Nel numero 1 di Resistenza E FUTURO anno IX, del 25 aprile 2007, uscito per l'ANPI di Venezia l'anno scorso, vi è un importante articolo del Presidente Provinciale dell'ANPI -ANPPIA di Venezia, Gianmario Vianello.

Il compagno, che fu per vari decenni parte significativa nel PCI di Venezia, fu liberato con altri combattenti partigiani, il giorno della Liberazione a Venezia, dove si trovava nelle carceri famigerate di S.Maria Maggiore.

L'articolo:

CHI SIAMO, COSA VOGLIAMO: 5 QUESTIONI

L'ANPI non è un partito. In realtà con i suoi 100.000 iscritti, proprie sezioni organizzate in migliaia di Comuni, è presente e attiva nella vita politica nazionale. Portatrice tenace di valori decisivi nella lotta, che sempre si riapre, per il progresso civile e sociale del nostro Paese. Contro le pulsioni di guerra, il mostruoso riarmo atomico, per una linea di pace e di civile coesistenza. Contro fanatismo, intolleranza, terrorismo, "guerre di religione". Contro il proliferare della sete, della fame nel mondo, la continua distruzione di vite umane, la paurosa minaccia all'ambiente, alla natura, alla sopravvivenza stessa della nostra Terra. Contro il disprezzo delle leggi e delle istituzioni che qui fu eretto a sistema di governo, abbiamo combattuto, combattiamo e combatteremo sempre per affermare quelle libertà sancite da una Costituzione che l'Italia si è data dopo la lunga, tenace Resistenza al fascismo culminata nell'insurrezione di donne e uomini, di giovani che nell'aprile del '45 con la Liberazione aprì all'Italia una nuova fase della sua storia -piaccia o no ai signori Pansa e soci.

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Dal 1948, con decisione democratica di una Assemblea eletta liberamente - e per la prima volta con il voto delle donne- a base della convivenza fra le forze e gli orientamenti diversi che vivono nel nostro paese [1] sta una Costituzione che ha pronunciato für ewig - nettamente un No e un SI. NO al potere totalitario in Italia di un solo partito, sia esso nero, bianco o rosso, NO a ideologie obbligatorie di Stato, NO a polizie di partito [2] , tribunali speciali [3] , ecc.

SI a uno Stato di diritto, alla divisione dei poteri [4],  ai diritti inviolabili della personale libertà di parola, di comunicazione, di manifestazione, di associazione. In Italia e in Europa LA RESISTENZA VIVE NELLA COSTITUZIONE.

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"Con fiducia e speranza l'ANPI ha salutato la vittoria elettorale del centro-sinistra nelle ultime elezioni politiche, la nascita del Governo Prodi, l'elezione di persone democraticamente affidabili [5] ai vertici delle istituzioni. Ma critichiamo la scarsa coesione, i contrasti che si manifestano nell'ambito della coalizione di centro-sinistra."

I partiti politici anche del centro-sinistra hanno insufficienti rapporti con la società reale [6] , con le aspettative del Paese. Se è cominciata finalmente in Italia, dopo 50 anni di democrazia bloccata, una alternanza al governo, come è prassi dei Paesi civili in Europa e nel Mondo, [7] non funziona l'attuale eccessiva frammentazione del sistema politico. 23 partiti in Italia sono troppi con "nani" e "cespugli" anche ricattatori alla perpetua ricerca di potere (che chiamano "visibilità").

E' necessario semplificare, razionalizzare, modernizzare il sistema approvando opportune modifiche alla seconda parte della Costituzione. La prima, i principi, è immutabile.

Proponiamo di:

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L'esperienza storica e la lunga lotta anti-fascista in Italia [8], la coscienza di quanto abbiano nuociuto le rivalità e ostilità fra le forze di sinistra e democratiche (fra comunisti e socialisti, fra movimento socialista e movimento cattolico, fra movimento operaio e ceti medi, ecc.), e di quanto invece è stata valida ed essenziale una prospettiva e le forze di sinistra e le forze democratiche, impegna l'ANPI in una linea politica di dialogo e di intesa fra tutte le forze di sinistra e fra le forze di sinistra e le forze democratiche [9].

"La Resistenza ha visto nel nostro Paese forze politiche e culturali diverse dai liberali ai comunisti, dai laici ai cattolici, operare con spirito unitario. La gravità della crisi attuale suggerisce un forte riferimento ai modelli che hanno dato all'Italia la Repubblica e la Costituzione"

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(... riferito all'ANPI di Venezia ...) è necessario far convergere parte di quello schieramento attraverso una politica intelligente, su posizioni costituzionali per la costruzione di una nuova Italia democratica, civile: UNA PATRIA COMUNE.

