TARANTO

MANIFESTAZIONE ANTIFASCISTA PER L’IMMEDIATA LIBERAZIONE DI FLAVIO

SABATO 16 LUGLIO PIAZZA EBALIA  h.17.30

Si sente la puzza fascista.

Come ottanta anni fa nelle città, nei paesi, nelle vie serpeggiano squadre di camerati nostalgici, armati di coltelli, spranghe e cellulari, per circondare, aggredire e chiamarsi in adunata quando in strada c’è qualcuno da punire.

Immigrati, omosessuali, antifascisti: tutti uguali per loro, poiché tutti diversi dalle ideologie sessiste, xenofobe e autoritarie che agli inizi del secolo erano alla base dello stato fascista italiano.

Coprifuoco, ronde in camicia nera, polizie parallele, divieto d’espressione, tortura e alle volte anche morte: questa era la cronaca durante il governo mussoliniano, una cronaca tanto nauseante quanto pericolosa. Oggi questa cronaca torna: torna a Torino, con l’aggressione allo squat “Barocchio” ; torna a Roma con l’agguato al centro sociale “Forte Prenestino”; torna ancora, con l’omicidio dell’antifascista “Dax”; torna in molte altre città e ora anche a Taranto, dove la notte dell’8 Luglio l’ennesima provocazione fascista si è risolta nell’arresto di Flavio, individualità oppostasi nell’occasione alle minacce lanciate dalle nuove camicie nere in jeans e giacca alla moda.

A tarda sera i frequentatori di uno spazio sociale cittadino adibito a sala prove, da anni presente in città, sono stati bersagliati dalle istigazioni di qualche vuota e luccicante scatola cranica rasata.

La  colluttazione che ne è seguita ha “ovviamente” convinto la sollecitata polizia a perquisire l’abitazione di uno degli aggrediti…. strana logica quella di chi, tutore dell’ordine ignora chi la tranquillità l’ha rotta, per inseguire capri espiatori meno protetti !!

Nella perquisizione, comunque, si cercava un coltello (con cui un “camerata” sarebbe stato ferito) e una maglietta (che sarebbe servita ad identificare il responsabile del ferimento).

Nonostante l’esito negativo della perquisizione Flavio viene arrestato, e sotto arresto si trova tuttora poiché riconosciuto dalle autorità come presenza antiautoritaria. Si, perché d’autorità si tratta: autorità di chi crede di poter bombolettare sui muri svastiche e celtiche croci, autorità di chi pensa gli sia consentito d’esporre in strada bandiere vomitevoli, autorità di chi intona canti inneggianti al fascismo, autorità di chi si illude di poter far tornare tempi imperiali già violentemente scacciati.

Ma d’illusione appunto si tratta, d’illusione si deve trattare, perché troppo forte è nelle menti di ognuno il ricordo di un fascismo incontrato; ognuno ne ha uno, ognuno ha un ricordo legato al fascismo, ed il fatto che ognuno di questi ricordi, nessuno escluso, è un ricordo di fame, di rabbia o di morte, può bastare per far crescere l’odio verso queste larve parassite nelle piaghe disperate della nostra storia.

Oggi di fascismi ne esistono tanti, nelle sedi politiche, nelle stanze private, con la cravatta o con la mimetica, nelle scuole come nelle chiese, nelle parole, nei fatti, e nei provvedimenti legislativi statali; di fascismi ne esistono tanti, magari anche apparentemente diversi da quelli passati, ma comunque tutti fascismi abbastanza idioti da farsi riconoscere. E riconoscere si può anche la mai immutata serie di “occulti collaboratori” che con le proprie risorse ha permesse al gregge orfano del capo di sopravvivere fino ad oggi.

Questo gregge, quante volte la polizia lo ha protetto? Quante volte la polizia lo è? Quante volte gli stermini nazisti hanno avuto il silente beneplacito della chiesa? Quanti sono e da dove vengono i soldi investiti per rinvigorire le rigenerate espressioni extraparlamentari destroidi? Quanti sono gli stati, come quello italiano, in cui tali accozzaglie di carne ed idiologia sono formalmente bandite dalle leggi ma protette di fatto dal governo?

Le risposte a queste domande sono nella storia e il presente fa parte di essa. Le risposte, ognuno la propria, ognuno a suo modo, le può dare adesso, perché il passato, evidentemente, non è tutto passato, e il futuro deve essere libero.

 

FLAVIO FUORI DALLE CARCERI

LIBERI TUTTI GLI ARRESTATI

ANCHE I CARCERATI FASCISTI LI VOGLIAMO NELLE STRADE