NOTAZIONE DELLA REDAZIONE DELLA RIVISTA GUARDARE AVANTI !

Nell’ambito del JCG per la difesa del pensiero Mao Tse-Tung, dalla 7° conferenza del 2002, si è proseguito su una via di chiarificazioni e dibattito di rilievo. Il JCG è una delle seconde componenti di rilievo del movimento MLM a livello mondiale, dopo il MRI, e a quanto pare a questa dichiarazione, non esplicitamente appartenente al JCG, hanno dato adesione anche Partiti (come il PC(M) dell’India) aderenti al MRI.

Abbiamo escluso da questa riproduzione partiti e organizzazioni che, o a nostro avviso sono ancora malati di neorevisionismo, oppure sono in ogniqualmodo diversi dal Partito maoista principe nel loro paese, senza modificare in alcun modo la traduzione che ci è pervenuta. Nel caso di Bolivia e Colombia, pur esistendo Partiti od organizzazioni MLM diverse, anche (Colombia) aderenti al MRI, il limitato sviluppo del processo della GP in quei paesi, ci ha liberato dal peso di una censura non dovuta e non possibile, che invece operiamo nei confronti di chi in Occidente non si schiera apertamente con il Maoismo e a difesa delle esperienze più mature della RPM a tutt'oggi.

Ripetiamo sin dall’origine dei tempi dei tempi che il parlamentarismo è una forma di opportunismo e che il fatto che il PC(b) di Russia ne abbia fatto (in quei tempi e situazione) uso tattico nel 1908 non legittima chi scimmiotta il marxismo-leninismo a farne ulteriore uso, specie in situazioni come quella che si vive in Occidente oggigiorno.

Riteniamo che dignitosa sia esclusivamente in Occidente e nei paesi ove è in cammino la GP o è in costruzione, solo la posizione coerente di chi persegue l’obiettivo della RPM e del proprio dovere internazionalista nel proprio paese.

Riteniamo comunque positivo il fatto che prosegua il dibattito in forma costruttiva sulla GRCP, sorto e innescato dal MPP nell’agosto 2006, e diamo notizia che un nostro intervento scritto sarà prodotto per la prossima conferenza del MPP.

Saluti comunisti.

20-9-2007

 

 

DICHIARAZIONE PER RIAFFERMARE IL SIGNIFICATO E IL RILIEVO DELLA LOTTA

DEGLI ANTIREVISIONISTI E DELLA GRANDE RIVOLUZIONE CULTURALE PROLETARIA

(GRCP)

Noi firmatari, partiti e organizzazioni fondati sul Marxismo-Leninismo-Pensiero di Mao Zedong, e sul

Marxismo-Leninismo-Maoismo, con questo documento riaffermiamo il significato e il rilievo della lotta

contro il revisionismo moderno iniziata nel 1956, contro le posizioni revisioniste del 20° Congresso del

Partito Comunista dell'Unione Sovietica (PCUS) nel febbraio 1956, sviluppatasi con la guida della Grande

Rivoluzione Culturale Proletaria dal 1966 al 1976 e continuata dopo che la borghesia ha preso il potere in

Cina nel 1976. Lo facciamo dopo un anno di attività a celebrazione del 50° Anniversario della lotta

antirevisionista e rinnovando il nostro impegno a continuare in questo senso.

Onoriamo il compagno Mao Zedong e gli esprimiamo massimo rispetto per avere guidato il Partito

Comunista della Cina (PCC) e tutti i partiti Marxisti-Leninisti nella lotta contro il revisionismo moderno. Fu

lui a promuovere con prontezza la pubblicazione dell’editoriale del Quotidiano del Popolo, “Sull’esperienza

storica della dittatura del proletariato” nell’aprile del 1956, in risposta al 20° Congresso del PCUS. In questo

congresso, nel febbraio 1956, la cricca revisionista di Kruscev, con il pretesto di combattere il “culto della

personalità”, ripudiò i fondamenti del Marxismo-Leninismo e le grandi conquiste del Partito di Lenin e

Stalin nella costruzione del socialismo, nella lotta contro il fascismo e nella guida del movimento comunista

internazionale per più di trent’anni. Ciò che i revisionisti sovietici guidati da Kruscev hanno fatto ha messo il

revisionismo moderno a nudo come fenomeno in opposizione alla dittatura del proletariato e ha portato

l’Unione Sovietica sulla strada della restaurazione del capitalismo. I revisionisti hanno riorganizzato il

Partito sovietico, lo stato, l’economia e le istituzioni culturali per sovvertire il Marxismo-Leninismo e il

sistema socialista.

