DESDE LA COLUMBIA, MUNDO
SALUTO DELLE FARC-EP A TUTTI I
POPOLI DEL MONDO
Da parte delle FARC-EP, organizzazione del popolo insorta in
armi che oggi combatte il
governo narco-fascista
di Alvaro Uribe Vélez, fedele esponente degli interessi dell’ultradestra
colombiana legati alla Casa Bianca, vi giunga un saluto rivoluzionario e
bolivariano di fine anno, così come gli auguri per i vostri propositi per il
2006.
La soluzione dei gravi problemi che attraversano l’umanità non
possono essere i bombardamenti indiscriminati, i mitragliamenti, le invasioni
imperiali, i ricatti o le imposizioni leonine del Fondo Monetario
Internazionale, che segue alla lettera le direttrici del Dipartimento del
Tesoro degli Stati Uniti.
Così come nella nostra patria sono falliti il Plan Colombia,
mostro neocoloniale diretto a ristabilire l’egemonia statunitense con la
consustanziale spoliazione delle nostre risorse umane e naturali amazzoniche,
ed il Plan Patriota, quale suo più recente componente militare, sta subendo la
stessa sorte anche la fratricida invasione ai danni del popolo iracheno, e più
presto che tardi le forze occupanti -capitanate da Washington e dai suoi
alleati di guerra- saranno costretti ad abbandonare le fertili terre del Tigri
e dell’Eufrate.
E’ altrettanto necessario salutare la giusta lotta del popolo
palestinese per costruire uno stato libero e sovrano, l’indomabile rivoluzione
cubana intenta a costruire il Socialismo e l’avanzata inarrestabile della
rivoluzione bolivariana in Venezuela, paradigma per gli altri popoli del mondo
che navigano tra la povertà e la miseria, acuite dall’applicazione del modello
neoliberale.
Inaccettabile è la reclusione nelle prigioni dell’impero di
quelli che osano, con coraggio ed orgoglio patriottico, insorgere contro gli
oppressori, o il loro trasporto su aerei-carcere noleggiati dalla CIA per
torturarli e portarli in paesi i cui governi non hanno la benché minima
dignità, con il pretesto della presunta lotta al narcotraffico ed al
terrorismo.
Impossibile è non salutare i quartieri di Parigi, sommersi dalla
povertà e dalla discriminazione razziale, che per tre settimane consecutive
hanno espresso il loro malcontento mettendo in scacco il governo Chirac,
smascherando ancor di più la fallacia del “sogno europeo”. Sfortunatamente, la
risposta governativa ha portato più repressione, con la minaccia di deportare i
rifugiati che avessero partecipato alle proteste.
Salutiamo, inoltre, le organizzazioni presenti negli Stati
Uniti, in particolar modo le madri ed i familiari delle migliaia di soldati
mercenari morti o feriti che oggi mettono in discussione l’avventura coloniale
di Gorge W. Bush in Iraq, la cui unica ragione di peso è quella di
impossessarsi del petrolio con menzogne per giustificare la guerra.
Ancora una volta va il nostro saluto rivoluzionario e
bolivariano a tutti quelli che, oltre le nostre frontiere, sono convinti della
possibilità reale di costruire un nuovo ordine mondiale senza esclusi, in cui
regni il rispetto per la sovranità delle nazioni e la conservazione
dell’ecosistema, e soprattutto senza sfruttatori né sfruttati.
Contate sulla nostra sincera solidarietà, convinti che non
saremo inferiori al lascito storico del Libertador Simón Bolívar e dei nostri
martiri, come l’indimenticabile Comandante Jacobo Arenas.
Persisteremo nel tentativo di raggiungere la firma dello scambio
di prigionieri di guerra in potere del governo e della nostra organizzazione
insorta in armi, così come manteniamo un’inalterata disponibilità ad intavolare
dialoghi, verso una pace duratura e definitiva, con un nuovo governo che
esprima altrettanto. Il futuro della Colombia è di pace con equità e sviluppo.
Commissione
Internazionale delle FARC-EP
Montagne della Colombia,
dicembre 2005