Un ricordo a mente fredda

 

Quando a Spoleto iniziai la lotta ad oltranza con scioperi della fame prolungati e non più periodicizzati, dall’esterno ci fu un aggregarsi di compagni e compagne giovani, che in forma pubblica ed aperta riuscirono con metodi assolutamente leciti ed anche creativi (tipo l’intrusione alla “prima” di Spoleto”scienza”), a dare un forte sostegno, con altre realtà, SRP, ed altre che venivano da fuori, alla lotta che stavo portando avanti.

Ma sin da allora, il Magistrato di sorveglianza era zelante nel creare ostacoli permanenti alla corrispondenza tra me e Michele.

 

Quando l’anno scorso portai avanti uno sciopero della fame per 2 mesi e mezzo, Michele assunse il compito di nostro portavoce in quel periodo, e produsse un Dossier sulle torture tecnologiche, che certamente è uno dei moventi principali dell’odio dell’arma verso la sua persona.

 

Quando fu presente al mio matrimonio, lo fu da fratello, così come quando andai a Spoleto con lui a trovare il partigiano Francesco Spitella, ed ancora, all’ultimo 25 aprile della vita di questo eroico combattente della Libertà che l’Italia non aveva con mussolini e che certo non aveva con i tedeschi del “terzo reich” nazista tanto caro a tanti caramba di forza nuova, era presente e sensibile, ed era insieme con suo padre, che ebbe la disponibilità di ospitarmi alla conferenza che tenemmo nell’aprile 2006 sul libro “la tortura nel bel paese”.

 

In tutte le vicende di quest’anno, Michele è puntato dai carabinieri in maniera speciale.

 

Non credo che il territorio spoletino sia così poco impestato di “forze dell’ordine” da poter impedire dei reati se ce ne fosse la volontà. Eppure, reati da poco, messi insieme ed attribuiti a questo giovanissimo anarchico e ribelle, e sensibile persona, diventano una “operazione antiterrorismo” che il tutt’altro che prode e costituzionale Ganzer ha pure il coraggio di RIVENDICARE nelle interviste.

 

Non c’è solo interesse privato in atto d’ufficio, c’è molto di più.

 

Scoperchiate questo coperchio delle torture tecnologiche, armi “non letali” ed interferenza e controllo mentale. Fatelo per i vostri figli.

 

L’appello ovviamente non è rivolto ai colpevoli.

 

E liberate Michele Fabiani ed i suoi amici.

 

Paolo