Si sono opposti alla dittatura del proletariato e hanno propagandato il populismo borghese con i concetti di

“partito di tutto il popolo”, di “stato di tutto il popolo”, e il pacifismo borghese con i concetti di “transizione

pacifica”, “concorrenza pacifica”, “coesistenza pacifica”. Si sono presi l’impegno di minare alle radici il

movimento comunista internazionale e hanno posto la “coesistenza pacifica” come linea generale per opporsi

all’internazionalismo proletario e per attaccare il movimento comunista internazionale e i movimenti di

liberazione nazionale.

Il revisionismo ha distrutto tutti gli ex paesi socialisti. Li ha trasformati in colonie del socialimperialismo, ha

privato il movimento rivoluzionario mondiale del suo centro rivoluzionario, ha distrutto i partiti rivoluzionari

e diffuso confusione, divisione e liquidazionismo dentro il movimento internazionale comunista e della

classe operaia. Ha avuto effetto corrosivo sulla lotta di classe proletaria e antimperialista e ha portato a

sconfitte cui sono seguite pesanti perdite. Il processo della rivoluzione proletaria internazionale è stato

rallentato per decenni.

Il revisionismo moderno ha cause ideologiche, politiche, socio - economiche e culturali. Le cause principali

includono la deviazione dalla dialettica materialista, l’abbandono o il deperimento della presa di posizione

proletaria e della lotta di classe, l’esaltazione di temi esemplari della storia sovietica datati o revisionisti e la

degenerazione di un gran numero d’intellettuali e burocrati dovuta alle loro condizioni sociali e al loro modo

di pensare piccolo borghese, porta principale d’accesso al revisionismo moderno come ideologia pienamente

borghese. Spinti dalla brama di privilegi personali e d’arricchimento, dal nepotismo, dal carrierismo,

dall’abuso di potere e da altre forme d’interesse personale, quei soggetti inquinati dal modo di pensare

piccolo borghese hanno preso mano tra i funzionari guida del partito, dello stato, dell’economia e delle

istituzioni culturali e hanno dato vita al revisionismo moderno come ideologia borghese e piattaforma delle

politiche borghesi.

Il compagno Mao ha difeso la teoria la pratica del Marxismo-Leninismo contro la linea del revisionismo

moderno. Ha denunciato i revisionisti che seminavano confusione nel movimento comunista internazionale e

generavano disordini e rivolte contro la causa socialista in Jugoslavia, Polonia, Ungheria e altrove in Europa

Orientale.

Sotto la direzione del compagno Mao, la delegazione del PCC ha perseguito la linea antirevisionista negli

incontri dei partiti comunisti e operai a Mosca nel 1957 e nel 1960. Di seguito, i marxisti - leninisti guidati

dal PCC hanno lanciato una lotta ideologica internazionale su un arco completo di questioni, contro il

revisionismo moderno concentrato nel partito sovietico. I marxisti - leninisti guidati da Mao hanno quindi

avviato la critica e il rifiuto del fenomeno del capitalismo monopolistico burocratico e del socialimperialismo

durante il lungo regime di Breznev. Il capitalismo monopolistico burocratico si mascherava da socialismo

mentre i burocrati e gli affaristi si accordavano per derubare il settore statale. Nelle relazioni internazionali, i

revisionisti sovietici parlavano da socialisti e agivano da imperialisti.

Il compagno Mao non si limitò alla critica del revisionismo nei modi in cui sorse e crebbe in Unione

Sovietica e negli altri paesi del blocco sovietico. Esaminò e analizzò la crescita del revisionismo moderno in

Cina, dove sorgeva grazie sia a fattori interni sia a influenze esterne. Così unì i rivoluzionari dirigenti

antirevisionisti entro il PCC, i quali lanciarono la Grande Rivoluzione Culturale Proletaria per portare avanti

la teoria della continuazione della rivoluzione sotto la dittatura del proletariato. Questo è combattere il

revisionismo, impedire la restaurazione del capitalismo e consolidare il socialismo.

