[traduzione
dal francese all’italiano di p.d. termini tra parentesi quadre e il diminutivo
tra virgolette di “israele”, del traduttore italiano]-
Seconda missiva di Samir AL KINTAR al deputato WALID JOUMBLATT 1)
Io rispetto la subordinazione di certi membri della mia famiglia
verso Walid Jumblatt. Questa è la
loro convincione, non è la mia. 2)
Quello che rispetta le scelte fondamentali è moi fratello e moi
compagnone di percorso (e non è mai stato subordinato a me e non lo sarà
mai), circa le scelte fondamentali, che sono l’arabismo,l’unità e la
democrazia del Libano, allo stesso modo in cui la prosecuzione della sua
lotta contro il progetto sionista nella regione, si mantiene come il cuore
che batte dell’arabismo e il rifiuto di trasformarla in parte della presenza
americano-sionista per spezzare la resistenza in Libano e nella profondità
arabo-resistente oggi dalla Siria, nella resistenza palestinese ed in quella
del popolo irakeno. 3) Io valuto che è divenuto
dovere del governo libeanese di portare la questione dei prigionieri su tutti
gli scenari internazionali, di modo che sia suo compito sostenere la
resistenza che sta attuando degli sforzi considerevoli per farmi liberare
alla prima occasione. Io reclamo anche che il governo libanese dichiari
urgentemente che la resistenza libanese non sia una milizia. 4) Ogni fratello ed ogni
compagno del Libano ed altrove, d’accordo con le scelte fondamentali che io
vengo a ricordare, è mio porta-voce e mi rappresenta per ogni cosa che dice. 5) Quando io ho reiterato il
moi appello a ribadire l’attaccamento ai principi del martire Kamal JUMBLATT
ed al suo passato militante, è stato per confermare anche che le armi della
resistenza di Hezbollah e del suo capo, sua eminenza Hassan NASRALLAH,
costituente una linea rossa e che ogni proposito mirante ad accusarli di
tradimento, mi tocca direttamente ed io la considero come una pugnalata nel
cuore. 6) Io rifiuto le operazioni di
assassinii criminali che si sono prodotte in Libano e lo ho ben espresso
nelle mie lettere di condoglianze alle famiglie dei martiri. Io esigo di conoscere la verità sugli
assassinii di questi martiri e alla loro guida il grande martire Rafic EL
HARIRI. Allo stesso tempo, io rifiuto che la ricerca della verità sia
strumentalizzata per attaccare le conquiste della resistenza libanese, i suoi
martiri ed i sacrifici dei suoi resistenti. Io rifiuto che la ricerca della
verità si compia pugnalando alle spalle la Siria, soprattutto in assenza di
prove concrete del suo coinvolgimento in questo crimine abominevole così come
in altri crimini. 7) Io dichiaro il mio sostegno a tutti i quadri che rifiutano
l’americanizzazione e la sionistizzazione del Libano e di tutta la regione, e
mi impegno a partecipare alle attività di tutti questi quadri attraverso il
moi fratello frère Bessam AL KINTAR. 9) La subordinazione alla patria passa per la subordinazione
alle scelte nazionali fondamentali sulle quali io non posso averne alcun
rilancio, quali che siano i sacrifici ammessi. |