Ipotesi inseribile nel
quadro delle torture carcerarie e del controllo mentale, strategie carcerarie
elaborate sin dai “decreti segreti Spadolini” del 1982
Infatti questa ipotesi, che quindi vi sia un interesse a che certi fenomeni, onde NON diventino un processo rivoluzionario esteso con un partito rivoluzionario alla loro guida, vanno mantenuti in vita secondo caratteristiche forzate (1985-…) e diverse dalla loro natura iniziale (1971-1984). Questa ipotesi non è in aperta contraddizione con strane affermazioni del giudice Lupacchini a proposito della “eterodirezione” della “lotta armata” (dicembre 2002, a proposito della montatura Pegna).
La trasformazione reazionaria dello Stato, la
sua ridefinizione anticostituzionale, è in corso da almeno 20 anni, dalle belle
pensate di De Mita e soci. Questo è un fatto inconfutabile, il progetto
“Propaganda 2” non faceva più notizia come allorquando venne portato alla luce
il nero tessuto ed intrico di trame nere e poteri dello Stato (nella stessa
“lista”, Berlusconi, piccolino all’epoca, Dalla Chiesa, Gelli, condannato in
relazione alla strage di Bologna, e molti altri pezzi da novanta, se non
ricordo male circa 1800 nominativi). In seguito, il progetto piduista è
divenuto realtà con le leggi di abolizione del proporzionale nelle elezioni
politiche, con mandati decisionisti legislativi ai governi, con le leggi di
regolamentazione dei lavori parlamentari, con la ruberia delle privatizzazioni
che ha sostituito il precedente sistema delle mazzette, con i decreti Dini, Treu,
e da ultimo Biagi, con i decreti Scotti-Martelli e l’emergenza anti-crimine
rivolta ad ogni problema sociale.
Questo è un
fatto inconfutabile.
Ma di qui a
pensare che queste politiche si possano sconfiggere con qualche morto, portato
poi a martire, ce ne passa, se si è dotati di buon senso della misura.
Il punto
dolente è che questi passaggi sono passati anche grazie alla sconfitta della
lotta armata che dal 1988 ha perso anche quella sua cadenza annuale con la
quale veniva colpito il “cuore dello Stato” (con dispersione, oltre che di
sangue, di polemiche e di liquami nerissimi).
Tuttavia con
il sig.Biagi c’è un cambiamento, e cioè una legge che non sarebbe passata,
passa proprio grazie al martirio di questo consulente, e va detto martirio
perché è persona che già nei mesi precedenti aveva chiesto una misera scorta,
avendone effettivamente necessità dato il suo (secondo me sporco e borghese)
lavoro.
Non a caso i
dirigenti Digos non hanno nemmeno fatto da capro espiatorio del governo
Berlusconi.
Il punto qui
è, nulla togliendo all’onestà politica dei compagni che condussero quella
operazione, alla loro ingenuità strategica: lo Stato borghese è divenuto altro
da ciò che era prefissato costituzionalmente (ma già era altro con Scelba e
Tambroni, con i 300 morti operai e contadini dal ’46 al ‘72), anche per questo
“vezzo” combattente del dare ratifica a decisioni che magari nemmeno passano,
allo scopo peraltro dichiarato di “fare politica con le armi” inserendosi nel
“grande gioco”.
Se
quindi essere
“lotta armata” al livello più alto è un po’ come essere una “ditta”, anziché un
partito rivoluzionario del proletariato, per certe strategie “militariste” che
sono state politicamente abbandonate da tutti i migliori compagni, -purtroppo
quasi sempre accompagnate da scarcerazioni a far perdere valore politico alle
loro critiche-, viene allora da domandarsi, chi sono i clienti ?
Altro discorso
per le azioni anti-imperialiste (Haigh, Dozier, Hunt, le azioni
anti-imperialiste di AD, RAF, ecc. in Europa alla metà degli ’80, Giorgieri, le
azioni congiunte Raf-Br, le azioni della 17 novembre, Aviano, ecc.), che si
inseriscono a pieno titolo nella dialettica storica del sostegno del
proletariato cosciente in Occidente con il proletariato mondiale, popoli
oppressi, di Africa, Asia, America-Latina (e perché no, Oceania).
Paolo Dorigo, militante comunista maoista
15-9-2007