La teoria e la pratica della continuazione della rivoluzione sotto la dittatura del proletariato attraverso la

GRCP costituirono un nuovo e superiore stadio nello sviluppo del Marxismo-Leninismo. Da qui si

individuarono una serie di problemi nella costruzione del socialismo per l’intera epoca di transizione dal

capitalismo al comunismo, e si definirono i principi e metodi base per risolverli, riguardo all’esistenza delle

classi e della lotta di classe nella società socialista, le relazioni tra la base sociale e la sovrastruttura, la linea

di massa, la rivoluzione culturale, la rivoluzione e la produzione, le successione da parte dei giovani, la

dirigenza nelle fabbriche e nelle comuni e la formazione degli organi del potere politico.

Molte di tali questioni non furono o non potevano essere comprese durante i decenni del socialismo in

Unione Sovietica. Il lancio della GCPR fu riflesso di una comprensione e di un bilancio di quella esperienza

sovietica, e fu una mobilitazione delle masse contro il revisionismo senza precedenti, questa volta nel PCC.

Il compagno Mao ha guidato con successo il proletariato cinese di vittoria in vittoria nella Grande

Rivoluzione Culturale Proletaria contro circostanze eccezionali tremende e contro avversari potenti. Subito

dopo la sua morte, però, i nemici del proletariato e del popolo cinese fecero un colpo di stato e rovesciarono

la linea rivoluzionaria proletaria nella conduzione della rivoluzione e della costruzione socialiste. Da allora i

nuovi padroni borghesi in Cina hanno lanciato i più pesanti attacchi contro gli operai e i contadini cinesi. Si

sono continuati a fregiare del titolo di “Partito Comunista Cinese”, ma nei fatti sono stati i peggiori

oppressori, sfruttatori e quelli che peggio hanno abusato del popolo cinese.

La retrocessione e la degradazione a tutto campo della Cina allo status di paese grande compratore e

neocoloniale, legato agli USA e ad altre potenze imperialiste, sono fenomeni manifesti. La Cina si è

completamente legata alla politica della globalizzazione imperialista portata avanti dagli USA e dalle altre

potenze imperialiste. La Cina, d’altra parte, sta anche tentando di diventare una potenza imperialista

relativamente autonoma, ed estende i suoi investimenti economici e la sua influenza politica su scala

mondiale in Africa, America Latina e Asia. Richiama alla mente la Russia prima della rivoluzione

bolscevica: generalmente povera e arretrata, ma imperialista.

La completa restaurazione del capitalismo in Cina e nei paesi dell’ex blocco sovietico prova la verità

dell’insegnamento di Mao, secondo cui il socialismo è perduto quando tra i dirigenti comunisti o entro il

partito degli operai prevale la linea revisionista: alla fine la borghesia dentro il partito e lo stato riesce a

sferrare il colpo decisivo e rovesciare il proletariato.

Il compagno Mao ci ha tramandato un’eredità con cui possiamo combattere e sconfiggere il revisionismo

moderno e con cui possiamo fare rivivere e sviluppare ulteriormente le forze del socialismo. Noi restiamo in

guardia e contrastiamo i continui pericoli del revisionismo, del revisionismo moderno e di ogni altra forma di

opportunismo.

Riaffermiamo la teoria rivoluzionaria del compagno Mao e la pratica della rivoluzione continua sotto la

dittatura del proletariato attraverso la Grande Rivoluzione Culturale Proletaria. Condanniamo il tradimento

del socialismo e della linea rivoluzionaria proletaria da parte della cricca di Liu Shaoqi e Deng Xiaoping e

della nuova borghesia cinese.

Rinnoviamo la nostra determinazione e gli sforzi per portare avanti la missione storica del proletariato, il che

significa portare avanti la rivoluzione e la costruzione socialista e di nuova democrazia. Tutti i mali che

hanno assalito i paesi governati dai revisionisti ci spingono ad adottare il Marxismo-Leninismo-Maoismo

contro il revisionismo moderno e a perseguire la causa del socialismo.

Grazie al temporaneo successo del revisionismo moderno contro il Marxismo-Leninismo e la dittatura del

proletariato, il capitalismo monopolistico guidato dagli imperialisti USA ha potuto lanciare gli attacchi

peggiori contro il proletariato e i popoli oppressi, quali la globalizzazione del “libero mercato”, il razzismo,

la repressione e le guerre di aggressione. In risposta all’escalation dell’oppressione e dello sfruttamento, il

proletariato e i popoli stano intensificando la resistenza attraverso la lotta armata e in altre forme.

