cognomi popolari. Saluti rossi (preciso che il punto di vista che esprime Marco secondo me nel volantino di Aviano c'era ma solo accennato, mentre è una posizione che ho fatto mia e spiegata nel documento presenato nel 2004 a Biella e Livorno, di cui si intravedono tracce politiche nel documento che presentai all'appello di Trieste del 1995. Questi due documenti sono reperibili in http://www.paolodorigo.it/doc%202%20htm/2004_05_14-2005_04_25-Documento%202%20-%20Livorno%20-%20aggiornatoi.html e in http://www.paolodorigo.it/documenti/appello-trieste-1995.html Allego qui un recente articolo in materia del compagno Stefano Ghio W IL PARTITO COMUNISTA MAOISTA! Sul "manifesto" del 12 luglio, a pagina 10, ci sono - nella rubrica 'notizie' - un paio di cose interessanti. In Nepal, dopo che nell'aprile 2006 il P.C. del Nepal (Maoista) [CPN(M)] aveva di fatto deposto il re Gyanendra - a seguito di una guerra popolare condotta per rendere tutti i cittadini uguali senza più discriminazioni di alcun tipo - lo stesso monarca viene privato dello stipendio (500 mila dollari!) ma mantiene i suoi 700 servitori (poverino!). Nello stesso momento il Cile respinge la richiesta d'estradizione, inviata dal Peru, dell'ex dittatore Alberto Fujimori, ossia di colui che ha operato un colpo di stato per cercare di contrastare la Guerra Popolare del P.C. del Peru (PCP), guidato dal magistrale pensiero del Presidente Gonzalo che - dal 15 settembre 1992 - è detenuto in completo isolamento alla base navale del Callao vicino a Lima, contro tutte le leggi internazionali sulla tutela della salute dei prigionieri politici, e che continua ad esserlo anche con l'attuale governo del socialista Alan Garcia. La Guerra Popolare non sarà fermata dai tornanti - peraltro ampiamente previsti dal Presidente Gonzalo - che si trova a dover affrontare: quel che è certo è che, alla fine, sarà il PCP a festeggiare l'avvento della Repubblica Democratica Popolare del Peru, sconfiggendo tutte le tendenze borghesi della Linea Opportunista di Destra (LOD) ed i sogni dei rappresentanti delle istituzioni borghesi. W il marxismo-leninismo-maoismo! W la Guerra Popolare! Torino, 12 luglio 2007 A GRANDI PASSI VERSO IL SUICIDIO Quella dell'11 luglio è una giornata calda, e viene resa ancora più bollente da alcune novità che vengono riportate dai quotidiani del giorno successivo. Innanzi tutto c'è la patetica 'marcia' dei giovani margheritini - in tutto una cinquantina - verso le sedi sindacali per ricordare alla Cgil, in primo luogo, che ci sono anche loro, e di non mettere troppo i bastoni tra le ruote al governo che vuol fare il bene delle giovani generazioni: peccato solo che Padoa-Schioppa, Pane e Cicorie e Veltroni mirino a contrapporre i giovani agli anziani soltanto con l'intento di risparmiare sulle pensioni e per eliminare i diritti dei lavoratori per aiutare, ma questa non è certo una novità, i 'poveri ricchi', i padroni. Speculare a questa è la marcia dei giovani della Cisl (chissà che frotte di giovani, peccato non ci sia dato sapere nulla di questa manifestazione) verso la sede dell'Ulivo, evidentemente con l'intento di obbligare i democratici ad ascoltarli su qualche tema a loro caro: ricordiamo che il sindacato da sempre vicino alla vecchia DC è forte nel pubblico impiego, ma questo significa ben poco, non conoscendo affatto la piattaforma sulla quale è indetta la mobilitazione. Sul fronte della cosiddetta "sinistra radicale" si registra l'ennesimo cedimento di Rifondazione ai ricatti dei neo- democristiani del Pd: siccome, in questi giorni, sia lo Smilzo sia Veltroni hanno accelerato verso la sostituzione dell'attuale governo con uno che escluda la cosiddetta "sinistra radicale" a favore di un'intesa con i loro fratelli dell'Udc di Casini, cosa hanno pensato bene di dichiarare i soloni di via del Policlinico? Bene lo scalino a 58 anni, senza automatismi di altri scalini se nel 2010 i risparmi non fossero quelli sperati, e no alla revisione dei coefficienti di rivalutazione delle pensioni: in pratica Giordano ed i suoi si allineano alle posizioni di Mussi e di Diliberto che dicono di e di . Se qualcuno avesse avuto ancora dei dubbi in proposito, sarebbe bastato presenziare al dibattito del 14 luglio alla festa della Fiom torinese dove sia Paolo Ferrero che Cesare Salvi hanno ribadito a chiare lettere questa posizione comune a Rc-Se e Sd. Crediamo che queste posizioni non possano essere avallate dai senatori 'ribelli' (Turigliatto e Rossi) - se non altro per coerenza - e, visti i rapporti di forza in senato, ci sono buone probabilità che questo esecutivo vada a casa e la cosiddetta "sinistra radicale" si suicidi. Torino, 15 luglio 2007 |
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Paolo Dorigo | Web: http://www.paolodorigo.it |