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NS. NOTE E COMMENTI

1) Convivenza - Gianmario Vianello conosce bene il sangue e la repressione che hanno rappresentato questa convivenza, anche qui da noi nel veneziano, anche dopo la Resistenza, i morti della Breda, quelli sul lavoro, i morti da inquinamento (CVM, amianto), la repressione dei movimenti (dal 68 in poi). Non parla di convivenza per fare ironia, ma non intende per convivenza il sopruso taciuto e subito supinamente.

2) Polizie di partito - Gianmario non parla solo della DC degli anni cinquanta ma anche del PSI degli anni craxiani e non solo quindi come in certi ambienti ci si aspetta, delle "purghe" interne al PCI. Gianmario intende che le POLIZIE DI PARTITO sono illegalità, se sono permanenti, sono permanente illegalità. Dove per legalità, NOI non intendiamo magari con lo stesso spirito le conquiste che compagni come Gianmario e Popolo italiano hanno ottenuto, ma intendiamo LEGITTIMITA', e condividiamo questa cosa qua. In un Partito rivoluzionario radicato tra le masse ed espressione di una linea di avanguardia i problemi e gli spioni vengono fuori ben prima che sia necessaria una "polizia di partito" !

3) Tribunali speciali - Gianmario Vianello qui ricorda quelli istituiti da mussolini, ma qualcosa ci dice che si riferisce anche ad eccessi, anche sistematici, che hanno preso piede dopo gli anni '70, ma che già negli anni '50 comparivano nella repressione dei movimenti operai e contadini.

4) Divisione dei poteri - Se non c'è divisione dei poteri, c'è sopruso. Così, la magistratura, anche se difesa dalle forze che sono le componenti dell'ANPI, (cui ci si iscrive comunque singolarmente), allorquando si è presa carichi politici "poiché il sistema politico non lo fa da sé", ha comunque invaso una parte dell'altro campo. Allo stesso modo con cui i governi hanno impedito a magistrati scomodi di indagare. Oppure, un corpo di polizia che diviene corpo d'armata e fa oltre che la polizia giudiziaria, anche la guerra all'estero, scavalca la divisione dei poteri. Analogamente i GOM carcerari utilizzati nella piazza al G8 di Genova. O alcuni ministeri che compongono strane geografie politiche per volere del capo del governo di turno. O sindaci che si inventano leggi doganali. E via dicendo. Un panorama squallido di soprusi. La cosa comunque dovrebbe a nostro parere essere anche estesa a quelle persone che, per carriera, cambiano ruolo, ma si portano dietro conoscenze abbastanza delicate.

5) Persone democraticamente affidabili ai vertici delle istituzioni. Non ci sembra che molti tra i dirigenti delle forze di polizia ed esercito siano il massimo della affidabilità democratica. Ricordiamoci di Allende che si fidava del boia stragista golpista Pinochet.

6) Rapporti con la società reale. Evidentemente il compagno Vianello conosce poco, perché modera il termine, la crisi totale della militanza nei partiti della sinistra istituzionale, e la pervicace corsa al potere in ogni campo, nei partiti "democratici", concorrenziali anche in questo alle forze reazionarie berlusconiane. Ma l'appunto, pur nella sua moderazione, è corretto. Si capisce però che la concezione del compagno Vianello è dal punto di vista m-l revisionista, perché fa leva sulle forze politiche "democratiche" e non sulla mobilitazione delle masse e sulla rivoluzione culturale proletaria, necessaria nella sua permanente espressione di autentica democrazia.

7) Paesi civili in Europa e nel Mondo. Qui divergiamo radicalmente con il compagno Vianello. Non esistono secondo noi oggi in Europa e nel Mondo paesi civili tra quelli che aderiscono alla NATO.

8) Lunga lotta anti-fascista in Italia. La lotta anti-fascista è stata lunga dal 1919 al 1945, ma è ancora più lunga dal 1945 ad oggi, ed ancor oggi stragisti nazifascisti passano per pecorelle a scriver libri per importanti case editrici, ed altri a far da "parte civile" come partito democratico per delle minime espressioni di intolleranza reattive agli accoltellamenti ed aggressioni da parte di militanti di "Forza nuova" contro giovani di sinistra ed anarchici o anche semplici "diversi".

9) Dialogo e intesa tra tutte le forze democratiche. Anche qui la nostra divergenza è ampia. Non abbiamo alcun dialogo con le forze anti-democratiche, il fatto è che per il compagno Vianello alcune forze che per noi sono anti-democratiche, sono ancora democratiche.

IL NOSTRO CARO SALUTO DI BUON ANNO AL COMPAGNO GIANMARIO VIANELLO

Paolo Dorigo ed i compagni di SLAI Cobas per il sindacato di classe della provincia di Venezia