Non basta difendere il Marxismo-Leninismo e il Maoismo per generare una nuova ripresa della lotta per il

vero socialismo. Il movimento internazionale marxista leninista e della classe operaia deve trarre lezione

dalla sconfitta del socialismo da parte del revisionismo e dai successi di 50 anni di lotta contro il

revisionismo.

La costruzione di nuovi partiti comunisti in tutto il mondo, il superamento della frammentazione, il

rafforzamento di partiti rivoluzionari proletari strettamente legati alle masse e la collaborazione

internazionale rivoluzionaria sono premesse ideologiche, politiche e organizzative essenziali per la

liberazione del genere umano.

È dovere internazionalista dei partiti marxisti – leninisti - maoisti di unirsi e destare, organizzare e mobilitare

il proletariato e i popoli nei rispettivi paesi e nel mondo in generale nella lotta per la liberazione nazionale, la

democrazia e il socialismo contro l’imperialismo, il revisionismo e la reazione. Rinnoviamo il nostro

impegno a perseverare nella lotta rivoluzionaria e nella battaglia per conquistare vittorie anche più alte sotto

la guida del Marxismo – Leninismo - Maoismo

Sostenere, difendere, sviluppare gli insegnamenti di Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao!

Riaffermare il Marxismo - Leninismo - Maoismo contro il revisionismo moderno!

Portare avanti la rivoluzione contro l’imperialismo, il revisionismo e la reazione!

Gloria alla Grande Rivoluzione Culturale Proletaria!

Viva i partiti marxisti-leninisti-maoisti!

Viva l’internazionalismo proletario!

Viav il Marxismo - Leninismo - Maoismo!

 

Tra i firmatari:

Brasile – Partito Comunista del Brasile (Frazione Rossa)

Argentina – Partito Comunista Rivoluzionario dell’Argentina*

Bielorussia – Gruppo Comunista Rivoluzionario “Cuneo Rosso”

Bolivia (Partito Comunista della Bolivia (Marxista-Leninista-Maoista)

Colombia – Partito Comunista della Colombia (Maoista)

Filippine – Partito Comunista delle Filippine**

India – Partito Comunista dell’India (Maoista) ***

Indonesia – Lega Comunista dell’Indonesia

Moldavia – Circolo Anti-Imperialista Maoista

Olanda – Gruppo di Marxisti Leninisti / Rode Morgen

Turchia – Partito Comunista della Turchia/Marxista-Leninista (TKP/ML)

Stati Uniti – Gruppo Rivoluzionario di Studio MLM ****

Uruguay – Partito Comunista Rivoluzionario dell’Uruguay

 

(Nota: Ogni firmatario può sottolineare il suo accordo su ogni punto con un’annotazione)

Precisazioni

* Il Partito Comunista rivoluzionario dell’Argentina ritiene: (1) che la borghesia conquistò il potere in Cina

al 12° Plenum del Comitato Centrale del PCC nel dicembre del 1978 piuttosto che nel 1976 (vedi paragrafo

1) e (2) che la Cina è oggi un paese imperialista (vedi paragrafo 15).

** Il Partito Comunista delle Filippine considera il Partito Comunista Cinese (PCC) come il centro marxista

- leninista del movimento comunista internazionale dopo che il PC dell’Unione Sovietica diventò revisionista

e prima che lo stesso PCC diventasse revisionista (vedi paragrafo 15).

*** Il Partito Comunista dell’India insiste sul fatto che la Cina si è completamente legata alla politica della

globalizzazione imperialista lanciata dagli USA e dalle altre potenze imperialiste (vedi paragrafo 15).

**** Il Gruppo Rivoluzionario di Studio MLM (USA) considera il comunismo l’obiettivo finale a livello

mondiale, e non il socialismo, che è invece il periodo di transizione tra capitalismo e comunismo (vedi

paragrafo 24). Inoltre, durante questo periodo di transizione, il nemico della dittatura del proletariato è la

nuova borghesia, che sorge dalle contraddizioni del socialismo e si concentra tra quelli che nella dirigenza

del partito hanno preso la strada del capitalismo (vecchie abitudini e pensiero piccolo borghese tra le masse

sono elementi utilizzati da questa nuova borghesia, ma non sono le cause del revisionismo) (Vedi paragrafi 6

e 7). Inoltre considera la “ascesa al potere del revisionismo come ascesa della borghesia” e la sconfitta del

proletariato – non come l’inizio della restaurazione capitalista in uno stato socialista corrotto (vedi paragrafi

2, 4, 8, 10).